Rimane aperta la questione delle mense scolastiche a Macerata. Dopo il via libera del Consiglio comunale a ridiscutere il sistema di tariffazione rispetto alle fasce di reddito proposto dalla giunta (leggi l’articolo) il consigliere di Forza Italia, Andrea Marchiori, primo firmatario degli ordini del giorno approvati dall’assise, torna sull’argomento con indicazioni per il contenimento dei costi e la facoltà dei comitati delle scuole Agazzi e Medi di proseguire l’autogestione:
«Riguardo la prima questione – scrive Marchiori – si consideri che nelle intenzioni dell’amministrazione, oltre all’ introduzione di un sistema di equità contributiva, vi è quella di ottenere un maggior introito di circa 50mila euro da destinare all’accoglienza negli asili nido. A tale riguardo, prima di aumentare le tariffe, si dovrebbe verificare se nella spesa complessiva preventivata di oltre 1,6 milioni di euro vi sia spazio per un risparmio sui costi di circa il 3%, importo tale da coprire quel maggior introito. A mio parere si dovrebbe anzitutto ragionare sull’opportunità di privilegiare la qualità dei prodotti locali senza imporre drasticamente la certificazione “bio” che di fatto esclude dalla gara i piccoli produttori, i quali, pur offrendo alimenti di ottima qualità, non possono permettersi di spendere migliaia di euro per avviare la burocrazia del processo di certificazione spesso più rivolto alla creazione di documenti che di verifiche sistematiche sul prodotto. Un esempio varrà per tutti: in città e nei paesi del maceratese ci sono diversi forni artigianali che producono pane di ottima qualità. La maggior parte di questi non posseggono certificazioni biologiche sebbene utilizzino prodotti locali eccellenti e controllati. Se ai bandi di gara potessero partecipare anche questi artigiani locali (come peraltro accadeva qualche anno fa) probabilmente si otterrebbero condizioni economiche più vantaggiose e si offrirebbe quote di mercato agli artigiani del posto senza con ciò pregiudicare la salute dei bambini. La stessa considerazione vale per la frutta e la verdura».
Marchiori suggerisce anche maggior coinvolgimento dei rappresentanti dei comitati dei genitori nella gestione del servizio: «Le mense autogestite rappresentano il connubio perfetto tra servizio pubblico e sussidiarietà, nelle quali i genitori, animati dal solo interesse a partecipare attivamente alla gestione del servizio, offrono un contributo serio e generoso al perseguimento del fine condiviso con l’ente. In tale contesto ritengo doveroso ascoltare le istanze dei rappresentanti dei comitati i quali dovrebbero essere invitati a partecipare alla discussione in Commissione, anche nell’ipotesi in cui dovessero prevalere le ragioni poste dall’amministrazione per l’unificazione del servizio, verrebbe garantito quel confronto che ad oggi è mancato».
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Meno male che c’è qualcuno che ancora ragiona. I cibi per i bambini devono essere in primis sani, eppoi viene tutto il resto. Biologico non significa sano a prescindere è solo un paravento per la propria coscienza, come dimostrano i recenti scandali.
La vera mela bio è quella col verme.