Spazio pubblicitario elettorale

Decreto, le zone franche
spariscono dalla bozza

SISMA - Il ministro Claudio De Vincenti ha spiegato che prima di prevedere l'istituzione di zone economiche speciali è necessario un accordo con la Commissione europea, le trattative sono in corso. L'onorevole Patrizia Terzoni chiede chiarimenti: "Siamo di nuovo alla farsa"

- caricamento letture

 

terremoto-pieve-torina_Foto-LB-33-650x433

La casa della famiglia danneggiata dal sisma

 

Decreto sisma, nell’ultima bozza sarebbe stato stralciato l’articolo per l’istituzione delle zone franche, causa accordi che devono essere presi con la comunità europea (problema già sottolineato da Cronache Maceratesi). A dirlo è l’agenzia Public Policy che ha visionato l’ultima bozza del decreto che è al varo da parte del Consiglio dei ministri. Ieri, nel corso del dibattito in aula alla Camera sul decreto Mezzogiorno, il ministro Claudio De Vincenti ha spiegato che prima di prevedere l’istituzione di zone economiche speciali è necessario un accordo con la Commissione europea, per cui sono in corso delle trattative. L’articolo stralciato prevedeva, in sintesi, di istituire delle zone franche, per il 2017 e 2018, nei territori dei Comuni del cratere (leggi l’articolo). Tra i benefici ipotizzati dal Governo: esenzione dalle imposte sui redditi del reddito derivante dallo svolgimento dell’attività svolta dall’impresa nella zona franca fino a concorrenza, per ciascun periodo di imposta, dell’importo di 100mila euro del reddito derivante dallo svolgimento dell’attività svolta dall’impresa nella zona franca; esenzione dall’imposta regionale sulle attività produttive del valore della produzione netta derivante dallo svolgimento dell’attività svolta dall’impresa nella zona franca nel limite di 300mila euro per ciascun periodo di imposta, riferito al valore della produzione netta; esenzione dalle imposte municipali proprie per gli immobili siti nella zona franca, posseduti e utilizzati per l’esercizio dell’attività economica. La stessa agenzia dice che nell’ultima bozza non compare l’estensione fino al 31 dicembre 2017 delle misure di sostegno al reddito dei lavoratori – dipendenti e autonomi – che erano previste nel primo decreto terremoto.

patrizia_terzoni

Patrizia Terzoni

A chiedere chiarimenti sullo stralcio delle zone franche e sui tempi del decreto legge è anche l’onorevole dei 5 stelle Patrizia Terzoni. «Dal Consiglio dei Ministri sul terremoto è passata una settimana ma del decreto neanche l’ombra. Siamo ancora ai “si dice”, alle brutte copie, alle bozze e contro-bozze, come se nelle aree colpite dal sisma fosse tutto a posto – dice Terzoni –. Inoltre, dalle bozze che stanno circolando, emergerebbe evidente lo stralcio dell’articolo sull’istituzione delle zone franche nei Comuni del cratere. I cittadini dei territori colpiti attendono risposte e azioni: non si può dire “faremo presto” e non avere ancora in mano nulla di concreto a tre settimane dalle scosse del 19 gennaio. Già ieri nel Decreto Sud abbiamo ritirato le proposte avanzate per le zone colpite dal sisma perché il ministro De Vincenti ha comunicato che tutte le misure sul caso saranno discusse nell’ambito del dl terremoto. Adesso magari la prossima mossa del governo sarà blindare il provvedimento in nome della necessità di agire in tempi rapidi, escludendo così la possibilità di apportare correttivi e miglioramenti, con buona pace dei buoni propositi di collaborazione. Siamo di nuovo alla farsa».

Noi terremotati come scudi umani, il Governo ci usa contro l’Europa Dieci domande a Ceriscioli



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page

Quotidiano Online Cronache Maceratesi - P.I. 01760000438 - Registrazione al Tribunale di Macerata n. 575
Direttore Responsabile: Gianluca Ginella. Direttore editoriale: Matteo Zallocco
Responsabilità dei contenuti - Tutto il materiale è coperto da Licenza Creative Commons

Cambia impostazioni privacy

X