Maggio e i suoi proverbi meteorologici

Ricorrenze e usanze del mese
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croce

Festa di Santa Croce il 3 maggio con le canne nei campi

di Mario Monachesi

Maggio è senza dubbio il mese più dolce, piu bello, di conseguenza più cantato. Rime importanti, ma anche strofe popolari hanno narrato superbamente l’anima meravigliosa di questo mese. “Ecco maggio ch’è venuto / co’ le scarpe de villuto, / co’ le scarpe de vroccato: / ben venuto è ben tornato”. Ma è veramente solo così? Per rispondere a questa domanda ecco una panoramica più o meno completa dei suoi proverbi soprattutto meteorologici. “Né de magghju né de magghjò/ non te leà’ lu pillicciò”. “Non te fidà’ d’un bon jennà’ è de magghju urtulà”. “Chj se lea li Pagni de San Vittore (8 maggio), se li rmette con poc’onore”. “Magghju sciocco / gran per tutto”. “Magghju urtulà ” morda paja e poco grà'”. “Se de magghju mi gela i pia / poca janna magna lu porcu mia”. “Magghju ‘mullu te ‘mpuirisce / magghju ‘sciuccu te ‘rricchisce”. “De magghju ‘n-t’apprescià, / de settembre non tardà” (consiglio al pastore nel tosare le pecore). “Se pioe de Sanda Croce / addio fichi e nuce”. “Se pioe lu jornu de Sanda Croce, / vegne lo pa’ è perde la noce; e le nuce né ‘quné ‘n-qua e né ‘n-là, cendo pauli (vecchia moneta) va lo grà'”. “Sanda Croce, / non ze taja, non ze cosce”. “Se pioe de l’Ascinzió’ / pioe tutta la stajó'”. Se pioe dell’Ascinzió’ / ‘gni cosa cala ‘m-po'”. “Se pioe dell’Ascinzió’, ‘gni spica ‘n garbó'”. “Marzu temme che me casco, aprì’ me ‘rcumincio a risintì, magghjo l’an culu t’agghjo”. “Se non pioe de l’Ascinzió’, / lu marchiscià’ / cresce ‘a pagnotta a li ca'”.

La linea Civitanova-Albacina

La linea Civitanova-Albacina

Una usanza voleva (qualcosa ancora rimane) che all’alba del 3 maggio i contadini piantassero su campi di grano croci di canne su cui erano stati fermati rametti di ulivo, benedetti la domenica delle Palme o il 29 aprile, festa di San Pietro martire. I piccoli rami di ulivo e le croci avevano il compito di proteggere le mèssi dalle intemperie. Dopo queste precisazioni atmosferiche e una tradizione che raccontano anche un possibile maggio, meno proiettato verso l’estate, ecco qualche avvenimento, che questo mese porta nello zaino della propria storia locale. Il 13 maggio 1581 muore a Macerata avvelenato dal fratello Paolo, il Governatore della Marca Cardinale Alessandro Sforza. Il corpo abbandonato da tutti i suoi partigiani e dagli stessi servitori, chiuso in una cassa pronto per essere trasportato a Roma, rimane invece per lunghissimo tempo abbandonato in una stalla. L’11 maggio 1610 muore a Pechino Padre Matteo Ricci, missionario. Il 19 maggio 1805 nasce in città Francesco De Vico, gesuita, astronomo. Il 9 maggio 1864 il Consiglio Provinciale approva la delibera che da il via alla costruzione della linea ferroviaria Civitanova – Albacina. I lavori però cominciano solo nel 1882 e nei tratti Civitanova-Piediripa e Albacina – Matelica. Successivamente vengono costruiti i tratti mancanti. Il primo convoglio giunge a Macerata il 22 maggio 1886. Il 5 maggio 1885 muore a Cremona il musicista maceratese Lauro Rossi. Il 13 maggio dello stesso anno muore a Roma Diomede Pantaleoni, medico e per un periodo anche senatore, padre di Maffeo.

Leggi anche le tradizioni del mese di maggio 



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