Hevia e la sua magica cornamusa
pronti a rapire Artistrada:
“Amo le Marche, qui sono di casa”

INTERVISTA - Questa sera il musicista asturiano celebre in tutto il mondo con oltre 2,5 milioni di copie vendute si esibirà sul palco allestito in piazza a Colmurano. Tra ciauscolo, Varnelli e tartufo racconta la sua passione per la provincia che lo ha già applaudito a Montelago e allo Sferisterio. "E' un luogo speciale per vivere, cibo ottimo, paesaggi che ispirano e gente ospitale". VIDEO

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Hevia ieri sera durante la cena al ristorante dell'Abbadia di Fiastra

Hevia ieri sera durante la cena al ristorante dell’Abbadia di Fiastra

 

di Marco Ribechi

Artistrada, la celebre festa degli artisti di strada a Colmurano, cresce e apre la 22esima edizione con un grande ospite internazionale conosciuto in tutto il mondo. Si tratta del maestro di gaita asturiana José Ángel Hevia Velasco, conosciuto semplicemente come Hevia, che nel 1998 con il disco “No man’s land” segnò la rivoluzione della musica celtica portando il suono della cornamusa in tutte le radio del mondo. Ad oggi ha venduto oltre 2,5 milioni di dischi. La sua popolarità si deve anche all’invenzione della gaita Midi, cioè una cornamusa elettronica che suona abitualmente e che ha reso il suo stile inconfondibile. L’artista è particolarmente legato alle Marche e alla provincia di Macerata dove in passato ha già avuto modo di presentare la sua musica: «E’ la terza volta che torno nel maceratese – spiega Hevia in italiano – ricordo con piacere ogni posto dove ho suonato ma devo dire che ho un legame particolare con questo territorio. Ho partecipato al festival celtico di Montelago, una bellissima esperienza con migliaia di persone in un luogo magico. Ma devo dire che il concerto di circa 10 anni fa allo Sferisterio di Macerata è indimenticabile. L’arena è un luogo davvero impressionante perché sembra di esibirsi in un teatro romano, molto antico, invece è stata costruita “solamente” nell’Ottocento. E’ un luogo incredibile per qualsiasi musicista, un piacere suonare su quel palco. Inoltre sono legato alla provincia perché ho dei grandi amici a Recanati. Che dire, sono quasi di casa».

hevia (1)Abituato a grandi festival con migliaia di persone stanotte Hevia suonerà a Colmurano per un pubblico più ristretto, in un piccolo borgo maceratese che negli anni ha saputo portare alle stelle la sua festa Artistrada grazie a un notevole impegno che coinvolge tutti i suoi abitanti. «E’ vero che sono abituato a grandi concerti ma in realtà ho iniziato a esibirmi all’età di 11 anni con mia sorella Maria (che questa sera suonerà le percussioni asturiane e latine) alle sagre popolari con un pubblico di 50 persone. Sono a mio agio nei piccoli posti, lì si crea un’atmosfera magica perché c’è molta vicinanza con il pubblico e soprattutto le persone non vengono solo per il concerto ma per partecipare a una festa popolare». E popolare è anche lo strumento che Hevia da decenni porta sempre con sé, la cornamusa asturiana. «La cornamusa è uno strumento storico, è paneuropeo. Oggi è sopravvissuto con forza solo in alcune culture come nel nord della Spagna, da dove provengo, o in Scozia. Ma fa parte della storia musicale di ogni paese. Definisce l’identità europea molto più degli strumenti a corda o a fiato. In tutta Europa si trovano suonatori di cornamusa in tante raffigurazioni, ad esempio nei capitelli delle colonne o in altri fregi».

 

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Un momento del video della canzone Busindre reel che lo ha reso celebre in tutto il mondo

Attorno a Hevia ci saranno oltre 100 spettacoli di arte di strada (leggi l’articolo), un contesto perfetto per inserire la sua musica: «Quello della musica popolare è un linguaggio strano, speciale. Permette di capire i paesi più lontani, i sentimenti dei popoli. Dico sempre che è come il formaggio, risponde a uno stile di vita, a determinate erbe o profumi che si trovano nei pascoli, fa parte di una tradizione iscritta nel paesaggio che intrattiene un forte legame con la terra e con le persone. Per questo nei miei concerti cerco di capire anche l’energia del posto, ogni volta è differente e decido solo all’ultimo momento il repertorio da proporre perché è bello creare questo forte legame con il pubblico e con il luogo dove ci si esibisce. Un’altra cosa molto importante per me è la lingua, il dialetto. Non nel senso del nazionalismo che spesso costringe la lingua per scopi di potere ma per l’identità e le tradizioni che raccoglie. Il dialetto trattiene la storia di un luogo e delle sue attività». E la metafora del formaggio collima anche con un’altra grande passione del musicista, quella per il cibo, anche in questo caso tipico, locale e legato al territorio. «Impazzisco letteralmente per il tartufo (come è evidente dal profumo del piatto fumante di tagliatelle al tartufo sulla tavola). Inoltre è stata una bella sorpresa provare il vostro salame, il ciauscolo, davvero buono. Durante un concerto in piazza ad Ascoli mi hanno offerto l’anisetta Meletti e proprio oggi ho imparato ad apprezzare il Varnelli, che ho bevuto secco e nell’orzo. La vostra terra oltre che da paesaggi meravigliosi che ispirano gli artisti, è fatta anche di sapori squisiti e persone ospitali. E’ un posto speciale per vivere, tra le montagne e il mare».

Questa sera (giovedì 14 luglio), alle 23, Hevia si esibirà sul palco allestito in piazza Carradori a Colmurano. Si tratta del primo evento a pagamento nella storia del festival Artistrada che dopo 22 anni ha deciso di ampliare la proposta artistica invitando artisti di fama internazionale. Il prezzo del biglietto è di 10 euro. 



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