Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha incontrato stamattina i rappresentanti delle regioni e dell’Anci sul tema immigrazione «Per l’accoglienza ci vogliono soluzioni che rispondano a requisiti etici e criteri di ragionevolezza – ha detto il premier Matteo Renzi aprendo l’incontro – I richiedenti asilo si accolgono, i migranti economici vengano rimpatriati». Il presidente del Consiglio ha poi lanciato un appello ai governatori riuniti a palazzo Chigi: «Bisogna provare insieme a risolvere il problema immigrazione. Ci vuole condivisione in Europa. E più l’Italia si mostra compatta, meglio è. Siamo un Paese serio, solido, la cui risposta sul tema immigrazione deve essere condivisa e congiunta».
Soddisfazione e preoccupazione nella dichiarazione del presidente delle Marche Luca Ceriscioli dopo l’incontro a Roma: «Siamo ad un passo dall’ottenere un risultato importante. Oggi pomeriggio, dall’Ue, potrebbero arrivare le prime risposte rispetto ad un tema così delicato come l’accoglienza profughi. Un risultato aspettato da anni, che riguarda la gestione dell’emergenza e che, fino ad ora, nessuno governo era riuscito ad ottenere. É paradossale che per la demagogia e il populismo di qualcuno si possa mettere a rischio tutto questo, sacrificando il peso che l’Italia unita può avere se tutte le sue istituzioni, responsabilmente, si mostrano compatte davanti all’Europa. Si deve quindi cogliere appieno questa opportunità. Ognuno deve fare la sua parte, come molte delle regioni hanno fatto in questi anni».
Rifugiati afghani in piazza della Libertà a Macerata
Diversa la valutazione dei governatori di Lombardia e Veneto: «L’incontro con Renzi – è il commento del presidente della Lombardia, Roberto Maroni – è stato assolutamente deludente e inutile: nessuna risposta concreta ai problemi. Continua il caos immigrazione. Il premier ha chiesto unità ma sono solo chiacchiere, io chiedo risposte concrete a piani concreti » La posizione del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, non sembra lasciare molti margini di trattativa: «I prefetti devono ribellarsi, rispettare le istanze dei territori, rappresentare, nel mio caso, i veneti fino in fondo e non rispondere più al telefono al governo. Sull’immigrazione paghiamo l’incapacità di un governo che non si è accorto che nel 2012 aveva 13 mila immigrati, 43 mila nel 2013, 170 mila nel 2014 e oggi 200 mila. Il governo si è occupato troppo tardi del problema e i prefetti dovrebbero ribellarsi alle direttive del Viminale e rispettare le istanze dei territori e non rispondere più neanche al telefono al governo».
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Ceriscioli è andato a Roma con tre o quattro lingue di ricambio. La sua dava per scontato di averla consumata dopo non più di 15-20 minuti dall’inizio dell’incontro con Renzi, dopo il terzo o quarto “appello al senso di responsabilità”, o la quinta o sesta “occasione unica di fronte all’Europa che ci guarda”. Che schifo, però, fossi Renzi … Con le pacche umide per la bava di Ceriscioli rimastavi appiccicata … Manco un porno-trash degli anni ’80 …
Ma d’altra parte, se viene votato, vuol dire che rappresenta degnamente la gente delle Marche, o, specularmente, che i Marchigiani meritano di essere rappresentati da lui.
Comunque, guardiamo il lato positivo. Ceriscioli ci informa che “occorrono criteri etici e di ragionevolezza” per l’accoglienza dei migranti, e che “i richidenti asilo si accolgono, e i migranti economici si rimpatriano”. E in base a ciò, abbiamo (il soggetto verrebbe da essere “il Gus”, ma il Gus agendo con soldi cacciati dalle saccocce nostre, eccoci tornare al “noi”) “ragionevolmente” spostato all’Hotel Recina, a 4 stelle, a mangiare pasti “halal” di loro gradimento e serviti solo dopo il tramonto, perché siamo in Ramadan, 37 pattani afghano-pachistani, “richiedenti asilo cosiddetti Schengen”, che volevano abiti più decenti delle tute di acrilico che erano state loro regalate (poco “etico” e “ragionevole”, secondo l’applicazione del dettato Ceriscioli, lasciargli le tute), non andavano d’accordo con quelle altre belle anime degli Africani, che insieme a loro allietavano le giornate dell’alberghetto di Loro Piceno che indegnamente li ospitava (anche qui: poco etico lasciarli lì a soffrire e a papparsi gli Africani …) e, infine, maxima iniuria, dovevano seguire le direttive delle operatrici (donne) del GUS, loro che le donne sono abituati a farle mangiare in locali separati, a occuparsi della manutenzione della casa e a farle uscire (poco: solo per andare a comprere la farina per fare le focacce) avvolte nel burka. Anche qui: per nulla etico costringerli ancora a pocciarsi le direttive femminili … E qui, tutto sommato, la mia comprensione è più facile da ottenere …
Ma d’altra parte, per tornare all’incipit, uno come Zaia per essere eletto deve trovare elettori che lo votino. Quindi, a chi Zaia e lo sfanculamento del governo? Ai Veneti. A chi Ceriscioli e le lingue appiccicate alle chiappe di Renzi? A noi!
Caro Bonfranceschi, occorre anzitutto identificare le violazioni di legge. Le violazioni possono essere commesse da chi eroga i fondi e da chi utilizza questi fondi. Avere spiegazioni dagli utilizzatori dei fondi è difficile, tuttavia io mi chiedo perché il GUS ha chiesto di essere inserito nelle liste del 5 permille solo per l’anno finanziario 2014 (vedere Agenzia delle Entrate).