La rabbia di San Severino:
“Volete una città di macerie
prima di mandarci aiuti?”

SISMA - Il sindaco Rosa Piermattei chiede che vengano inviati i soccorsi necessari a gestire la drammatica situazione del comune. "Abbiamo bisogno di tutto, solo questa mattina in due ore ho firmato più di cento ordinanze di sgombero. Alcune le ho scritte a mano, direttamente in strada"

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Il sindaco di San Severino Rosa Piermattei con il presidente del consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo

 

 

san severino terremoto 30 ottobre«Vogliono vedere la città rasa al suolo prima di mandare qualcuno ad aiutarci? Dove sono tutti?». E’ il nuovo sfogo del sindaco di San Severino, Rosa Piermattei che già qualche ora fa era intervenuta su Cronache Maceratesi (leggi l’articolo) ed ora rilancia l’appello. Il suo è uno dei centri più colpiti dal sisma di domenica. Il primo cittadino chiede aiuto perché «La città sta cadendo e nessuno interviene, le istituzioni ci chiamano in continuazione per sapere qual è la situazione. Continuiamo a fornire numeri su numeri, schede su schede. Ma che se ne fanno di tutta questa carta? Ma che stanno aspettando? E, soprattutto, quanto ancora dobbiamo aspettare? Vogliono vedere la nostra città rasa al suolo e con le macerie ovunque?». Questa mattina a San Severino c’è stata un’altra scossa, di magnitudo 4.8 ed epicentro tra Acquacanina e Fiastra «che ha peggiorato tutto il quadro. Ogni ora contiamo e ricontiamo i danni. E a ogni verifica aumenta il numero delle case che siamo costretti a dichiarare inagibili. Ci sono cinque zone rosse in città, sono centinaia gli immobili distrutti dalle scosse. Abbiamo bisogno di tutto. Servono uomini della Protezione civile, dei vigili del fuoco e, soprattutto, serve un coordinatore che abbia l’esperienza per affrontare l’emergenza e, successivamente, la ricostruzione. Questo è un lavoro che non può fare un sindaco anche se, da primo cittadino, sono il responsabile della Protezione civile. Solo questa mattina, in un paio d’ore, ho firmato più di cento ordinanze di sgombero. Alcune le ho scritte anche a mano, direttamente in strada. Stiamo facendo tutto da soli, prendendo decisioni in autonomia. E’ come vivere isolati da tutto e da tutti. Nel bilancio del Comune sono disponibili solo i soldi del mio stipendio, a cui ho rinunciato praticamente all’indomani della mia elezione. I Comuni, come il nostro, hanno bisogno di fondi per questa emergenza ma di fondi subito perché non possono permettersi di anticipare nulla. Abbiamo cinquantaquattro fra frazioni e locali, un territorio di oltre 195 chilometri quadrati e anche quando non siamo in emergenza facciamo fatica ad arrivare ovunque».

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Il sindaco di San Severino Rosa Piermattei



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