La commissione Ambiente riunita per approvare la variante ambientale per la nuova scuola delle Vergini
di Claudio Ricci
Scuola delle Vergini, a Macerata: la variante passa in Commissione Ambiente non senza intoppi. L’atto approvato con 5 voti favorevoli della maggioranza (Ninfa Contigiani, David Miliozzi, Paola Ottaviani, Luciano Pantanetti e Ivano Tacconi), 2 astenuti (Carla Messi del M5S e Paolo Renna di Fdi) e l’abbandono della votazione da parte di Andrea Marchiori (Fi) è arrivato all’attenzione dei consiglieri con due osservazioni contrarie da parte di uno dei funzionari dell’ufficio Urbanistica. Le osservazioni tecniche riguardano il vincolo sul crinale sud della collina dove dovrebbe sorgere il nuovo plesso scolastico che ha già incontrato le resistenze di alcuni cittadini che hanno firmato una petizione per la salvaguardia archeologica dell’area (leggi l’articolo). Il M5S annuncia battaglia in Consiglio: «Portare una delibera presentando due osservazioni contrarie solo due ore prima della Commissione ci costringe a fare nottata sul documento e a presentare poi una serie di emendamenti in Consiglio – dice Carla Messi – Chiederemo al presidente della commissione Affari Istituzionali, Maurizio Mosca di cambiare il regolamento. Inoltre nella variante non è stato affronato per niente il discorso della modifica della viabilità. Pensare di mantenere il senso unico sulle strade del quartiere con una scuola che ospiterà 350 bambini è impensabile. Occorre rivedere il progetto e considerare se è il caso di far sorgere la scuola proprio lì».
Sulla variante ambientale che prevede il ridimensionamento del versante sud della collina per fare spazio alla nuova struttura è critico anche Marchiori: «Ci troviamo con le mani legate. Da una parte vogliamo tutti che la scuola venga fatta, dall’altra, all’ultimo momento, abbiamo avuto il parere negativo dell’architetto Bonotti. Una condizione controproducente per un consigliere di opposizione». Rassicura sulla procedura il dirigente Tristano Luchetti: «L’obiettivo è strategico e già inserito nel piano triennale delle opere pubbliche. La salvaguardia ambientale è garantita dal parere favorevole della giunta provinciale. Da qui l’atto dovrà passare in Consiglio e bisognerà ripetere la procedura per la variante urbanistica». «Abbiamo la possibilità di votare un progetto che ha avuto il lasciapassare della Provincia – ha detto l’assessore all’Urbanistica Paola Casoni – che porta migliorie ambientali, riducendo la volumetria teorica, e rafforzando il filone del crinale». Attacchi anche al piano viario «che dovrà essere necessariamente cambiato – dice Paolo Renna di Fdi – Parliamo di un quartiere i cui abitanti scontano ancora le scelte sulla viabilità fatte all’epoca con punti in cui due macchine non riescono a passare e gli ingorghi frequenti dovuti anche al passaggio dei veicoli che vengono da Vallebona». «Oggi con l’obbligo previsto dalla vas – controbatte Paola Ottaviani del Pd – la Provincia chiede sempre di fare prima un piano di monitoraggio della viabilità per valutare il flusso del traffico». «La viabilità deve camminare di pari passo con il cantiere della scuola» è il monito del decano Ivano Tacconi (Udc). Per il presidente del Consiglio Luciano Pantanetti «l’importante è che la scuola venga realizzata prima della fine del mandato» a patto che l’amministrazione chiarisca «i tempi, alla luce dei passaggi formali da adempiere, il tipo di edificio da realizzare e dove si ha intenzione di reperire le risorse».
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