Lo staff del Quartino: lo chef partenopeo Mario Rodello e l’aiuto di casa nostra Alessandro Diamantini con Andrea Orazi
di Claudio Ricci
(foto e video di Andrea Petinari)
Non smette di alimentarsi l’offerta gastronomica del centro di Macerata. Ad arricchire il panorama delle attività che strizzano l’occhio al turismo, apre oggi sulle ceneri dei Pigliapochi, “Il Quartino”. Un’osteria ( in vicolo della Rota 8) – formula rara nel cuore cittadino- che dai prodotti «rigorosamente locali» – specifica il titolare Andrea Orazi – muove i passi verso un pubblico variegato che ama la tradizione e vuole scoprire la genuinità del territorio. In cucina il mix è inedito quanto promettente e vede lavorare fianco a fianco lo chef partenopeo Mario Rodello e l’aiuto di casa nostra Alessandro Diamantini. Non si lesinano porzioni e sapori. L’ambiente, curato da Elisa figlia del titolare e studentessa di Design, è un tuffo nel passato. Appesi alle pareti strumenti musicali e cimeli della cucina di una volta. Inossidabile e suggestivo lo stile tardo ottocentesco. Decine di foto raccontano la storia di Macerata.
Il sovrintendente del teatro di Cagliari Claudio Orazi col fratello Andrea
In occasione dell’inaugurazione gli scatti all’Opera di Alfredo Tabocchini sono spiegati da un Cicerone di eccezione. L’attuale sovrintendente del teatro lirico di Cagliari ( e all’epoca direttore artistico dello Sferisterio), Claudio Orazi, fratello del titolare venuto a Macerata per portare fortuna all’attività del già collaudato Andrea, gestore già in passato dell’osteria dei Pigliapochi. A proposito di birre il menù delle artigianali è di tutto rispetto. Si parte dalle maceratesi per arrivare alle belghe e ad un ottima tedesca alla spina. Dall’ampia vetrina di fronte al bancone traspare la cura dedicata alla scelta dei vini. Anche qui la parola d’ordine è “marchigianità” con il nettare degli Azzoni a fare da padrone di casa. Ma per descrivere il tripudio sensoriale che si prova in un ambiente che sa di storia e profumi genuini c’è solo un modo. Provare per credere.
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