di Maurizio Verdenelli
La bella ragazza al numero 23 del percorso espositivo, in via Giacomo Leopardi si alza di scatto e dice : “Sono poltrone del ‘500: autentiche anche nella tappezzeria”. Il locale (una ex cappellina) è piccolo, occupato per intero da quattro ‘troni’. L’unica finestra, per quanto ostruita dall’insegna dell’espositore, è spettacolare: s’affaccia, come orti e giardini aperti al pubblico per l’occasione, su un panorama ineguagliabile che solo da Pollenza si gode. Un panorama appena ‘lesionato’ dalla colata fotovoltaica per fortuna raffrenata dal blocco degli incentivi statali, che stava minacciando l’integrità dei dolci colli. Il centro storico della cittadina del cardinale Cento è un forziere: l’antiquariato e l’artigianato artistico sono i gioielli che riempiono vecchie botteghe, fondaci, magazzini, laboratori (nel numero di 30) che sembrano quelli cantati da Leopardi. Qui il tempo si è fermato anche se l’esposizione ha raggiunto i suoi primi 25 anni scoprendo però che deve ricominciare tutto daccapo. Lo ha sottolineato il battagliero sindaco Luigi Monti agli ospiti illustri accorsi per il taglio del nastro (il senatore Mario Morgoni, la deputata Irene Manzi, l’assessore regionale Angelo Sciapichetti, il consigliere regionale Luca Marconi): “Bello parlare di artigianalità, di collaborazione, ma i soldi, le provvidenze dove sono?”.
Dov’è anche il governatore Luca Ceriscioli che aveva promesso di esserci e non si è visto? “Resta un buon amico, tuttavia…” dice il sindaco . (“Ha anticipato il viaggio in Iran con gli operatori marchigiani” lo giustifica Sciapichetti). Non si è visto neppure Antonio Pettinari e non perché come a Treia, al seminario di Symbola, non fosse stata prevista in mattinata una poltroncina per lui che si è dovuto sorbire in piedi Ermete Realacci che ha definito uno ‘sciupio’ la nuova superstrada Valdichienti (leggi). Non c’è e basta e Monti, citando i vari enti territoriali, salta a piè pari la citazione di provincia – alias Area Vasta – indicandola così: ‘quant’altro’. Monti parla anche del momento no: “E’ un’arte, questa di Pollenza che ha varcato i confini regionali, basata sul lusso e che dunque è penalizzata dalla crisi. Tuttavia i nostri artigiani stanno cercando di riconvertire il proprio lavoro, da una parte dedicandosi al recupero, riutilizzo di mobilia povera, cassepanche, madie, piattaie, librerie in abete, dall’altra hanno tutti messo a disposizione eccelse competenze per il restauro-recupero del patrimonio storico inserito nelle chiese, nel museo, nei vecchi palazzi”.
Manzi, Morgoni, Sciapichetti e Marconi dicono alla Gino Bartali, da parte loro, che gli è tutto da rifare, che la ‘ricetta’ in fondo c’è. Basta applicarsi, pur in tempo di crisi. ‘Rete’ e collaborazione sono i termini più utilizzati. Intanto la manifestazione pollentina è diventata tappa di Momenti del Gusto, circuito della Provincia di Macerata dedicato alla buona tavola ed è entrata tra i 27 eventi del Grand Tour delle Marche, percorso regionale tra i tesori delle Marche curato da Tipicità e dall’Anci.
Impegnati nella preparazione dei “Menù del Restauratore” saranno anche i locali del centro storico. Il contenitore, come lo ha definito il sindaco, ospita anche la mostra “Marche segrete, da Licini a Craia” nella sala convegni del palazzo comunale. Sono esposte opere di pittura, scultura, grafica, ceramica e fotografia di maestri di chiara fama e di artisti marchigiani appartenenti alle generazioni degli anni Dieci, Venti e Trenta del ‘900. “C’è una sorta di dialogo a distanza tra Osvaldo Licini e Silvio Craia, due artisti radicati nella terra natia, ma dissimili per stile, formazione e sentimento”. Spiega il curatore Alvaro Valentini.
Quest’anno ‘L’arte di fare arte’ – questo lo slogan dell’esposizione – prevede anche “Vicolarte” una mostra collettiva di arte e poesia. Espone, tra gli altri, il dottor Silvio Natali, già direttore sanitario a Corridonia, poi ‘medico competente’ all’ospedale di Macerata in tema di medicina del Lavoro. “Alla fine –confessa lui- ho preferito la pittura, al momento della pensione” dice il dottor Natali, reduce da una mostra personale a Berlino. Il programma è vario e spazia anche al teatro e alla musica: si vedono mani giovani a cominciare da quelle dell’assessore Alessandra Ricotta. Pollenza celebra il suo venticinquennale con un carnet ricco di eventi, coniugando arte con enogastronomia, fino a domenica 24 quando ci sarà l’appuntamento con il raduno delle Vespe. Il museo dello scooter simbolo di un’epoca (“Il più bello d’Europa” dice Alvaro Valentini) è curato dall’ex bomber della Maceratese, Marco Romiti. Ieri intanto, dopo il taglio del nastro, presente Adriano Ciaffi, in piazza un bel concerto anteprima del San Severino Blues, unica data nelle Marche per Lurrie Bell, la leggenda del Chicago Blues, che in serata ha attratto un bel po’ di pubblico.
Stasera (domenica 10 luglio) si potrà seguire la partita finale dei Campionati Europei di calcio, mentre domani (lunedì) alle 21.30 di nuovo musica in piazza con il concerto The old swing bossa experience. A seguire martedì 12 luglio alle 21 nel Chiostro Sant’Antonio torna la Rassegna musicale InConTr’Arti curata dal Maestro Dante Milozzi, ad esibirsi il Quartetto di flauti su musiche di Biset, Mendelsshon, Verdi e Bozza. Tanti altri spettacoli si seguiranno nelle serate successive.
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