di Gianluca Ginella
(foto di Lucrezia Benfatto)
Alex Lombardi fa scena muta davanti al gip e resta in cella. Questa mattina si è svolto l’interrogatorio di garanzia nel carcere di Camerino. Lombardi, apparso tranquillo, dice: «se devo stare in carcere vorrei farlo perché un tribunale mi ha condannato». La procura, in seguito all’interrogatorio di oggi, ritiene l’indagine sia conclusa e ora chiederà di andare al processo.
«Lombardi oggi si è avvalso della facoltà di non rispondere perché siamo andati a parlare dei presupposti della misura cautelare, e non dei fatti contestati» dice l’avvocato Fabrizio Belfiore, legale del bodyguard 41enne che è finito in manette la mattina di mercoledì (leggi l’articolo): gli vengono contestati tre omicidi: quelli di due marocchini a Cingoli (il 25 maggio del 2011) e del titolare del bar di via Dell’Imbrecciata, a Filottrano, Sauro Valentini (per questo delitto l’indagine è stata trasmessa dal gip, per competenza, alla procura di Ancona).
Da sinistra: il colonnello Stefano Di Iulio, comandante provinciale dell’Arma, il procuratore Giovanni Giorgio, il colonnello Leonardo Bertini, comandante del Reparto operativo dei carabinieri di Macerata
Il giudice Enrico Pannaggi al termine dell’interrogatorio ha confermato la custodia in carcere per Lombardi. Il gip parla «di evidente pericolo di fuga. Ma in questi 5 anni il mio cliente non ha mai cercato di allontanarsi – dice Belfiore –. Tant’è che quando lo hanno arrestato era a casa e non c’era nulla che potesse far pensare volesse partire, non è stato trovato con le valigie fatte, né è stato trovato con documenti falsi. Lui aveva solo denunciato ai carabinieri di aver perso il passaporto, i carabinieri hanno trasmesso la cosa alla questura e gli è stato detto che non poteva avere il passaporto perché ha il divieto di espatrio. Ci sono gli stessi elementi di cinque anni fa e allora non c’era pericolosità sociale e pericolo di fuga mentre adesso deve stare in carcere. Credo che questa sia materia da ridiscutere al tribunale del Riesame, farò ricorso perché questa misura non mi va giù». Il bodyguard al suo legale ha detto di essere tranquillo, «però dice: facciamolo il processo. Lui dice che se deve stare in carcere vuole che sia perché un tribunale lo ha condannato. Lui ha già fatto 6 mesi in carcere per un reato, quello di favoreggiamento, da cui poi è stato assolto» dice Belfiore.
Sull’omicidio di Valentini, il legale dice: «credo che sulla perizia ci sarà da discutere. Per me non si può parlare di omicidio. Si era parlato di avvelenamento da piombo per i colpi che gli vennero sparati alle gambe, ma è una cosa assurda» continua Belfiore. Valentini era morto il 15 dicembre 2011, a distanza di circa sei mesi da quando, il 19 maggio del 2011, un rapinatore entrò nel suo bar e gli sparò alle gambe. Oltre a Lombardi, altre due persone sono indagate per il duplice omicidio di Cingoli. Si tratta di Marco Pesaresi, 35 anni, di Filottrano, che avrebbe messo in contatto il bodyguard con i due marocchini uccisi, e del 33enne Jonny Rizzo, che secondo gli investigatori avrebbe partecipato al delitto. La procura di Macerata dopo l’interrogatorio di garanzia di Lombardi chiederà di andare al processo ritenendo che ormai le indagini siano concluse.
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