Marco Baldini e Paolo Nanni
di Claudio Ricci
(foto e video di Andrea Petinari)
“Il gioco d’azzardo non è una malattia ma il sintomo di un disagio psicologico più profondo che affiora quando meno te lo aspetti. Nel mio caso hanno scoperto che era legato ad un trauma infantile rilevato da una psicologa in un disegno di quando avevo 6 anni”. Parola di Marco Baldini celebre showman e conduttore televisivo ospite della serata finale di All In, (progetto di prevenzione del gioco d’azzardo) andata in scena al teatro Don Bosco di Macerata. Il progetto durato due anni e sviluppatosi attraverso indagini, attivitá con le scuole medie e superiori (7.380 gli studenti coinvolti ), slot mob (Macerata prima provincia d’Italia), iniziative di ascolto e sensibilizzazione verso tutta la popolazione ha voluto l’ex conduttore radiofonico come testimonial d’eccezione.
“Insomma sarei il caso umano – scherza Baldini intervistato da Paolo Nanni davanti ad una platea di giovani e famiglie – A causa del gioco ho speso più di 5 milioni di euro. Ma non è per i soldi persi che mi dispiace, quanto per gli affetti persi, tra cui la mia ex moglie e soprattutto per il tempo e il talento sprecato” E sulle tentazioni attuali il “toscanaccio anti-azzardo” che oggi vanta una rete social da 500mila contatti avverte: “Se prima era un purgatorio, oggi è l’inferno. Ciò che ti ammazza è tutto il mondo virtuale. Contro slot, video lottery e computer non si ha la minima possibilitá. È come andare in guerra completamente nudo. Si perde per forza”.
Il suggerimento finale di Marco Baldini invita a superare sempre le paure “Chiedete aiuto, io per fortuna ad un certo punto, ho superato l’imbarazzo e la vergogna e l’ho fatto”. Il numero verde messo a disposizione dal progetto All In è 800.984.565. “Spesso è più facile parlare con un estraneo che con le persone care di cui temi il giudizio”
Eppure l’Italia, quarta al mondo per giro d’affari sul gioco con un fatturato da 88 miliardi, spende solo 50 milioni per la prevenzione e non è provvista di un apparato normativo in grado di far fronte al disagio dilagante (solo a Macerata sono 60 le persone in cura al dipartimento dipendenze patologiche dell’Asur diretto da Gianni Giuli con un incremento del 203% dal 2011). Ma qualcosa si muove. Il presidente del Mppu Stefano Properzi annuncia novitá: “Siamo in contatto con la 4 commissione consiliare e per dicembre potremmo arrivare ad una legge. Sono anche previste limitazioni all’apertura in prossimità dei luoghi sensibili come scuole e centri per anziani”.
Stefano Properzi
La serata si è sviluppata con tanti momenti di spettacolo e anche i contributi scientifici sono stati strutturati come momenti animativi e interattivi attraverso simulazioni che hanno svelato i meccanismi e le reali possibilità di vittoria dei principali giochi: slot-machines, gratta e vinci, lotto e superenalotto, scommesse sportive. Il progetto All In è nato grazie a un finanziato dalla Regione Marche ed è promosso dagli Ambiti Territoriali Sociali 14, 15, 16, 17, 18 con l’Ats15 di Macerata a fare da capofila. Con il Dipartimento Dipendenze Patologiche AV3 Asur Marche, i Comuni, le associazioni Glatad, Cooss Marche, Scacco Matto, Ama Macerata e tutte le altre che compongono la Rete Slotmob e quelle che si sono aggiunte proprio grazie al tour del progetto: oltre 100, da tutta la Provincia di Macerata.
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