I personaggi protagonisti delle serie targate Rainbow saranno testimonial e guide turistiche per il territorio marchigiano. Il colosso dell’animazione di Loreto ha scelto di partecipare all’ambizioso progetto del distretto culturale evoluto e quindi a sostenere la candidatura di Macerata a città creativa dell’Unesco che vede la provincia marchigiana concorrere nella sezione Media e Arts (leggi l’articolo). La Rainbow, in quanto azienda all’avanguardia nel mondo delle telecomunicazione metterà a disposizione del territorio tutta la sua esperienza e professionalità per costruire un ambizioso progetti che miri alla scoperta e valorizzazione delle peculiarità artistiche e culturali, presentandole però sotto una luce creativa, allegra e divertente.
«Il distretto culturale evoluto è un passo ambizioso ma molto concreto e attuabile – spiega Martino Martellini, responsabile della comunicazione per la Rainbow – Serve per far dialogare imprese private e pubblica amministrazione tramite l’interazione con un terzo soggetto autorevole e affidabile, l’Università. Questo connubio è fondamentale per generare processi creativi e virtuosi a cui potranno partecipare numerosi attori presenti nel territorio. La Rainbow è senza dubbio un’industria culturale e la sua partecipazione al progetto è quasi naturale». L’idea è quella di collegare l’azienda a cui fa capo Iginio Straffi con l’area culturale e geografica che l’ha vista nascere. «L’aspetto più importante – sottolinea Martellini – è far collaborare professionisti di varie aree come illustratori, disegnatori, ed esperti dell’industria grafica per creare un progetto che renda fruibile e allo stesso tempo valorizzi i patrimoni culturali, attualmente non ancora organizzati adeguatamente in un circuito turistico. Insieme a delle start up come PlayMarche (spin off di Unimc che sosterrà la candidatura di Macerata città creativa), ai musei, alle professionalità del settore sarà possibile creare un arricchimento reciproco dato dalla contaminazione di aree diverse». Preziosa è quindi l’esperienza dell’industria grafica, per definizione abile nel catturare l’attenzione soprattutto dei più piccoli, capace di affascinare e far sognare.
«L’obiettivo e utilizzare il potere dell’immaginazione per rendere attrattive le aree archeologiche come Urbisaglia, i luoghi di cultura come lo Sferisterio e casa Leopardi, i luoghi di culto e turistici. Trasferire l’allegria e il colore dell’animazione anche in quelli che normalmente sono considerati luoghi di cultura che invece possono racchiudere storie e affascinare tutti, compresi i più piccoli». Il progetto prevede la creazione di percorsi turistici dedicati a tutti ma pensati per privilegiare soprattutto i bambini, mettendo le Marche al centro e utilizzando la realtà aumentata per far dialogare storia, arte, cultura e tecnologia. La fama della Rainbow inoltre potrebbe costituire un volano con cui internazionalizzare non solo le aziende ed i patrimoni ma l’intera regione Marche, ancora sconosciute a turisti italiani e stranieri. «Quello che si prospetta è veramente un bel modo di lavorare in cooperazione – conclude Martellini – L’augurio è quello di combattere la crisi del manifatturiero grazie all’innovazione universitaria che però deve essere supportata da scelte politiche coraggiose per creare tanti progetti che renderebbero più moderna la fruibilità del bacino culturale per creare una destinazione turistica e predisporre un’offerta più universale. Per far questo servono investimenti non solo per le industrie tradizionali ma anche per quei progetti che puntano all’innovazione tramite la tecnologia senza però dimenticare il passato e la storia».
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