Non è ancora stata completata la procedura di acquisto della Sacci da parte di Cementir Italia, inoltre la procedura di mobilità per gli ottanta dipendenti dello stabilimento di Castelraimondo è un’azione autonoma, già decisa da Sacci. E’ quanto precisa in una nota il gruppo cementiero della famiglia Caltagirone. Torna a far sentire la sua voce anche il Comitato salva salute di Castelraimondo che esprime solidarietà ai dipendenti del cementificio, in lotta per conservare il posto di lavoro. Domani mattina i lavoratori, insieme ai sindacati, saranno sotto ai palazzi della Regione, per protestare contro l’avvio della mobilità (leggi l’articolo).
ACQUISTO SACCI DA CONCLUDERE – La Cementir Italia precisa in una nota la sua posizione riguardo ai dipendenti dello stabilimento Sacci di Castelraimondo. “Allo stato attuale non risulta ancora perfezionato il processo di acquisizione da parte di Cementir Italia, per il tramite della controllata Cem 15, del ramo di azienda di Sacci Spa – si legge nella nota –, costituito dalle attività di produzione cementi e calcestruzzi preconfezionati, in quanto tuttora soggetto all’avveramento di condizioni”, si legge nella nota stampa aziendale. “Cementir sottolinea altresì che la procedura di mobilità, così come quella di cassa integrazione guadagni straordinaria che l’ha preceduta, sono attività programmate da tempo, avviate e poste in essere autonomamente dalla Sacci spa”. Nella nota si ricorda che era stata Sacci a presentare l’anno scorso richiesta per la Cigs, approvata dal ministero del Lavoro il 6 novembre dell’anno scorso. Nel comunicato stampa di Cementir Italia si specifica anche che dall’acquisto della Sacci, sono escluse sia l’attuale programma di cassa integrazione straordinaria che scadrà il 30 settembre, sia i lavoratori di Castelraimondo: “Cementir Italia ha sempre considerato il perimetro del ramo di azienda oggetto di trasferimento, al netto della forza lavoro dello stabilimento Sacci di Castelraimondo”, conclude la nota, evidenziando che l’acquisto Sacci escludeva a priori i lavoratori di Castelraimondo, la cui sorte appare segnata dall’avvio della mobilità, a partire dal primo ottobre (leggi l’articolo). Lo scorso 12 luglio il consiglio di amministrazione di Cementir Holding ha approvato un’operazione di finanziamento dell’importo di 125 milioni di euro dalla società Ical 2 Spa che “intende utilizzare il finanziamento per il pagamento del corrispettivo per l’acquisto del ramo d’azienda Sacci Spa per il quale la propria controllata Cementir Italia Spa ha proposto l’offerta. Si prevede pertanto che il finanziamento sarà erogato solo successivamente all’avveramento delle condizioni previste dall’offerta di acquisto del predetto ramo d’azienda”, si legge in un’altra nota aziendale.
SOLIDARIETA’ DEL COMITATO SALVA SALUTE – “Il Comitato Salva Salute di Castelraimondo intende esprimere la propria solidarietà ai lavoratori del cementificio Sacci. Ancora una volta la proprietà e le amministrazioni usano le loro vite e le loro famiglie per meri scopi speculativi, minacciando il licenziamento di quasi ottanta persone al mero fine di forzare l’approvazione dell’autorizzazione ambientale che i nuovi padroni della Sacci si stanno apprestando a chiedere in Regione”, si legge nel comunicato del comitato. “Il Comitato ricorda, infatti, che l’autorizzazione ambientale per l’incenerimento di circa 100mila tonnellate all’anno di rifiuti indifferenziati, concessa dalla Regione alla Sacci, e parzialmente annullata dal Tar in virtù di due ricorsi – continuano i componenti del comitato – giace ancora dentro qualche remoto cassetto dell’amministrazione e che la nuova proprietà è molto probabilmente orientata verso la richiesta di ampliamento della concessione da 100mila a 200mila tonnellate all’anno, così come previsto dal governo Renzi con il decreto sblocca-Italia”. Prosegue il Comitato Salva Salute: “La proprietà ha un presumibile interesse ad aumentare la quantità di rifiuti da incenerire, in quanto la Regione potrebbe pagare 10 euro per ogni tonnellata incenerita e l’amministrazione si dimostra completamente prona ai voleri dei Caltagirone, i nuovi proprietari della Sacci. Il Comitato fa presente che la nostra terra è già soggetta ad una fortissima pressione ambientale e che, come dimostrato da studi dell’Istituto Superiore di Sanità e della Regione, i livelli di decessi e ospedalizzazioni per tumori e altre patologie collegate all’incenerimento sono preoccupanti e meritevoli della massima attenzione”.
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