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“Abbiamo 350 ingegneri
pronti ad aiutare,
ma nessuno ci chiama”

SISMA - Il presidente della federazione degli ordini degli ingegneri delle Marche, Pasquale Ubaldi: "Data la disponibilità, ma dalla Regione nessun segnale"

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«Sono 350 nelle Marche gli ingegneri formati per intervenire in casi di emergenza ma la Regione non li ha considerati per i controlli post sisma». Così il presidente della federazione degli ordini degli ingegneri delle Marche, Pasquale Ubaldi, denuncia «l’inerzia delle istituzioni marchigiane nell’accettare la nostra disponibilità, tra l’altro a titolo gratuito». Pietra dello scandalo, «l’elenco regionale dei tecnici abilitati per rilevare i danni e valutare l’inagibilità dei danni post sisma – dice Ubaldi, che ha scritto una lettera a Anci, Regione e Protezione civile – che ha ignorato la disponibilità della nostra federazione a dare una mano nei Comuni colpiti. Tanto più che con Regione, Comuni e Protezione civile esiste un percorso condiviso da tempo che per ragioni inspiegabili in questa situazione è stato completamente disatteso». L’Anci e la Regione hanno previsto di usare ingegneri «solo nell’ambito dei dipendenti delle amministrazioni, ignorando deliberatamente che gli ingegneri iscritti agli ordini marchigiani hanno siglato un protocollo di intesa con la Regione». Nelle Marche i 350 ingegneri formati, «hanno sostenuto personalmente i costi del corso, tenuto da autorevoli referenti della Protezione civile nazionale, regionale, vigili del fuoco». E conclude: «Non intendo rimanere inerme rispetto a tale situazione che, invece di sugellare la collaborazione più volte tra noi manifestata pubblicamente, sembra essere invece orientata nei fatti al totale rifiuto della disponibilità offerta».



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