Al centro il ministro Dario Franceschini. Con lui, da sinistra, il sindaco Gianluca Pasqui, l’arcivescovo Francesco Brugnaro, il comandante dei vigili del fuoco Achille Cipriani
di Monia Orazi
Sisma, il ministro per i Beni e le attività culturali, Dario Franceschini, è arrivato pochi minuti dopo le 12 a Camerino atteso dal sindaco Gianluca Pasqui, dall’arcivescovo Francesco Brugnano, dal prefetto Roberta Preziotti e dalle altre autorità. Il ministro ha fatto una visita nel centro della città ducale, da piazza Cavour a piazza Umberto I, e si è fermato di fronte alla chiesa di Santa Maria in Via, lì dove il terremoto ha fatto i danni maggiori e dove ancora persiste la zona rossa. «Le opere d’arte resteranno dove sono, i centri storici vanno ricostruiti come erano prima che ci fosse il terremoto» ha detto il ministro Franceschini. Il sindaco Pasqui ha sottolineato l’importanza del recupero della chiesa di Santa Maria in Via, rimasta fortemente danneggiata per il terremoto. «Sono passati 5 mesi, questa chiesa è parte della nostra identità», ha detto il primo cittadino. Intanto proprio da domani partirà il recupero delle opere d’arte, che era già stato programmato, dalla chiesa. In seguito si darà il via al progetto per la messa in sicurezza. Il sindaco, che al termine della visita ha donato al ministro una medaglia con lo stemma della città ha chiesto, come fa ormai da settimane, che le opere d’arte di Camerino possano essere ospitate nell’attuale sede della biblioteca Valentiniana, indicata come deposito temporaneo agli organi competenti.
Una lunga passeggiata nel silenzio e nella desolazione di una città secolare da sempre piena di vita e cultura, in cui spiccano le ferite mortali del sisma che l’hanno svuotata di vita ha accompagnato il ministro Franceschini, impegnato in un lungo colloquio con il sindaco Gianluca Pasqui che ha spiegato dettagliatamente la situazione della città. Il paradosso di un centro ferito, la necessità di fare presto per non perdere altri pezzi di un patrimonio culturale dal valore inestimabile, si sono condensati nelle parole appassionate del primo cittadino, che di fronte a Santa Maria in via, con tono fermo e deciso ha chiesto di fare presto: “Ci sono stati nuovi crolli soltanto alcuni giorni fa, non possiamo permetterci di aspettare, questo non lo accettiamo più. Questa chiesa è parte della nostra identità, se andrà perduta le mie figlie non avranno più nulla”.
Franceschini ha voluto rassicurare non solo Pasqui, ma tutti i sindaci del cratere: “Sono qui a vedere i danni creati al patrimonio culturale delle Marche. Si spezza il cuore vedendo che l’identità di questi luoghi è data da simboli della cultura, della religione così violentemente ferita. C’è un impegno forte in termini di risorse e risorse umane, per affrontare quella che è un’emergenza straordinaria. Scosse così forti e ripetute, che non sono uno sciame sismico, non si sono mai verificate in questa dimensione ed in questa portata. Si sta facendo il massimo possibile. Alcune garanzie le vogliamo dare ai sindaci: impegno massimo nella ricostruzione, nel ricostruire i centri storici esattamente come sono. Anche Camerino come altre località si può vedere visivamente che dove sono stati fatti interventi antisismici dopo il terremoto del 1997, gli edifici sono stati traumaticamente lesionati, ma hanno retto non ci sono state vittime. E’ la dimostrazione che questi luoghi possono rinascere e tornare ad attrarre turismo culturale, ad offrire tranquillità alle popolazioni, con degli interventi che non cambino la bellezza di questi centri storici”.
Riguardo al dibattito sul patrimonio culturale da valorizzare nei territori del cratere Franceschini ha detto: “Le opere d’arte che sono già state portate fuori dove possibile, nei luoghi colpiti, o che verranno portate fuori, torneranno tutte nei territori. Ci mancherebbe altro, sono un pezzo dell’identità di queste terre. Contemporaneamente un problema immediato, che non è il ritorno dopo il recupero degli edifici, che è il luogo dove saranno depositate e dove saranno oggetto di restauro. In questo noi abbiamo già tre luoghi divisi per regione che raccolgono una buona parte di opere d’arte. Nel deposito di Ancona ci sono circa 700 opere d’arte, poco più del 10 per cento delle opere che in gran parte sono in depositi della Curia, noi faremo il possibile compatibilmente con le ragioni di sicurezza, tutela e restauro, perchè restino nel territorio anche nella fase del deposito e non del ritorno. Insieme ai sindaci ci sono dei tavoli che stanno lavorando su questo”.
