di Marco Ribechi
(Foto Federico De Marco)
Cinque ore di consiglio comunale hanno portato due certezze nella politica civitanovese: il palazzetto è un’opera che riempie d’orgoglio l’intera città, compresa l’opposizione, e presto partiranno due commissioni d’inchiesta per indagare sulla Civita Park e sul caso Parentopoli. Su questi due punti c’è stata quasi unanimità ieri sera nella sala consiliare di Palazzo Sforza, solo il Movimento 5 stelle ha preferito mantenere la linea dell’astensionismo e non partecipare ai gruppi d’indagine nonostante il ripetuto invito da parte del presidente del consiglio Ivo Costamagna.
Il caso Civita Park, già molto discusso nei giorni precedenti, attraverso le dichiarazioni del primo cittadino Tommaso Corvatta (leggi l’articolo) e dell’ex sindaco Massimo Mobili (leggi l’articolo), ha dominato la scena. In un gioco di scaramucce e di rimbalzi di responsabilità il consiglio ha cercato di fare luce sulle questioni più calde dell’urbanistica: l’ente fiera, il palas e naturalmente le possibili conseguenze dell’arresto dell’imprenditore Mauro Mattucci. La destra, con ripetuti interventi del consigliere Giovanni Corallini e Mobili, ha criticato la maggioranza accusandola di non voler trattare la questione Civita Park, insistendo sulla mancata concessione del consiglio comunale aperto. Dall’altro lato dell’emiciclo Pier Paolo Rossi ha contrattaccato spiegando che la richiesta era stata fatta in maniera non conforme al regolamento comunale, senza neanche uno stralcio di relazione. I dubbi espressi dai consiglieri di minoranza sono però stati recepiti e accolti e il consiglio comunale ha assunto una forma piuttosto inedita e creativa, come sostenuto successivamente anche dal vice sindaco Giulio Silenzi. Sono infatti stati invitati i tecnici, tra cui Stefano Stefoni, ingegnere comunale, per rispondere ai quesiti incalzanti del consigliere Corallini.
Proprio quando l’assemblea rischiava l’impasse è intervenuto il segretario Piergiuseppe Mariotti che con risposte precise e chiarificatorie è riuscito ad ottenere il plauso di tutte le parti politiche. «Non capisco tutto questo accanimento contro un’opera, il palas, che è senza dubbio uno dei più grandi successi mai ottenuti nella storia recente della città – ha detto Mariotti – un’opera, e lo dico da maceratese, che tutti vi invidiano. Per quanto riguarda gli 8 mila euro di opere conclusive a carico del comune di cui Corallini chiede conto (leggi l’articolo) si tratta di migliorie finali richieste dalla commissione Cultura e Spettacolo. Non competono al costruttore che è responsabile di consegnare il progetto. In un lavoro da oltre 5 milioni di euro spendere poche migliaia per la messa a punto è normale».
Un altro quesito della destra riguardava la possibilità di recedere gli impegni presi con la Palace. «La Palace non è in fallimento – ha continuato Mariotti – e sta portando avanti con successo la gestione del palazzetto. Allo stato attuale abbiamo sufficienti garanzie e non ci sono ragioni per fare una revoca, che comunque avrebbe dei costi. Tutti i flussi di denaro sono tracciati in maniera trasparente e limpida». In seguito il vice sindaco Giulio Silenzi ha spronato la maggioranza ad avere più coraggio: «Invito la maggioranza a fare l’assemblea pubblica – ha detto Silenzi – ci sono risposte chiarissime. Abbiamo raggiunto obiettivi che erano in attesa da 20 anni: il palazzetto e la fiera. Non ci sono zone d’ombra con Mattucci, non ci sono favoritismi. Gli imprenditori, primo tra tutti Germano Ercoli, dicono che l’operazione è stata una “genialata” e infatti investono sul palazzetto. Non possiamo far passare nella rete l’idea promossa dai forcaioli sulla mancanza di etica. Sull’onestà non ci sono dubbi, poi si può discutere delle questioni amministrative».
