Il sindaco Marco Rinaldi nella sua Ussita dopo le scosse
di Marina Verdenelli
Hanno vissuto il terremoto a distanza perché proprietari di seconde case ma vogliono tutti tornare sui Sibillini. Sono i romani di Ussita che questa mattina hanno incontrato, nella Capitale, il sindaco Marco Rinaldi, per avere notizie sulla situazione del loro paese adottivo, quello che avrebbero affollato proprio in questi giorni, sotto le feste di Natale. Erano in 300, un centinaio sono rimasti fuori perché la sala non è riuscita a contenere tutti, all’Orange Futbolclub in via degli Olimpionici. «Vogliono tutti tornare – commenta Rinaldi, dopo l’incontro a Roma – hanno chiesto com’è la situazione attuale, anche quella del cimitero dove riposano i loro cari. C’è chi ha la nonna sepolta, chi la mamma. Hanno visto che è crollato tutto e volevano sapere cosa fare. Purtroppo siamo molto indietro e in ritardo con le schede Aedes».
L’incontro a Roma non era stato organizzato direttamente dal Comune di Ussita ma si è trattato di un incontro autogestito. «Sono stato invitato da un architetto che ha la seconda casa nella frazione di Calcara – spiega Rinadi – sono andato con piacere a fare un punto della situazione anche con questi proprietari che, almeno una volta al mese erano soliti venire ad Ussita e che se il terremoto non ci fosse stato, ora sarebbero venuti tutti ad animare il nostro territorio per le festività. Purtroppo qualcuno è rimasto fuori perché non c’era posto per tutti. E’ stata una iniziativa autogestita. Mi prenderò però l’impegno di organizzare un altro incontro, con chi oggi non è riuscito ad entrare. Da qui in avanti queste cose verranno gestite dal Comune e ascolteremo tutti. Dopo Natale fisseremo una seconda riunione». Il sindaco ha messo a conoscenza i secondi proprietari di quello che si sta facendo in attesa che si possa attuare il decreto sui comuni rientrati nel cratere e procedere alla ricostruzione.
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E ci credo, così si rifanno le case per le vacanze con i soldi dei contribuenti. “Terremoto Colfiorito 97 docet”.
Le case per le vacanze come le chiama Lei sono le case dei nostri nonni dove sono nati i nostri padri e dove abbiamo passato la nostra infanzia. Si informi prima di parlare a vanvera
Brava Stefania
E per i proprietari di seconde case a Ussita che nn sono di Roma ? Ci sara’ una riunione anche per loro?
per Paolo Pieroni. C’è anche chi “La casa per le vacanze” l’ha acquistata con sacrifici e rinunce e l’ha mantenuta per anni pagando le tasse contribuendo soprattutto al mantenimento e miglioramento del territorio dove molti vanno anche solamente per una giornata di svago a contatto con la natura. Sono dell’opinione comunque che la precedenza la dovrebbero avere i “veri residenti” non I “falsi” residenti che lo sono per non pagare imu e tasse varie e valutare bene lo stato delle case prima del terremoto in quanto alcune erano già ridotte male.