Erbacce tra le lapidi al cimitero di Macerata
La segnalazione del nostro lettore Roberto Ripani sullo stato di incuria del cimitero di Macerata:
«Martedì abbiamo terrenamente ossequiato per l’ultima volta il caro papà aiutando la sua anima a salire in cielo con canti religiosi, poi ci siamo recati al cimitero di Macerata per dare ai suoi resti mortali un posto dove poter godere a pieno il riposo eterno all’ombra dei cipressi, dopo averlo salutato mi sono detto: “ora voglio salutare quanti sono sepolti a terra in questa parte di cimitero, Sara, Giovanni, Anna, Giancarlo …” (i nomi sono di fantasia), ma ops! tra l’erba alta più di mezzo metro ho avuto molta difficoltà a camminare e a trovare le croci e le lapidi nascoste nel fitto della vegetazione. Poi ho pensato: “… è vero, questi non votano”, e se i nostri amministratori hanno rispetto dei vivi regalando loro caramelle solo quando si tratta di rinnovare le poltrone, figuriamoci per i morti, per coloro che sono quello che noi saremo, ma oramai nel 2015 non ci si può certo preoccupare del futuro vicino o lontano che possa essere, bisogna avere subito. Così dopo aver sradicato un po’ di gramigna nei pressi delle tombe di quelli a noi più cari li abbiamo lasciati con la speranza di poter raggiungere i loro giacigli quando vorremo tornare a trovarli».
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È una vergogna!
Per adesso non si può morire.