Omicidio di Sambucheto,
il procuratore: “Dinamica chiara”

DELITTO - Giovanni Giorgio, sulle indagini, ha chiarito: "La signora era in uno stato di forte smarrimento psicologico. Non ci sono investigazioni su retroscena della vicenda"

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Il procuraotre Giovanni Giorgio

Il procuratore Giovanni Giorgio

 

Omicidio di Sambucheto, il punto sull’indagine del procuratore Giovanni Giorgio: «La dinamica di quanto successo è chiara. La signora Paoletti era caduta in uno stato di forte smarrimento psicologico». Smentito che vi siano indagini su altri retroscena della vicenda.

Il procuratore di Macerata, Giovanni Giorgio, questa sera è intervenuto con una nota relativamente alle indagini sull’omicidio suicidio di Sambucheto di Recanati. A partire dall’autopsia. «La consulenza medico legale espletata questa mattina dal professor Cingolani ha confermato che la signora Laura Paoletti, dopo aver – a distanza molto ravvicinata – esploso con il fucile, di cui aveva acquisito la disponibilità, due colpi verso il figlio Giosuè ha, quindi, indirizzato un ulteriore colpo verso il proprio volto». Nella casa sono stati trovati degli scritti di Laura Paoletti con cui la donna raccontava il suo disagio e faceva accenno al gesto che poi aveva compiuto. Il procuratore ha spiegato: «La documentazione rinvenuta e sequestrata dai carabinieri intervenuti sul posto – redatta sicuramente dalla signora Paoletti – attesta ragionevolmente che la stessa – caduta in uno stato di forte smarrimento psicologico – abbia deliberatamente posto in essere l’omicidio del figlio, per poi suicidarsi. Detta documentazione è coperta da segreto investigativo e ne è vietata qualunque forma di divulgazione».

Laura Paoletti con il piccolo Giosuè

Laura Paoletti con il piccolo Giosuè

Il procuratore ha aggiunto che non vi sono dubbi su ciò che è avvenuto sabato: «La dinamica di quanto accaduto risulta – allo stato – chiara. Al momento gli ulteriori accertamenti riguardano esclusivamente le modalità concrete di custodia – da parte del detentore, ossia il padre della signora Paoletti –, del fucile utilizzato per l’esecuzione del triste progetto delittuoso». Giorgio ha inoltre smentito che vi siano indagini in corso, «riguardanti il delitto di istigazione al suicidio in danno della signora Paoletti o altri – non meglio precisati – retroscena della vicenda».

(Gian. Gin.)

 

 

 

 

 

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Il capannone dove si trova, al piano superiore, l’appartamento in cui è avvenuto il delitto



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