Fa discutere la discarica di Cingoli,
Giorgi: “Pretendiamo risposte”

RIFIUTI - Dopo le domande e i chiarimenti chiesti dal consigliere e la risposta del Cosmari, l'esponente dell'opposizione torna all’attacco e chiede ulteriore chiarezza su questioni ancora aperte

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La discarica di Fosso Mabiglia

La discarica di Fosso Mabiglia

Non si ferma il botta e risposta tra il consigliere comunale di Cingoli Giorgio Giorgi, leader del movimento Cingoli Sviluppo, e l’amministrazione Saltamartini. Tema del confronto è ancora una volta la discarica di Fosso Mabilia, in località Castelletta. Dopo le domande e i chiarimenti chiesti dal consigliere e la risposta del Cosmari (leggi l’articolo), Giorgi torna all’attacco e chiede ulteriore chiarezza su questioni ancora aperte: «Inadeguato e provocatorio – dice Giorgi – così è stato definito il mio intervento dalla dirigenza Cosmari. Lo considero un complimento: in primo luogo perché non hanno risposto ai tanti quesiti da me posti nell’atto ispettivo, che era indirizzato al Comune che invece prosegue nel suo assordante silenzio amministrativo. Non mi rispondono affatto sull’individuazione del 2° sito di discarica dopo Cingoli, come da cronoprogramma approvato, ribadito dalla provincia nella stessa delibera di autorizzazione di Fosso Mabilia, prima dell’abbancamento e tuttora non rispettato, né sulla sussistenza e congruità della polizza post mortem trentennale. Noi pretendiamo delle risposte. E inoltre perché fanno i viaggi e arrivano di notte i camion se non devono nascondere niente, quando dalle 17 vige il divieto di abbancamento, come segnalato da alcuni cittadini?» «Poi c’è la questione del maggiore abbancamento, infatti – continua Giorgi – a luglio era completa una vasca su 4 previste, dunque circa 120mila metri cubi di rifiuti, mentre il Cosmari parla di tonnellate, 63mila in un anno, a cavallo peraltro tra il 2014 e il 2015, non escludendo comunque neanche loro una possibile minor durata della discarica. Senza poi parlare del favorire gli incarichi a ditte locali con precedenza alle ditte agricole insediate nelle immediate vicinanze del sito oggetto di abbancamento Rsu, del migliorare le condizioni di percorribilità e sicurezza della zona, delle ulteriori misure tese a minimizzare gli impatti ambientali e la sicurezza della salute, l’impianto per il confezionamento delle ecoballe, i compattatori adeguati, eventuali geosonde, telecamere e collegamenti con Provincia, Arpam e Comune: tutti legittimi quesiti, basati su interventi previsti nel vecchio e nuovo accordo di programma e da ritenersi adeguati, cari dirigenti del Cosmari, peraltro persone di tutto rispetto e che io stimo in gran parte». Il comunicato si conclude con una nota critica nei confronti del comportamento dell’amministrazione. «Il mio intervento sull’eco indennizzo – spiega Giorgi – fa riferimento a quello che hanno previsto in un bilancio frettolosamente approvato a dicembre 2014 dai nostri amministratori e non c’entra il Cosmari in questo discorso, ma un Comune che dovrebbe essere una casa di vetro ed invece non fa sapere nulla, non sa programmare correttamente le risorse e gli interventi e neanche si impegna a far istituire il Comitato di Controllo dei Cittadini a oltre 15 mesi dall’entrata in funzione della discarica: tipico di un atteggiamento autoreferenziale, arrogante e non aperto al confronto, che in questi mesi abbiamo dovuto constatare e subire noi consiglieri d’opposizione. Infine, se essere provocatori vuol dire chiedere lumi e chiarezza sulla discarica e sulla gestione dell’intero ciclo dei rifiuti con i soldi di tutti i contribuenti accetto l’appellativo. É il mio ruolo di consigliere che me lo impone, per rispetto dei cittadini che mi hanno votato e anche di quelli che non mi hanno votato».

(l. g.)



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