Si ribaltano
più volte con la jeep
Madre e figlia all’ospedale

INCIDENTE - E' successo nel pomeriggio intorno alle 17,45 lungo la provinciale 361 tra Villa Potenza e Passo di Treia. Il racconto dei residenti che hanno prestato i primi soccorsi liberando le donne dal veicolo
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L’auto ribaltata al alto della strada

di Marco Ribechi

Perde il controllo del Suzuki Vitara e si ribalta più volte, sradicando una siepe che separa la strada dal giardino di un’abitazione. Alla guida una donna di Tolentino, M.A. di 64 anni, che stava percorrendo, intorno alle 17,45, la provinciale 361 tra Villa Potenza e Passo di Treia in località Piangiano, via Chiaravalle, nel territorio del comune di Treia. A bordo dell’auto c’era anche la madre. Immediatamente soccorse dagli abitanti della casa, le due donne sono state trasportate dal 118 al pronto soccorso dell’ospedale di Macerata per accertamenti. Le loro condizioni non destano preoccupazione. Sul posto per i rilievi la polizia stradale di Camerino e i vigili del fuoco di Macerata. 

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Il fossato che separa la casa della famiglia Framarini dalla strada: tutte le siepi sono state sradicate dal violento impatto con il veicolo

«Eravamo seduti sulla veranda a chiacchierare – dice Anna Framarini, che vive nella casa davanti a cui è avvenuto l’incidente – poi improvvisamente abbiamo sentito un rombo fortissimo, che proveniva dalla strada, dietro al grano. Subito abbiamo visto l’auto ruzzolare su se stessa svariate volte. E’ finita nel fosso sradicando tutte le nostre piante». Dal racconto della donna l’auto sembrerebbe aver percorso almeno una cinquantina di metri senza controllo, anzi con il motore in continua accelerazione. «Si sentiva chiaramente che il motore continuava ad accelerare – spiega la Framarini – evidentemente una volta finita con le ruote nel fossato la conducente presa dal panico ha continuato a premere sul pedale. Giunta alla conclusione della corsa abbiamo visto moltissimo fumo, pensavamo fosse necessario un estintore. Poi sono iniziati i lamenti, abbiamo temuto il peggio».

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Gli uomini dell’Aci alle prese con la rimozione del veicolo

Fortunatamente però le due donne nell’abitacolo sono apparse subito in buone condizioni ma visibilmente choccate e solo l’intervento di Italo Fabrizio e Enrico Framarini, anche loro spettatori dello schianto, ha potuto liberarle dal veicolo. «All’inizio abbiamo pensato che fosse meglio non intervenire – spiega Italo Fabrizi – Se una persona è ferita spesso è meglio non muoverla. Poi però si sentivano le urla delle donne, specialmente della madre, che si agitavano molto per uscire battendo anche sul vetro. Allora abbiamo capito che riuscivano a muoversi e che se non avessimo fatto qualcosa sarebbe stato peggio. Dicevano di soffrire di claustrofobia. A questo punto sono entrato nell’auto dal finestrino del guidatore e con dei calci ho sfondato il parabrezza». In seguito le donne sono riuscite ad uscire dall’auto, attendendo poi l’arrivo dei vigili del fuoco e dell’ambulanza comodamente sedute su delle sedie portate dalla famiglia Framarini. «Sono state molto fortunate – conclude Enrico Framarini – Lo schianto è stato violentissimo, tanto che tutta la nostra aiuola, insieme ai paletti della strada, è stata sradicata. Poco più avanti c’è anche un albero, se avessero colpito il tronco forse le cose sarebbero state più tragiche».

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ambulanza 118  -

camion pompieri

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