La piccola Francesca taglia il nastro insieme al sindaco Giuseppe Zavaglini, al presidente della Provincia Antonio Pettinari, al governatore Luca Ceriscioli, a Vasco Errani e Fabrizio Curcio
Adriano all’inaugurazione della scuola in legno
di Federica Nardi
«Eravamo impauriti e preoccupati, con i mattoni sono crollate anche le nostre certezze ma ora Gualdo, un paese così piccolo, è improvvisamente il centro della solidarietà. Mai avremmo pensato di essere testimoni di tanto affetto. Adesso ripartiamo dalla scuola». È stato Adriano, 12 anni, uno dei 42 alunni della cittadina maceratese, a raccontare con queste parole la speranza che stamattina si è riaccesa a Gualdo con l’inaugurazione della casa in legno in piazzale Falcone che sarà la loro scuola materna, elementare e media fino alla ricostruzione della Romolo Murri, distrutta dal terremoto. Palloncini tricolori, buffet, abitini per le grandi occasioni e aule bianche piene di zainetti nuovi, giochi e dotate di ogni confort. L’inaugurazione della nuova scuola che porta via dalle aule in tenda i piccoli allievi di Gualdo, a 88 giorni dal terremoto del 24 agosto, è stata una festa per tutta la regione. Con il sindaco Giuseppe Zavaglini sono arrivate tutte le autorità insieme al commissario per la Ricostruzione Vasco Errani, il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e il governatore Luca Ceriscioli.
La scuola provvisoria in legno in piazzale Falcone
«La scuola è il nostro futuro – ha detto Errani – la possibilità di fare ed essere comunità e di dare un futuro ai bimbi e alle bambine. Il terremoto è una brutta bestia, è profonda la paura così come la domanda sul nostro futuro. Gli unici modi per rispondere sono la solidarietà e l’impegno dello Stato. Partiamo dai più deboli per dare solidità al nostro futuro. È questo l’impegno da mantenere, a riflettori accesi o spenti. L’Italia, per essere se stessa, non può fare a meno del suo centro». Ceriscioli ha voluto «ricordare cosa significa questo sisma per le Marche. È l’episodio più grave dopo la Seconda guerra mondiale per sfollati e morti. Ma abbiamo la forza di ripartire anche dopo tre terremoti di fila e questa scuola ne è la testimonianza».
La parola chiave per Curcio è «la fiducia. Dobbiamo averne perché dal 24 agosto le persone non hanno mai smesso di lavorare». Per realizzare la scuola di legno la mobilitazione è stata imponente. L’esercito ha creato le basi e ha allacciato i servizi, Il consorzio delle Misericordie d’Italia ha contattato la “Ille case in legno” per costruire la struttura e l’ha finanziata insieme a oltre 30mila persone che hanno donato qualcosa nei negozi La Gardenia.
I bimbi di Gualdo nelle nuove aule
Il sindaco Zavaglini ha stretto mani e abbracciato le centinaia di persone che si sono strette intorno al suo impegno. «Ecco le nostre aule per l’inverno – ha detto il primo cittadino – in attesa della scuola definitiva che sarà realizzata grazie alla solidarietà dei bresciani. Sono stato insegnante per 41 anni, potete capire la mia grande commozione oggi». La scuola a Gualdo è un pensiero felice in giorni difficili da sostenere.
Una mamma, Eleonora Cesetti, ha parlato a nome di tutti i genitori degli alunni: «Proviamo emozioni contrastanti. Tristezza per quello che è stato, perché il paese non è più come prima e i nostri animi non saranno più gli stessi. Ma anche gioia e gratitudine perché tante persone hanno creduto nel futuro dei nostri bambini». E non solo nelle Marche ma anche fuori regione, con la comunità lombarda che si è arrivata tramite la raccolta fondi promossa dal giornale di Brescia che ha già superato il milione di euro (leggi l’articolo). «Gli ingegneri dell’università di Brescia stanno studiando il progetto – ha detto la direttrice della testata lombarda Nunzia Vallini – faremo una scuola nuova, bisogna voltare pagina e non lasciare aperta la ferita del terremoto. Non i mattoni vogliamo ricostruire un ponte di comunità». Il 18 dicembre le telecamere di Brescia arriveranno a Gualdo e sarà una delle alunne della scuola, Giulia, che ha 8 anni e casa distrutta dal terremoto, a raccontare a nome di tutti i suoi compagni “La scuola che vorrei”. Un sogno possibile anche grazie al comune di Macerata, che dopo il 24 agosto aveva deciso di “adottare” la Romolo Murri destinando alla struttura i fondi raccolti durante la festa del patrono San Giuliano (leggi l’articolo).
(foto di Marco Ribechi, in basso la galleria fotografica)
Da sinistra Vasco Errani, Pietro Orazi (vicario generale della diocesi di Fermo), Romano Carancini, Giovanni Zavaglini, il colonnello Massimo Tozza e Fabrizio Curcio
Al centro il presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari
Il capo di Gabinetto della prefettura di Macerata Marco Cacciaguerra
Con le divise gialle: Nicola Fredducci e Aldo Intaschi del consorzio delle Misericordie d’Italia
Ezio Resinelli de La Gardenia
La preside Maura Ghezzi
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