Una spada di Damocle di 400 milioni di euro sul bilancio regionale e un abbonamento a un servizio finanziario che ha fatto insospettire il Movimento 5 stelle. Il servizio sanitario regionale chiama New York, Bloomberg risponde. Tra le delibere di palazzo Raffaello spunta il pagamento di un canone per l’abbonamento al servizio di monitoraggio dei mercati finanziari a firma del dirigente Maria Di Bonaventura, del Pf “Programmazione economico finanziaria del servizio sanitario regionale”. Sono quasi 6700 euro per tre mesi (da giugno a settembre), pagati dall’Ente alla Bloomberg Finance Lp di New York. Però a mancare completamente nel testo del provvedimento è l’istruttoria, cioè la parte che spiega le ragioni della spesa. Sostituita nel testo con un “omissis” che ha fatto insospettire Fabio Bottiglieri (Civitanova) e Daniela Diomedi (Ancona), del Movimento 5 stelle. Sono loro a domandarsi «a cosa serve alla Regione pagare un servizio del genere, che costa più di 20mila euro all’anno, e soprattutto chi lo utilizza». Il dubbio dei pentastellati è che il servizio serva «a tenere sotto controllo qualche rischio finanziario dato che la Regione potrebbe avere delle operazioni finanziarie attive, avviate anni fa per tappare i buchi nei conti della sanità». Riferendosi in particolare all’obbligazione di 400milioni di euro accesa nel 2003, con scadenza nel 2023. «Un prestito – dice Diomedi – che va pagato per intero alla scadenza in un’unica soluzione (da qui il nome bullet, che in inglese vuol dire proiettile, ndr)». La Regione, in vista del pagamento aveva accantonato delle risorse. Ma «una parte di queste – dicono i pentastellati – dovrebbe essere andata persa nel fallimento della Lehman Brothers». Diomedi e Bottiglieri chiedono se «può la Regione amministrare i soldi dei cittadini ricorrendo a strumenti finanziari a rischio» e all’Ente «ulteriori chiarimenti».
(Fe. Nar.)
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fantastico che intervengano gli attivisti del territorio, e fortuna che lo fanno, e non i consiglieri disgraziatamente eletti in regione sotto le 5 stelle. sono tutti come bisonni