Primo obiettivo il ritorno delle famiglie nelle loro case e far ripartire le aziende: possono partire i lavori nelle case e ditte che hanno avuto ordinanze di inagibilità e che sono recuperabili con misure di pronto intervento e che hanno l’attestazione di danni lievi con schede Aedes. Inoltre possono partire i lavori anche per gli edifici dichiarati non utilizzabili attraverso le schede Fast (Fabbricati per l’agibilità sintetica post-terremoto), schede che consentono una ricognizione preliminare dei danni e che consente di distinguere tra edifici agibili e non utilizzabili nell’immediato. L’ordinanza, firmata dal commissario alla ricostruzione Vasco Errani, è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale ieri e ciò significa che già da oggi è possibile dare il via alle domande per avviare le opere di sistemazione. Opere che riguardano i comuni che sono compresi nel cratere in base agli elenchi stilati dopo il sisma del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre. Gli interventi possono essere avviati immediatamente e, come previsto dal decreto, possono essere richiesti contributi. Le comunicazioni di inizio lavori devono essere presentate agli uffici speciali per la ricostruzione la cui istituzione è prevista del decreto sisma. Fino all’istituzione degli uffici le comunicazioni possono essere depositate agli uffici regionali provvisoriamente individuati dal presidente della Regione. Nella comunicazione, tra l’altro, vanno indicati il riferimento all’evento sismico, gli estremi e la categoria catastali, la superficie complessiva, la destinazione d’uso, il numero e la data dell’ordinanza comunale di inagibilità, il nome del proprietario o dei proprietari e, nel caso vi siano, il nome di locatari o comodatari, residenti e non. Inoltre devono essere individuati i tecnici incaricati della progettazione, della direzione dei lavori e del coordinamento della sicurezza. E ancora: l’impresa che eseguirà i lavori, scelta tra almeno tre ditte tramite procedura concorrenziale per l’affidamento dei lavori alla migliore offerta. Inoltre devono essere allegati la perizia del tecnico incaricato alla progettazione con relazione che attesti la causalità tra i danni rilevati e gli eventi sismici. Tra le cose da indicare il progetto degli interventi che si intendono eseguire. I lavori che sono ammessi al contributo devono essere ultimati entro sei mesi dalla concessione del contributo, pena la decadenza dallo stesso. E’ possibile chiedere una proroga che i Comuni possono autorizzare ma che non può superare i 2 mesi.
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Evviva
Hai danni lievi ma nessuno viene a farti sopralluogo
Che significa che vanno individuate tra almeno tre ditte, quella che fa spendere meno, quindi che farà i lavori peggio? La ditta prescelta vale per tutti i lavori da fare? Tutte le ditte edili che da mesi , anche anni, si girano i pollici, possono intervenire o no. Non si deve approfittare seppur nella disgrazia di poter rilanciare il lavoro? Insomma che si scriva chiaramente che cosa vuole Errani o meglio chi per lui. Già che per le casette di legno a Bolognola bisogna aspettare fino a Marzo già una mezza idea sull’efficienza da mettere in mostra ce l’ho.
Le case popolari vecchie di 50anni nessuno le guarda.