E’ morto Vittorio Merloni,
il re degli elettrodomestici

LUTTO IN CASA INDESIT - L'imprenditore aveva 83 anni ed era malato da tempo. Si è spento questa mattina. Grazie al suo lavoro aveva costruito un impero. Il funerale si svolgerà lunedì alle 17 nella cattedrale di San Venanzio a Fabriano

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Vittorio Merloni

Vittorio Merloni

 

E’ morto all’ospedale di Fabriano Vittorio Merloni, ex presidente di Indesit company e di Confindustria all’inizio degli anni ’80. Era malato da tempo e si è spento questa mattina. Merloni lascia la moglie Franca Carloni e quattro figli: Maria Paola, deputata eletta con Scelta civica, i gemelli Andrea (che è stato anche lui a capo dei Indesit Company) e Aristide, Antonella. Vittorio Merloni aveva 83 anni (era nato nel 1933). Aveva mosso in primi passi nell’azienda del padre Aristide, fondatore della dinastia fabrianese, insieme ai fratelli Francesco (ex parlamentare ed ex ministro) e Antonio. Nel 1975 era nata la Merloni Elettrodomestici, diventata poi Indesit Company, da lui presieduta fino al 2010, quando aveva lasciato la presidenza al figlio Andrea, diventando presidente onorario. Indesit è poi stata ceduta nel 2014 a Whirlpool. La camera ardente sarà aperta domani alle 9 nello storico stabilimento Merloni, poi Indesit, di Albacina. Il funerale si svolgerà lunedì alle 17 nella cattedrale di San Venanzio a Fabriano e sarà concelebrato dal vescovo emerito Giancarlo Vecerrica, dall’attuale vescovo Stefano Russo e dal cardinale Edoardo Menichelli. Il sindaco di Fabriano Giancarlo Sagramola ha proclamato il lutto cittadino per la giornata di lunedì.

Paolo Gentiloni Silveri, ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, a Tolentino per ricevere la cittadinanza onoraria, lo ricorda così: «Era un grande imprenditore, uno degli assoluti protagonisti della storia economica di questa Regione». Il governatore delle Marche, Luca Ceriscioli, e la giunta regionale esprimono tutto il loro profondo cordoglio. «Le Marche perdono un simbolo della storia industriale marchigiana e italiana. Un uomo che ha contribuito a rendere il sistema produttivo del Paese anche un modello economico internazionale. La figura di Vittorio Merloni, il suo spessore morale e la sua capacità di fare di un territorio un unicum memorabile nella storia economica del Paese, oggetto di studi e ricerche negli Atenei di tutto il mondo, è stata indubbiamente una guida, un punto di riferimento per molti. Ha saputo prendere in mano un’eredità importante, facendola crescere, e lascia alle future generazioni il valore di attaccamento autentico alla propria terra di cui le Marche vanno orgogliose». «Con la scomparsa di Vittorio Merloni, le Marche perdono una delle figure più rappresentative – dice Antonio Mastrovincenzo, presidente del Consiglio regionale delle Marche –  Da sempre impegnato nel mondo imprenditoriale e del lavoro, ha ottenuto importanti riconoscimenti nazionali e internazionali. La sua storia personale e professionale rimarrà nella memoria come modello di imprenditoria illuminata. Alla Famiglia e ai suoi cari va il più sentito cordoglio mio personale e di tutta l’Assemblea legislativa che rappresento». «A nome mio e di tutto il Partito Democratico delle Marche esprimo profondo cordoglio per la scomparsa di Vittorio Merloni, uomo di spessore e maestro di imprenditorialità, una figura le cui straordinarie capacità di visione hanno saputo fruttare grandi benefici al territorio e alla comunità fabrianese e regionale – afferma il segretario regionale del Pd, Francesco Comi –  Il suo impegno e la sua dedizione hanno fatto grande il nome delle Marche in Italia e dell’Italia nel mondo. Ringraziandolo per quello che è stato il suo contributo alla nostra terra, rivolgiamo le nostre condoglianze alla famiglia». «Vittorio Merloni è stato un grande imprenditore, un uomo che, con la passione e creatività, ha creato un gruppo rinomato in tutto il mondo, contribuendo in modo determinante allo sviluppo dell’economia e dell’occupazione dei nostri territori – dichiara Roberto Ghiselli, segretario generale Cgil Marche – Merloni è stato l’esempio più significativo dell’imprenditoria locale perché ha saputo coniugare la crescita della sua impresa con la coesione sociale, da sempre fattore importante delle Marche».

 



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