di Enrico Maria Scattolini
KOUKO=MELCHIORRI (+++), sia pure con le debite proporzioni. Nel senso che la presenza in campo dell’ivoriano assicura un alito di speranza sino allo spirare dell’incontro. Proprio come accadeva quando l’indimenticabile Melchiorri era in biancorosso.
INFATTI KOUKO al Del Conero ha segnato il gol dello strameritato pareggio (leggi la cronaca del match) a pochi attimi dalla fine del tempo regolamentare (+). Con straordinaria rapidità di battuta, che ha sfruttato una disattenzione di Lori, il giovane portiere dell’Ancona.
LA PERCENTUALE delle sue realizzazioni, in queste prime cinque partite (salita all’80%), lo colloca addirittura un gradino al di sopra di Melchiorri. E comunque lo impone all’interessata attenzione degli “osservatori” per il suo straordinario valore assoluto (+).
PER QUESTO E’ STATO OPPORTUNAMENTE BLINDATO dalla società biancorossa. Fino al punto di riservare l’esclusiva delle sue interviste soltanto al patinato “magazine” di Savi, molto seguito – fors’anche per la sua gratuità – dalla tifoseria (-). Kouko ha comunque espresso i suoi sogni per il presente e il futuro in una bella video-intervista a Cronache Maceratesi (guarda).
PURTROPPO LA CARENZA DI ALTRI “CECCHINI” (-) ha impedito alla Maceratese di capitalizzare l’onnicomprensiva superiorità dimostrata nei confronti dell’Ancona.
DA SOTTOLINEARE CHE LA MEDESIMA si è evidenziata non solo nella parte conclusiva della ripresa, giocata dagli ospiti in superiorità numerica per l’espulsione di Mallus, ma nell’intero respiro del derby (+). Salvo la fase d’avvio del secondo tempo, che infatti ha prodotto l’inatteso vantaggio dei “dorici”.
SOLARE PREVALENZA (NONOSTANTE IL MALTEMPO) nell’impianto di manovra, nelle idee di gioco, nella sua fluidità ed a tratti financo eleganza; non disgiunte da una tonica condizione atletica (+).
LA CONSAPEVOLEZZA DELL’IMMINENZA DEL GOL per la tifoseria ospite (+) e l’incubo dell’inevitabile capitombolo per quella locale (-), apparivano attese scontate nell’umido habitat dell’impianto anconetano.
MASSIME ALL’INCIRCA INTORNO ALLA MEZZ’ORA (+) del divenire del derby, quando Lori ha patito per tre volte i sudori freddi-nella shoccante continuità dell’uno dietro l’altro, al cospetto di avversari che sembravano pronti ad infierire.
L’HANNO INVECE RISPARMIATO, creando così i presupposti del know down che avrebbero loro stessi subito alla ripresa del gioco, dopo l’intervallo (-).
NEL CONFERMATO RISPETTO della puntuale punizione per gli… spreconi (-) prevista da un’aurea regola del calcio.
SUPPORTATA, NELLA CIRCOSTANZA, DA UN SOPRASSALTO D’ORGOGLIO dell’Ancona (+), correlata alla decisione di Cornacchini di affiancare la new entry Bussi all’isolatissimo Cognigni.
MATERIALIZZATA (-) dall’evanescente controllo della difesa biancorossa sull’immediata incursione del suddetto.
UFFICIALIZZATA (—) dall’errore di Bernabei –primo assistente dell’arbitro – nella valutazione della posizione di off-side dell’attaccante.
PARTICOLARE SFUGGITO a diversi miei condomini anconetani della tribuna stampa, come ho avuto modo di apprendere dalla lettura delle cronache domenicali, ma non all’irritazione (eufemismo!) dei maceratesi.
I QUALI HANNO PERO’ LIMITATO LE PROTESTE (+) perché da noi precedentemente informati della particolare suscettibilità del direttore di gara, sull’esperienza di precedenti accadimenti, taglierà corto il ds Spadoni a giochi fatti.
“MA LA MACERATESE E’ UNA SQUADRA TOSTA ed è riuscita a rimediare”, ha sintetizzato compiaciuto l’avvocato Nucifora – grande esperto di cose calcistiche – incrociato all’uscita dallo stadio.
AVREBBE POTUTO ANCHE VINCERE (+) con un colpo di coda finale. A mio parere.
IL PARI PERO’ E’ GIUSTO (+), dal momento che la rete annullata all’Ancona avrebbe chiuso definitivamente i conti e che la seconda ammonizione nell’espulsione di Mallus è apparsa ai più esagerata.
O, INTERPRETAZIONE MALIZIOSA, retaggio (-) di qualche residua scoria di dubbio arbitrale nella convalida del gol di Casiraghi.
MERCOLEDI’ PROSSIMO SI REPLICA ALL’HELVIA RECINA. Alle 15 contro il Savona, reduce dal successo in casa dell’Aquila. L’occasione è ghiotta per un ulteriore progresso in classifica, pur con tutta la prudenza del caso.
AUSPICO CHE LO SIA anche per un ammorbidimento delle misure di sicurezza sull’esempio di quanto visto ed apprezzato sabato scorso in Ancona (+). Come capoluogo di regione, gestite dalle stesse autorità istituzionali di Macerata.
MAGARI ANCHE CON UN MINIMO DI ORGANIZZAZIONE per facilitare l’allontanamento dallo stadio dei giornalisti al termine del lavoro in sala stampa. Evitando così al sottoscritto ed all’opinionista Massimo Contardi di ricorrere al prezioso aiuto di una famigliola di peruviani (+), affaccendata in una merenda pomeridiana nel confinante parco, per trovare il filo di Arianna dell’uscita dall’Helvia Recina. Come accaduto dopo Maceratese-Pontedera di domenica l’altra.
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