Gianmarco Tamberi padrino all’inaugurazione della sesta edizione di Overtime all’Ostello Ricci
Il presidente di Pindaro Michele Spagnuolo con il campione di salto in alto Gianmarco Tamberi
di Claudio Ricci
(foto di Andrea Petinari)
«Se non ci si prova non si può uscire né vincitori, né sconfitti». Con questa scintilla – motto di Overtime 2016 – il tedoforo Marco Tamberi accende la fiamma della sesta edizione del festival dell’etica e della cultura sportiva che si svolge a Macerata fino a domenica. Il pubblico dell’ostello Ricci accoglie il primatista italiano di salto in alto e campione europeo in carica con uno scrosciante applauso. Segno dell’affetto e della stima nei confronti di un vero campione che ha dovuto rinunciare alle Olimpiadi per un brutto infortunio alla caviglia riportato al meeting di Montecarlo. Alle spalle del 23enne nato a Civitanova un grande dipinto che l’artista Nazareno Rocchetti, seduto con lui al tavolo d’onore, gli regalerà a fine serata. Sulla tela larga 2,35 metri un’aquila che dispiega le ali: “Perché lui possa tornare a volare” è l’augurio dell’artista, ex fisioterapista della Nazionale.
Tamberi con il giornalista Franco Bragagna
Le parole di Tamberi sono misurate dal suo interlocutore, il gigante del giornalismo sportivo, Franco Bragagna. «Vincere un Olimpiade è una cosa ma vincerla con un record è tutt’altro – dice l’atleta che a Montecarlo si è fatto male cercando di superare quota 2,41, oltre il primato nazionale di 2,39 che aveva appena saltato – Tokio è lontanissima. L’ infortunio è stato molto più grande di quello che è stato detto. Ciò che saranno i prossimi quattro anni è un’interrogativo grande per voi ma non per me. So che arriverò come sempre con la voglia di spaccare tutto». Incalzato dal moderatore Valerio Calzolaio parla del rapporto con le Marche: «Adoro la mia terra e ne vado fiero è una delle regioni più belle da vivere». Da figlio d’arte (il padre e il nonno hanno lasciato le impronte di famiglia sul salto in alto nazionale ed europeo) auspica: «Sto cercando di portare la tradizione dei Tamberi più in alto possibile. Se non sarò io toccherà a mio figlio».
Tamberi riceve la tela di Nazareno Rocchetti
«Da lui un grande messaggio positivo su come affrontare la vita e lo sport – ha detto il capo di gabinetto della Regione ed ex presidente Coni regionale Fabio Sturani – Non dobbiamo accontentarci di essere solo tifosi la domenica ma dobbiamo far praticare lo sport a più persone possibili. Un’azione su cui la Regione sta lavorando e che manifestazioni come la vostra contribuiscono a promuovere». Una platea gremita di autorità, personaggi e amici del festival saluta l’edizione 2016, la consacrazione di Overtime nell’olimpo delle manifestazioni osservate con attenzione anche dall’estero. «Se si vuole fare servizio pubblico bisogna sposare iniziative come questa – è l’esortazione di Bragagna – Su queste la Rai dovrebbe spendere di più». A riprova del valore dell’evento c’è il sigillo dell’università partner numero uno di Overtime nell’organizzazione e con la partecipazione degli studenti alle varie fasi del festival. «Gioco di squadra – dice il futuro rettore Francesco Adornato che cita Johan Cruijff – Per fare le cose bisogna farle insieme». «E’ un edizione dedicata a Max Fanelli – ricorda il presidente di Pindaro, associazione organizzatrice, Michele Spagnuolo – Un ex atleta che tanto ha combattuto per il diritto alla morte».
Gianmarco Tamberi
Francesco Adornato
Foto di gruppo con lo staff di Overtime
Gianmarco Tamberi con lo staff di Overtime Festival
Il giornalista Franco Bragagna
L’artista Nazareno Rocchetti
Il moderatore dell’incontro Valerio Calzolaio
Gianmarco Tamberi
L’assessore allo sport Alferio Canesin con il capo di Gabinetto della Regione Fabio Sturani
Il questore di Macerata Giancarlo Pallini con il futuro rettore di Unimc Francesco Adornato
Michele Spagnuolo
Selfie con i fan per Gianmarco Tamberi
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