Gli scavi nel parco archeologico di Urbs Salvia
Il Parco archeologico di Urbs Salvia: una città romana che cresce. Il 30 giugno ad Urbisaglia, nel Salone dell’Asilo Giannelli, sono stati presentati i risultati dei recentissimi scavi archeologici e le innovative idee progettuali per la fruizione e divulgazione del patrimonio scientifico, culturale e turistico del Parco Archeologico Urbs Salvia. Alla presenza del sindaco di Urbisaglia Paolo Francesco Giubileo, del funzionario archeologo della soprintendenza Giorgio Postrioti, del rettore eletto dell’Università di Macerata Francesco Adornato, del direttore del dipartimento di studi umanistici Carlo Pongetti e di Laura Capozucca in rappresentanza dell’ufficio cultura della Regione Marche si è discusso del “modello Urbisaglia” dove la valorizzazione attenta delle emergenze culturali e paesaggistiche e la sinergia tra enti costituiscono il valore aggiunto per lo sviluppo concertato ed integrato del territorio, un’esperienza unica per tutta la Regione. Proprio in tale attività realizzata di concerto e collaborazione fra soggetti con competenze diverse Francesco Adornato ha individuato un esempio della capacità delle scienze umane di guidare e non subire un approccio tecnocratico alla realtà. Carlo Pongetti ha riconosciuto una significativa esperienza “pratica” dell’”umanesimo che innova”, che può essere reso fattivo proprio grazie alla capacità delle idee e dei valori di porre obiettivi alti all’agire umano. Tali i motivi per i quali, come ha ricordato Laura Capozucca, la Regione da anni investe nell’archeologia, avendo individuato nel patrimonio archeologico una importante occasione di sviluppo per la regione.
Urbs Salvia
Roberto Perna, direttore degli scavi archeologici, ha quindi descritto i risultati della campagna di ricerche condotte dall’Ateneo maceratese nel corso del 2015 e 2016. Negli ultimi anni gli archeologi hanno riportato alla luce significative parti dell’antica colonia, acquisendo fondamentali informazioni, tuttora totalmente inedite e mai diffuse pubblicamente, relative sia all’organizzazione urbanistica della città in età repubblicana, quando l’insediamento venne fondato con il nome di Pollentia, sia delle fasi successive. Tra i principali monumenti riportati alla luce negli ultimi anni il tempietto repubblicano, un esempio di architettura di II secolo a.C. unico in tutte le Marche, le terme di età imperale e le botteghe che facevano da corona al tempio della Salus Augusta, forse il principale monumento cittadino. Si tratta di nuove acquisizioni che potranno arricchire in maniera significativa il percorso di visita del parco archeologico offrendo nuove occasioni di sviluppo al territorio. Per questo infatti l’Università di Macerata ha avviato una collaborazione con gli architetti dell’Università di Camerino, con cui è stato realizzato il piano del parco archeologico e, da ormai due anni, grazie anche ad un finanziamento del Ministero dei beni culturali, è stato avviato un importante progetto finalizzato alla sua attuazione che prevede il restauro e la rifunzionalizzazione della monumentale porta Est della città la Porta Gemina, che sarà utilizzata come laboratorio e foresteria, oltre che il restauro e la musealizzazione dell’antico edificio repubblicano.
Ricostruzione 3D dell’edificio repubblicano di Urbs Salvia
Ma l’attività dell’ateneo e del Comune, sempre in stretta collaborazione con la regione Marche, nel corso degli ultimi due anni si è concentrata anche nella comunicazione dei risultati delle ricerche, affinché questi possano essere fruiti da una più ampia platea di pubblico, ed in particolare dalle categorie svantaggiate. Le ricostruzioni 3d dei principali monumenti (leggi l’articolo) e soprattutto del territorio sono state dunque alla base della realizzazione sia di prodotti multimediali, fruibili anche direttamente sul sito. In particolare la ricostruzione del territorio della città antica realizzato dal punto di vista informatico dalla GeoInformatiX (leggi l’articolo) si pone come un esempio quasi unico di comunicazione archeologica in Europa. È da tale lavoro che sono poi state prodotte delle stampe 3d dei principali monumenti – anfiteatro, complesso del tempio della Salus Augusta e del criptoportico ed ancora tempio repubblicano – che, presentate ieri per la prima volta saranno utili non solo agli ipovedenti ed ai non vedenti, ma funzionali più in generale alla didattica dell’architettura antica.
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