No ai rifiuti di Ancona,
Cosmari: “Perso oltre mezzo milione”

Il consorzio fa il punto dopo il diniego del presidente della Provincia Antonio Pettinari ad accogliere 6mila tonellate di umido nell'impianto di Piane del Chienti: "C'era l'autorizzazione tecnica e i sindaci avevano votato all'unanimità"

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La sede del Cosmari

La sede del Cosmari

Il no della Provincia di Macerata ai rifiuti anconetani fa perdere al Cosmari oltre mezzo milione di euro (questo quanto avrebbe pagato l’ente di Ancona per smaltire 6mila tonnellate di umido nell’impianto di Piane del Chienti). E aprirà la strada a possibili aumenti della Tari. “Chi soffrirà di questo diniego – dice il consorzio in una nota – saranno tutti i cittadini della nostra provincia, che si troveranno a dover sostenere costi che avrebbero potuto evitare grazie ad un’ottica meno campanilistica. Ora non si scarichino su di noi le responsabilità per eventuali effetti sulla Tari comunale. La somma di Ancona avrebbe sicuramente contribuito ad integrare il bilancio aziendale senza chiedere ulteriori esborsi ai Comuni e di conseguenza ai cittadini”. Ora l’accusa del Cosmari, il cui direttivo è composto dai sindaci dei 57 comuni del Maceratese, punta verso i sindaci dei 5 Comuni interessati direttamente dall’impianto e le cui lamentele hanno portato il presidente della Provincia Antonio Pettinari a rifiutare l’accordo interprovinciale con Ancona. “La possibilità di trattare rifiuti organici provenienti da Ancona – dice il Cosmari – era già stata prevista nel bilancio approvato all’unanimità nella seduta dello scorso 4 agosto e gli organi tecnici e di controllo hanno ritenuto che l’impianto potesse essere autorizzato ad ampliare la produzione per i prossimi anni, in primis la stessa Provincia di Macerata”. Inoltre il Cosmari, che lavora solo 55mila tonnellate di umido rispetto alle 70mila autorizzate, aveva dato l’ok a patto che “si iniziasse dopo il mese di settembre, ormai ad ottobre inoltrato, quando ogni possibile effetto odorigeno (motivo principale del diniego della Provincia, ndr) fosse del tutto scongiurato”.

Seimila tonnellate di rifiuti da Ancona, Pettinari dice no



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