Due piccoli Comuni uniti in nome della solidarietà e della fratellanza. Casamarciano e Monte Cavallo si stringeranno in un ideale abbraccio tra chi ha vissuto e ricorda ancora con dolore il terremoto del 1980 e chi sta in questi giorni vivendo il dramma della distruzione, dell’abbandono delle proprie case, della paura di perdere la propria identità. Il Comune di Casamarciano quest’anno ha scelto di dedicare la”catena di San Clemente” ai Comuni devastati dal sisma che ha colpito il Centro Italia. L’evento si svolgerà mercoledì 23 novembre alle 12, nel trentaseiesimo anniversario del sisma d’Irpinia, sulla collina di San Clemente. La processione segue un rito che non ha eguali: la statua del santo, issata sulle spalle dei fedeli, portata fuori dalla parrocchia che si trova al centro del paese viene trasportata tra le sue strade fino a raggiungere l’originaria chiesa sulla collina che prende il nome del Santo. Il percorso è costituito da un’irta salita e per favorire l’ascesa del simulacro fino al tempietto si crea una catena umana grazie alla quale la struttura lignea, tra sacrificio ed energia e dopo una corsa vorticosa e spettacolare, arriva ai ruderi. Per dare maggior senso e concretezza alla decisione di onorare le popolazioni terremotate dedicando loro la suggestiva “catena”, alla manifestazione è stato invitato il sindaco di Monte Cavallo Pietro Cecoli. Il primo cittadino, che ha accolto l’invito del sindaco Andrea Manzi e sarà presente alla processione, riceverà un assegno destinato ad aiuti per i suoi concittadini. La somma è stata raccolta nel corso della sesta edizione del festival del teatro “Scenari Casamarciano”, svoltosi a settembre a Santa Maria del Plesco. La rassegna teatrale quest’anno è stata a costo zero per il Comune grazie alle sponsorizzazioni private e questo ha consentito di raccogliere fondi da destinare i Comuni del sisma. “Per i casamarcianesi – dichiara il sindaco Andrea Manzi – la devozione a San Clemente fa parte del proprio bagaglio di identità e storia e la catena è il simbolo dell’unione del nostro popolo, una comunità coesa che da sempre sa condividere la propria ricchezza umana con chi ha bisogno. Gemellandoci con la bellissima Monte Cavallo vogliamo ribadire la forza delle piccole comunità d’Italia, che pur nella loro grande fragilità, pur emarginate o isolate, costituiscono la vera linfa del nostro Paese”.
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