Il fronte del dissesto in via Verga
di Federica Nardi
Torna il rischio frana per gli abitanti del quartiere Collevario di Macerata. A tre anni dai primi accertamenti in via Verga il Comune ha contattato il geologo Dimitri Mazza per monitorare la situazione. «Abbiamo commissionato ulteriori analisi – dice l’assessore Mario Iesari – per capire come si è evoluta la situazione e decidere cosa fare». Il fronte di frana, visibile anche a occhio nudo, si snoda per circa 80 metri lungo via Verga, all’altezza dell’incrocio con via Pavese, creando un dislivello di qualche centimetro nella parte della strada vicina alle abitazioni. Dall’altro lato il bosco urbano. Più su, dopo l’incrocio, via Pavese, la stessa dove nel 2014 una frana aveva fatto tremare il quartiere mettendo in allarme i residenti e rendendo evidenti i problemi di una zona a forte rischio idrogeologico. L’anno scorso il Piano comunale di emergenza della Protezione civile associava alla zona di Collevario un indice di pericolosità che variava, a seconda dell’area considerata, da P1 (moderato) a P3 (elevato) proprio in relazione ai rischi da dissesti idrogeologici. Anche se un rischio elevato indica una frana o uno scivolamento attivo, al livello di pericolosità registrato dalla Protezione civile non corrispondeva un rischio evidente per le persone. Per capire cosa succede sotto l’asfalto dissestato di via Verga il Comune oltre al geologo dovrà individuare anche una ditta specializzata per le indagini geotecniche, per una spesa complessiva di circa 9mila e 800 euro. I controlli dureranno circa 8 mesi e serviranno per capire la composizione del terreno sottostante il dissesto e gli spostamenti del sottosuolo (tramite la tecnica inclinometrica).
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Mi chiedevo quando sarebbero intervenuti. Quando sei in macchina sembra di stare sulle montagne russe!
Spero che non ci debba scappare il morto per convincere il Comune a rendere percorribile questo tratto di via Verga. Solo in seguito ci potranno essere consulenze ed esperti perché tra otto mesi via Verga potrebbe essere chiuso in questo tratto. Il tempo non depone a favore di scelte rimandate: potrebbe essere troppo tardi!
E’ storta la foto o la strada?
Sono anni che si denuncia questa situazione….
Nel mentre costruiscono palazzi in continuazione. Proprio li dove frana.
Se non erro, vidi i prospetti geologici molti anni fa, in quella zona il pericolo di possibili smottamenti e frane e cedimenti non era di poco conto.
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Comunque, visto che stanno facendo accertamenti, si potrebbe anche accertare i motivi per cui, dopo pochi anni dall’apertura del tratto di strada, sulla rotonda di Via Tucci (quella che porta alla Galleria dove filtra acqua dentro o al Palascodella) anche li il terreno stia cedendo visto che si sono aperte vistosissime crepe sull’asfalto.
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Ma quando è stato realizzata quella importante arteria di scorrimento (Via Tucci appunto) e relativa Galleria NON si sono previsti i carichi per fare un fondo stradale idoneo a resistere MOLTI anni al passaggio dei mezzi (anche pesanti)??