Linda Cappa e Venanzo Ronchetti
Linda Cappa
di Federica Nardi
Linda Cappa e Venanzo Ronchetti. Due storie nate a distanza di circa 20 anni dalle macerie del terremoto. Lei, ragazza di 19 anni che, rimasta senza casa dopo le scosse di ottobre, si è messa ad aiutare la sua cittadina, Ussita. Lui l’ex sindaco di Serravalle protagonista della ricostruzione dopo il sisma del 1997. Eroi diversi, che oggi si sono incontrati al polo Pantaleoni dell’università di Macerata in occasione della presentazione dell’annuario di Cronache Maceratesi, intitolato “Al centro del sisma”. Un 2016 che Cm ha raccontato mese per mese con uno speciale dedicato ai terremoti in un anno spezzato dal boato del 24 agosto.
Dopo il video con le immagini simbolo dei terremoti di agosto e ottobre, realizzato con le foto e i video di Federico De Marco, Lucrezia Benfatto, Andrea Petinari e Gabriele Censi, l’avvocato Andrea Di Buono ha letto uno degli articoli di Cm più letti e condivisi di questo sisma, un editoriale a firma del redattore Gianluca Ginella. Dalle parole scritte alla testimonianza viva delle oltre cento persone arrivate oggi per la presentazione dell’annuario moderato dal giornalista e coordinatore dell’annuario Maurizio Verdenelli (la grafica è stata curata da Lucrezia Benfatto).
Venanzo Ronchetti, icona del terremoto del ’97 con il giornalista Maurizio Verdenelli, moderatore dell’incontro di oggi
«Il dramma peggiore deve ancora venire – ha commentato Linda Cappa – Quello delle piccole cose, come non sapere dove lavarsi i denti la mattina. Ma il sipario non si chiude, noi ci siamo». Come c’è stata la redazione di Cronache Maceratesi, testimone ogni giorno «di una tragedia più grande di tutti noi – ha detto il direttore del giornale Matteo Zallocco – Ma noi riproponiamo le storie e le immagini per tenere alta l’attenzione, anche nello scenario mutato della politica. Questo territorio è stato abbandonato dopo una settimana dalla stampa nazionale perché non abbiamo avuto vittime. Ma la vita è cambiata, niente è più come prima». Nemmeno la ricostruzione, secondo Ronchetti, è come prima. «Cronache Maceratesi sta facendo un gran lavoro – ha detto l’ex sindaco di Serravalle – Ci sono molte carenze in questa ricostruzione. L’unica cosa che abbiamo in Italia è la burocrazia e dobbiamo snellirla. Non si può fare una legge sul terremoto di 100 pagine. Le persone sono allo sbando. Nei villaggi temporanei per andare al bagno bisognerà uscire dai moduli, ci sono seconde case che aspettano i finanziamenti dal ’97 e le case agibili ma con danni non riceveranno un euro. Come faranno i pensionati a sostenere le spese di sistemazione? Ci sono tanti problemi e mi appello a Cronache Maceratesi perché solo voi potete aiutare a risolverli».
Maurizio Verdenelli e Lucrezia Benfatto, curatori dell’annuario
Francesco Adornato, rettore dell’Università di Macerata
Problemi e «disagi come bombe a grappolo in guerra – ha detto il rettore di Unimc Francesco Adornato – Ma affrontati con il temperamento sobrio e orgoglioso della gente maceratese. Riaprire l’università è stato un segnale di vita, un modo di riprendere una nuova normalità. Il desiderio di futuro che non arretra di fronte alle scosse». Usa una metafora calcistica il sindaco di Pievebovigliana Sandro Luciani: «siamo in ginocchio ma non siamo fuorigioco. Voi di Cronache Maceratesi ci siete stati vicini, anche se è difficile far capire il silenzio che regna nei posti colpiti dal terremoto. Grazie per il vostro esemplare e bellissimo lavoro. Stiamo cercano di infondere ottimismo. Questa è una maratona e bisogna utilizzare tutte le energie per arrivare fino in fondo». L’importante, anche per il senatore Mario Morgoni «è far confluire le forze senza campanilismi. La ricostruzione è un’opportunità. Anche Cronache Maceratesi ha un ruolo molto importante per tenere viva l’attenzione».
Romano Carancini, sindaco di Macerata e Matteo Zallocco, direttore di Cronache Maceratesi
Ma prima ancora che rimettere in piedi gli edifici quello che dicono i sindaci di Macerata e San Ginesio Romano Carancini e Mario Scagnetti è che «bisogna ripartire con la vita, con la fiducia tra le persone, ricostruire i muri delle anime». Tra gli ultimi interventi, prima del buffet offerto da Di Gusto italiano, quello di Marco Berardinelli e Michele Tasselli del progetto #iononcrollo, che ha radunato volontari, studenti e professionisti dai 18 ai 35 anni che vogliono restare e dare una mano. «Ci sentiamo i veri responsabili della ricostruzione – hanno detto – sarà un nostro compito». Tra gli interventi anche quello del sindaco di Treia Franco Capponi, dei rappresentanti di Daje Marche, progetto tolentinate che ha messo in commercio più di 10mila pacchi dalle aziende colpite dal sisma, di Jemo, iniziativa su due ruote che ha trasformato il cratere in un viaggio in bici alla scoperta dei tesori e dei problemi del territorio e anche quello di don Giuseppe Branchesi, parroco di Passo di Treia.
L’annuario 2016 di Cronache Maceratesi è disponibile in cartaceo nella redazione del giornale, in galleria del Commercio 6, e presto sarà anche online.
(Foto di Andrea Del Brutto, Lucrezia Benfatto e Andrea Petinari)
La redazione di Cronache Maceratesi
Gianluca Ginella e Linda Cappa
FOTOGRAFI – Lucrezia Benfatto (curatrice grafica dell’annuario) e Andrea Del Brutto
I cesti natalizi di Di Gusto Italiano, un regalo con i prodotti delle aziende terremotate
Il senatore Mario Morgoni
Sandro Luciani, sindaco di Pievebovigliana
Franco Capponi, sindaco di Treia
Mario Scagnetti, sindaco di San Ginesio
Maurizio Verdenelli e Matteo Zallocco
Nunzia Eleuteri (Cronache Fermane) e Lucrezia Benfatto
L’avvocato Andrea Di Buono
Stefano Antonelli, consigliere comunale di Muccia
Luca Maria Cristini, direttore dell’Ufficio diocesano per i Beni culturali ecclesiastici
I giovani dell’associazione Io non crollo
Uno dei responsabili del progetto Daje Marche
Gli avvocati Paolo Cecchetti e Luciano Pacioni
Luciano Messi, sovrintendente dello Sferisterio e Stefania Monteverde, vicesindaco di Macerata
Mauro Fumagalli, responsabile dell’associazione Jemo
Il maggiore Luigi Ingrosso
Don Peppe Barnchesi
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