Tra il sindaco pasqui e il ministro Franceschini l’assessore regionale Pieroni
“La presenza del ministro Franceschini – ha commentato l’assessore regionale al Turismo-Cultura, Moreno Pieroni – è un segnale molto importante del’attenzione del governo verso questi territori martoriati dai drammatici terremoti, come Camerino con il suo bellissimo centro storico gravemente ferito. Avere il ministro qui è anche uno stimolo per tutti noi ad impegnarci senza sosta verso queste aree, a dare il massimo contributo perché vengano restituite le opportunità, oltre che le condizioni di vivibilità, ai cittadini. Ma vivibilità significa anche restituire l’identità culturale fatta di edifici storici, di capolavori d’arte, di tesori architettonici, di contenitori culturali. Occorre quindi tutelare prima e poi recuperare in tempi accettabili questo patrimonio, che sia mantenuto nelle zone di provenienza e quindi , realizzati gli interventi di recupero e restauro, avere la possibilità di esporre queste opere d’arte che vogliamo valorizzare per tenere alta l’attenzione su questi territori e riattirare quel flusso turistico che le Marche meritano. Siamo felici di questa visita e sensibilizzeremo costantemente il ministro Franceschini perché la regione possa avere i giusti finanziamenti per un rapido recupero di questo patrimonio”.
Tra i presenti l’arcivescovo Brugnaro
Soddisfatto dopo il lungo colloquio, il sindaco Gianluca Pasqui: “Dal ministro ho avuto delle rassicurazioni, ma sinceramente ho sempre creduto nell’azione del governo. E’ chiaro come in tutti i percorsi, noi che viviamo in loco abbiamo sempre qualcosa da sottolineare perchè dobbiamo tendere a migliorare. Questo non significa essere critici verso l’azione, ma essere da supporto lavorativo nell’interesse della popolazioni. Ho visto il ministro molto attento, non avevo dubbi, l’ho seguito in passato in altre azioni e devo dire che è un ottimo ministro. Non ho nessuna perplessità sul fatto che Camerino verrà guardata per quello che è. Onestamente sino ad oggi non troppa comunicazione è stata a fare onore sulla realtà, anche il ministro mi ha dato ragione su questo. Se riusciamo a dare consapevolezza di quanto accaduto, questa è una città che riparte in maniera vera, anche perchè ha una popolazione splendida che è abituata a lavorare in maniera silenziosa. Di fronte alla chiesa di Santa Maria in via che ha subito un altro crollo giorni fa, ho chiesto di accelerare nel recupero, perchè le nostre opere d’arte sono l’identità nostra e dei nostri figli. Ho detto che i sindaci passano le opere d’arte rimangono e sono il patrimonio che ogni padre lascia al futuro di questa terra. Non ci possiamo permettere crolli. Dobbiamo puntellare con forza ed energia quello che la natura ha reso così gracile ormai, perchè senza la storia non ci siamo nemmeno noi”. La visita del Ministro nelle zone terremotate è proseguita a Matelica, quindi a Osimo per inaugurare la mostra sui “Tesori dei Sibillini” e concludersi poi ad Ancona , alla Mole Vanvitelliana sede di conservazione di circa 700 opere d’arte mobili provenienti dai territori colpiti.
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Bravo sindaco Pasqui.
Sì, con la stampante 3D, è arrivato Bob Aggiustatutto.
Spero che abbiate coperto l’Arte, nuda. Potrebbe soffrirne la sua sensibilità.
https://www.youtube.com/watch?v=dqH-Nwlxu9g
Il casco lo porta. Dategli anche i guanti e fatelo lavorare. Se, conosce il significato della parola. ” LAVORO “
Ricostruire il centro storico esattamente come era prima?
Io sono laureata in Giurisprudenza (Camerino) e magari non capisco.
Terremoto Marche-Umbria 1997: centro storico della mia Camerino (città di nascita) in ginocchio.
Ricostruito come era prima del sisma.
Terremoto 2016: centro storico in ginocchio di nuovo.
Anzi, peggio.
Ricostruire come era prima?
Aiutatemi a comprendere perché non sono laureata in Ingegneria edile.
Qualcuno ha capito che Camerino è zona sismica?
Camerino e dintorni!
Le sceneggiate…..quante ancora?
Niente sarà più come prima dopo questo lungo colloquio tra il sindaco di Camerino ed il ministro dei Beni Culturali, in primo luogo il concetto di “lunga passeggiata” andrà rivisto.
Grande Pasqui …. le opere d’arte rimangono qui, stop al furto delle poche risorse che abbiamo per riportare il turismo a fine lavori …. !!!!
Non possono non rinascere luoghi dove si può “vedere visivamente”.
Siamo sicuri che ne capisce?
Infattamente si può vedere visivamente e sii fatta la grolia der Zignore…
Quante bugie ,parole parole ma ancora niente fatti