Il postino, Shakespeare in love, Un viaggio chiamato Amore e Saving Mr Banks sono le pellicole della rassegna Vite d’autore. A partire da domani 24 agosto, con il film di Micheal Radford magistralmente interpretato dal “comico dei sentimenti”, Massimo Troisi, il ciclo cinematografico è un nuovo tassello delle celebrazioni per i 450 anni dalla morte di Annibal Caro. L’appuntamento è al Lido Cluana, fino a sabato 27 agosto, alle 21.30. L’ingresso è gratuito. Dopo Il postino, film che vinse l’Oscar nel 1996 e vide anche Massimo Troisi candidato come miglior attore protagonista, si passa a Shakespeare in love, pellicola di John Madden che vanta ben 7 statuette su 13 nomination. Il racconto del postino di Neruda lascia spazio in questo caso alla storia, ricca di passione, tra William Shakespeare e Lady Viola, durante la preparazione dell’opera Romeo e Giulietta. Un viaggio chiamato Amore tocca da vicino la città di Civitanova, narrando, venerdì 26 agosto, la tormentata storia d’amore tra la scrittrice Sibilla Aleramo e il poeta Dino Campagna. Diretto da Michele Placido, vede tra gli interpreti Alessandro Haber, Stefano Accorsi e Laura Morante. Si chiude sabato con Saving Mr Banks, divertente film del 2013 di John Lee Hancock che si ispira alla storia vera di come Walt Disney ottenne i diritti del romanzo Mary Poppins. A vestire i panni di Walt Disney c’è Tom Hanks mentre Emma Thompson è Pamela Travers, la creatrice di Mary Poppins.
Vite d’autore al Lido Cluana è organizzato dal Comune, Assessorato alla Cultura, e dall’Azienda dei Teatri di Civitanova, con la collaborazione di Ciak video. Negli stessi giorni, al cinema Cecchetti prosegue la programmazione estiva dei grandi successi italiani. Domani e giovedì viene proiettato Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti, recente ospite di Futura Festival, mentre venerdì e sabato è il turno di Paolo Virzì con La pazza gioia, con Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi. I film iniziano alle 21.30; costo d’ingresso di 4 euro.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
“Un viaggio chiamato amore”, regia di Michele Placido, sulla “tormentata” storia d’amore tra Sibilla Aleramo e Dino Campana, talmente “tocca da vicino Civitanova” che non ne tratta affatto! In primo luogo perchè, come sappiamo , la “relazione” della Aleramo con il poeta dei “Canti Orfici” avvenne in un periodo successivo al soggiorno civitanovese (fine Ottocento) della scrittrice. Eppoi perchè i riferimenti che la pellicola fa all’attività lavorativa giovanile di Sibilla (in cui subì violenza dal futuro marito) non sono ambientati nella “fabbrica di bottiglie” di Civitanova, ma in una “salina del sud”, ambiente evidentemente più familiare al regista lucano. Il film “Un viaggio chiamato amore” quindi – come gli spettatori potranno facilmente verificare – non c’entra nulla con Civitanova. Noi sappiamo che Sibilla Aleramo ha vissuto a Civitanova, dove ha ambientato il celebre romanzo “Una donna”, ma di questo nel film non c’è alcuna traccia! Perciò sarebbe stato meglio, da parte dell’anonimo autore dell’articolo (sperando non si tratti di una nota stampa), informarsi prima di scrivere. Si diceva nessuna attinenza del film di Placido con Civitanova e poca “vicinanza” del ciclo cinematografico “Vite d’autore” con le celebrazioni del 450° della morte di Annibal Caro. Vengono proposti film dedicati ad autori difficilmente associabili (la critica non ha scritto al riguardo) al letterato civitanovese: Sibilla Aleramo, Pablo Neruda e addirittura Walt Disney (pensate che fantasia!) appartengono al Novecento; il più vicino sarebbe William Shakespeare, che è però del secolo successivo (Secicento) a quello di Caro. Tutto ciò mentre Civitanova aspetta che si celebri davvero il suo personaggio più illustre (Annibal Caro), senza “girarci intorno” come si è fatto (quasi sempre) finora. Gli strumenti per indagare il celebre letterato sono quelli classici: convegni, mostre e pubblicazioni e dato che il Caro è anche autore di teatro, rappresentazioni. Se poco di significativo è stato sinora proposto il problema è a monte: la costituzione, cioè, di un “comitato scientifico” (se ne doveva accupare il Consiglio Comunale, anzichè la Giunta) che non è tale, poichè infarcito di politici e dintorni. Pretendere che i progetti per le celebrazioni del 450° di Annibal Caro siano valutati, programmati e realizzati da soggetti quali Corvatta, Silenzi e Martellini (invece che da studiosi) è “peggio che andar di notte”