Dopo il patron Giuseppe Cerolini, anche il suo collaboratore, Giovanni Aldo Mellino, resta agli arresti domiciliari. Questa la decisione del tribunale della libertà di Ancona che ha respinto il ricorso. Mellino, così come Cerolini, era finito in manette il 21 luglio e da allora entrambi si trovano ai domiciliari. Il gip Domenico Potetti aveva rilevato il rischio di reiterazione dei reati, e aveva parlato di una «spinta criminogena quasi inarrestabile» e su Mellino aveva detto che era vicino alle ‘ndrine calabresi. Due le indagini che riguardano Cerolini e Mellino, entrambe condotte dalla guardia di finanza e coordinate dalla procura di Macerata e che riguardano presunte frodi fiscali legate a società del gruppo del patron della Civitanovese. Mellino è assistito dall’avvocato Domenico Basile.
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