Decreto da 4,5 miliardi, Errani:
“300 milioni subito a 62 Comuni”

A palazzo Chigi il commissario spiega il provvedimento per la ricostruzione approvato stamattina dal Consiglio dei ministri punto per punto "3,5 miliardi per edifici privati e 1 miliardo per il pubblico. Un terremoto da 6.0 non dovrà produrre crolli e vittime" Ceriscioli: "Il provvedimento sostiene le aree montane la parte più bella e fragile del nostro Paese"

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La conferenza a Palazzo Chigi – Fabrizio Curcio, Claudio De Vincenti, Vasco Errani e Luca Ceriscioli

 

di Claudio Ricci

Spetta al commissario Vasco Errani spiegare il decreto per la ricostruzione approvato questa mattina dal Consiglio dei Ministri prima della visita del premier Matteo Renzi alla Tod’s di Casette d’Ete (leggi l’articolo). Un provvedimento che include nel cosiddetto cratere 15 comuni del maceratese (leggi l’articolo). Con Errani nella conferenza a Palazzo Chigi il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, il capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli. Il commissario procede per punti:

Matteo Renzi con Diego Della Valle oggi alla Tod's

Matteo Renzi con Diego Della Valle oggi alla Tod’s

LE RISORSE – “Si prevede uno stanziamento per fronteggiare subito il riavvio della vita normale. 200 milioni su un fondo che arrivano ad oltre 300 milioni se si include la copertura delle tasse e degli oneri sociali differiti (al netto dei 50 milioni stanziati per l’emergenza). L’ammontare è notevolmente più consistente: 3,5 miliardi per edifici privati e 1 miliardo (solo il 6% delle risorse viene dall’Ue) per gli edifici pubblici. Risorse già previste nel bilancio che approveremo sabato prossimo”.

IL METODO – “Il primo terremoto in cui dall’inizio si affrontano insieme il tema delle risorse, delle politiche e della ricostruzione. Nella mappa macro-sismica sono inclusi 62 comuni definiti attraverso due criteri.
Una mappa macrosismica e una definizione di aree omogenne in grado di ridare forza alla ricostruzione anche dal punto di vista economico per invertire lo spopolamento delle aree interne. Riconosciamo il 100% dei danni a tutte le abitazioni, comprese le seconde case che in quei territori rappresentano identità delle famiglie ed economia. Il 50% per le seconde case che sono fuori dai borghi. Credo che questo sia l’impianto più completo rispetto ad esperienze passate. Proviamo a costruire un nuovo modello economico e sociale delle aree montane per una via nuova con nuove prospettive per questi territori”.

MODALITA’ e CONTROLLI – “Ricostruiremo con miglioramento sismico e adeguamento sismico. Si finanzia la ricostruzione compreso il miglioramento sismico. Un terremoto 6.0 non deve produrre crolli e vittime. La ricostruzione pubblica sarà piena comprendendo scuole, edifici pubblici, beni culturali e luoghi di culto. Il canale di finanziamento sarà il credito d’imposta. Il sistema sarà così tutto tracciabile. Nessun soggetto gestirà un euro se non attraverso la gestione diretta dello sportello bancario. Tutte le imprese che lavoreranno nel terremoto devono essere iscritte nelle white list. Per la prima volta ci sarà struttura speciale istituita dal Ministero degli interni e presieduta dal prefetto dedicata ai controlli che saranno rafforzati anche da Anac. La Corte dei conti controllerà gli atti di impostazione del decreto. Ci sarà una deroga per i comuni sul pareggio di bilancio. Sarà anche un modo per sperimentare gli uffici della ricostruzione tra comuni e Regione. Ci saranno 4 stazioni appaltanti e un’unica centrale di committenza con a capo l’Anac”.

PER LE IMPRESE – “Prestito d’onore per un intervento immediato. Le imprese che hanno scheda Aedes potranno avere 35mila euro subito per gestire le prime difficoltà. Credito senza interessi per tutte le tipologie di impresa. Tributi in conto capitale per gli investimenti. Come ha fatto la famiglia Della Valle ad Arquata speriamo che altre azioni di imprenditori si traducano in quel modo. 30 milioni da Inail. Deroga per Comuni sul pareggio di bilancio. Sperimentare gli uffici della ricostruzione comuni tra Regione e Comuni interessati. Assunzioni a tempo determinato fino alla fine della ricostruzione. 4 stazioni appaltanti e un’unica centrale di committenza con a capo l’Anac”.

ceriscioli

Luca Ceriscioli a Palazzo Chigi

I TEMPI- “Impossibile oggi stabilire i tempi. Si tratta comunque di anni. Il percorso partirà dai danni lievi (i danni B delle schede Aedes) e poi via via fino a ricostruire i centri storici. Per ricostruire un centro bisogna fare una pianificazione urbanistica. I tempi non saranno brevi. Se guardiamo alle esperienze passate (Friuli e Marche-.Umbria) lo capiamo bene. Oggi sperimentiamo una cosa nuova. Non si stanno facendo i moduli ma delle case temporanee di alta qualità. Una scelta che va a merito della protezione civile che ha scelto una risposta strategica. Costruiremo anche il temporaneo per negozi servizi e le chiese. Vogliamo riattivare subito la comunità per non favorire processi di spopolamento”.

CERISCIOLI – Rapido il commento del governatore presente alla conferenza di presentazione del decreto a Palazzo Chigi in rappresentanza delle regioni colpite: “Misure che vanno a sostenere la parte più bella e più fragile del nostro paese quella delle aree montane che hanno dato sempre e ricevuto poco. Il decreto mette insieme in maniera esemplare trasparenza ed efficacia nelle risposte”



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