In coma durante il parto,
sequestrate le cartelle cliniche

CIVITANOVA - Un ufficiale di polizia giudiziaria questa mattina è andato all'ospedale, dove martedì una donna di origine dominicana, 35 anni, ha dato alla luce il suo primo figlio. Prelevati i documenti necessari alle indagini. Al momento il fascicolo aperto è a carico di ignoti. Non è stata ancora formulata l'ipotesi di reato che potrebbe essere per lesioni personali colpose

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L'ospedale di Civitanova

L’ospedale di Civitanova

Mamma in coma durante il parto, la procura sequestra le cartelle cliniche. Questa mattina un ufficiale di polizia giudiziaria è andato all’ospedale di Civitanova, dove martedì una donna di origine dominicana, 35 anni, ha dato alla luce con un parto in emergenza il suo primo figlio (leggi l’articolo), un maschietto e non una femminuccia come emerso in precedenza. Prelevati i documenti necessari alle indagini. Al momento il fascicolo aperto è a carico di ignoti. Non è stata ancora formulata l’ipotesi di reato che potrebbe essere per lesioni personali colpose. I familiari della paziente hanno nominato due avvocati di fiducia, Andrea Di Buono e Lucia Iannino, che questa mattina hanno presentato un esposto in procura per accertare eventuali responsabilità mediche sull’accaduto. Al momento non ci sono denunce di parte. La donna durante il parto, fatto con taglio cesareo, dopo l’anestesia totale, ha avuto una complicazione ed è andata in coma. Dopo l’anestesia, stando a quanto riferito dal direttore dell’ospedale Massimo Palazzo, ha avuto una carenza di ossigeno. Questo sarebbe accaduto a causa di un rigurgito che le avrebbe impedito di respirare. La 35enne aveva già mangiato prima dell’intervento che non era in programma ma sarebbe stato deciso solo successivamente al pasto già consumato per una complicazione ravvisata dai medici che temevano per la vita del nascituro. Domani mattina è prevista la tac sulla paziente, ancora ricoverata in Rianimazione in prognosi riservata.

«Non sappiamo che danni ha subito la mamma del bambino – spiega l’avvocato Di Buono – dopo essere rimasta senza ossigeno. Dopo che verranno accertate le sue condizioni valuteremo eventuali denunce. Per ora abbiamo proceduto solo all’esposto rassicurati anche del fatto che lo stesso ospedale ha provveduto subito a fare, tramite il direttore Massimo Palazzo, sempre un esposto in procura. C’è da ambo le parti la volontà di arrivare ad individuare eventuali responsabilità e fare chiarezza. Deve essere accertato anche quanto tempo la mamma è rimasta senza ossigeno». La donna, che vive con il marito a Foligno, anche lui originario di Santo Domingo, si era trasferita a Civitanova da alcuni parenti, sempre della sua stessa nazionalità, per avere dei familiari vicini durante la gravidanza. Lunedì era andata in pronto soccorso perché aveva dei dolori. I medici l’avevano ricoverata per tenerla in osservazione visto che era allo scadere dei 9 mesi di gravidanza. Domani il bambino, che sta bene, verrà dimesso. «Stiamo cercando di far arrivare in Italia la madre della 35enne – aggiunge Di Buono – per farlo però occorre un permesso. Faremo istanza al consolato di Santo Domingo». Dopo la procura anche l’ospedale ha aperto un’inchiesta interna sulla vicenda.

(Mar. Ve.)

 



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