Deciso anche il sindaco Corvatta: «Lo tsunami che la destra annunciava non ha basi solide. Avete vigilato su qualsiasi cosa, accusandoci fin di fronte al Parlamento grazie anche ai 5 stelle. La vacuità di queste azioni ha però portato dei vantaggi, ora è tutto estremamente trasparente. Le indagini dovranno partire dall’origine della vicenda che hanno radici molto prima della nostra amministrazione. Questo deve essere l’oggetto della commissione d’indagine. Vi invito ad entrare nelle commissioni, collaboreremo».
A questo punto è Ivo Costamagna a prendere le redini del consiglio forzando, nonostante la tarda ora, a effettuare il voto per far partire le commissioni. Le votazioni hanno registrato tutte gli stessi risultati, 16 favorevoli e 2 astenuti, cioè i consiglieri pentastellati. La commissione sulla Civita Park sarà composta da Giovanni Corallini (Libera), Claudio Morresi (Insieme per Civitanova), Ivo Costamagna (Uniti per Cambiare), Mirella Franco (Pd) e Paolo Rachiglia (Italia dei Valori). Quella del caso Parentopoli da Corallini, Ermanno Carassai (PdL), Costamagna, Franco e Lidia Iezzi (Pd). La formula per entrambe è tre rappresentanti della maggioranza e due dell’opposizione che però ne assumerà la presidenza.
Alla conclusione l’accordo: la sinistra ha dichiarato di non aver paura, lo stesso ha fatto l’ex sindaco Mobili e il tutto è stato sancito dall’incitazione di Costamagna: “Viva la Magistratura, speriamo faccia il suo lavoro per il bene di tutti. Non portiamo più il dibattito politico sul piano morale ma agiamo secondo il principio conoscere per deliberare».
Un’ultima nota. E’ stato presentato al Consiglio comunale l’assessore all’urbanistica Gustavo Postacchini, subentrato a Francesco Micucci, eletto in Regione. «Sarò un assessore di strada», ha detto Postacchini. Il consiglio si riunirà di nuovo il 3 novembre per discutere dei punti non trattati. Delusi soprattutto i membri del comitato “No al sottopasso” che però hanno fiutato nell’aria la possibilità di un consiglio aperto con la partecipazione di un rappresentante delle Ferrovie dello Stato. Un altro scontro è forse all’orizzonte ma il desiderio di collaborare espresso dai due lati del Consiglio può forse segnare una svolta nella politica di Civitanova.
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Una genialata l’abbandono dell’ente fiera e dell’ex IPer!!!! Il primo in mano allo spaccio il secondo in mano ai cinesi!
Io di certezze ne vedo più di due. Una che di trasparenza non c’è assolutamente traccia e non è con i sofismi di sindaco e vice che si dimostra. La seconda è che le commissioni a cui i 5stelle hanno preferito non partecipare, suppongo perché inutili perdite di tempo, già fallite negli intenti , ripeteranno la loro inefficacia. I problemi legati a Civita Park li possono districare solo gli inquirenti che talaltro sono già stati sobillati da decine di esposti che leggendo l’articolo si ha l’impressione che siano stati fatti solo per occupare il tempo, così come si fa una partita a briscola. La terza è che Costamagna come sempre è un impiccio ad un sereno e fluido scorrere del dibattito, sempre alla ricerca di cavilli inutili per intralciare il proseguo alla ricerca di una correttezza che nell’ambito della discussione suona come un insulto. Più che ” Viva la Magistratura “, incitazione che potrebbe suscitare anche inauspicabili risvolti cerchi di ricordare il famoso detto latino “Excusatio non petita accusatio manifesta “, prima di affermare con enfasi che si sta parlando di eventuali errori amministrativi e non penali. La quarta è che come spesso succede, questi consigli comunali ” non portano acqua al mulino “, sono come brutte incompiute, dove si parla si parla e non si conclude niente. Una della poche cose dette e degne di essere ricordate è di Marinelli: ” La giustizia è lenta ma fa il suo corso “.
Gismondi, la Procura, la Guardia di Finanza; i Carabineri ecc. non vengono ai consigli comunali, ma loro in consigli li fanno in Tribunale,