di Marco Ricci
Nuova identità, rinnovamento, affinamento delle capacità per affrontare il ridimensionamento patrimoniale e un sogno, la realizzazione di una casa protetta per cui la Fondazione Carima ha già stanziato 4.5 milioni di euro. Questo in sintesi il messaggio lanciato oggi da Rosaria Del Balzo, la neoeletta presidente della Fondazione Carima (leggi l’articolo) oggi nella sede di Palazzo Romano Adami a Macerata. Emozionata ma già con le idee chiare sul futuro della Fondazione, la Del Balzo ha parlato di un futuro da ripensare anche alla luce del dissesto di Banca Marche, invocando la necessità della Fondazione affrontare con umiltà le sfide poste da una società in crisi. “E’ necessario abbandonare la difesa della propria identità – ha detto – per aprirsi alle collaborazioni e ottimizzare i servizi. La Fondazione dovrà sempre essere un punto di riferimento per la comunità locale, in grado di sopperire al vuoto lasciato da altre istituzioni, tra cui la Provincia”.
Rosaria Del Balzo Ruiti durante una cerimonia in cui la Fondazione Carima donò 14 ambulanze al 118 (clicca sull’immagine per vedere il video)
A fianco di Rosaria Del Balzo, il neo vice presidente Andrea Rebichini, anch’egli proveniente dal terzo settore, e il segretario generale della Fondazione Carima, Renzo Borroni. “Una novità bellissima – ha dichiarato il segretario a proposito della nomina della nuova presidentessa, senza nascondere come le difficoltà nate dai problemi della banca conferitaria abbiano in qualche modo agevolato un processo di cambiamento per certi versi già avviato – Da tempo si stava lavorando nella prospettiva di allargare al terzo settore e alla società civile. E in un mondo estremamente maschile – ha concluso – la nostra presidente è una delle pochissime donne alla guida di una Fondazione di origine bancaria, un processo di apertura accompagnato da quell’oltre 40% di presenze femminili trai i nuovi soci della Fondazione”.
Se la Del Balzo ha scherzato con una battuta sul come gli uomini facciano i danni e poi stia alle donne risolvere i problemi, il suo primo pensiero è stato per il passato Cda e in particolare per l’ex presidente, Franco Gazzani, a cui la presidente della Croce Rossa riconosce la grande sensibilità avuta durante la sua presidenza – quando lei si affaccia da “questuante”, come presidente della Croce Rossa, a Palazzo Romano Adami – verso le associazioni di volontariato e il sociale. “Ho grande rispetto per Franco Gazzani – ha detto la Del Balzo – Questo cambiamento profondo è stato lui, insieme all’organo di indirizzo e al passato Cda, a volerlo. Per quanto ci riguarda – ha proseguito allargando il discorso anche agli altri componenti del nuovo Consiglio di amministrazione, molti dei quali provenienti dal terzo settore – ci riconosciamo la capacità di ascolto e gli occhi per vedere anche le istanze più difficili del territorio, un occhio che percepisce da parte della società l’esigenza di rinnovamento.” Un rinnovamento che, come detto, impone alla Fondazione di ripensare il proprio ruolo. Dunque non solo erogazioni ma coordinamento con altre realtà mettendo a fattor comune le risorse, come accadrà da qui a poco con la Fondazione Giustiniani Bandini dove Fondazione Carima trasferirà i propri uffici, per lasciare la sua attuale sede ubicata nel centro città all’Università di Macerata. “Il ridimensionamento della Fondazione – ha concluso il passaggio – deve essere uno stimolo a usare sempre maggiore attenzione e a mettere in moto le passioni, a creare nuovi spazi e nuovi progetti., catalizzando risorse che non sono solo finanziarie.”
Venendo al sogno di Rosaria Del Balzo, la realizzazione della casa protetta è ancora alla portata della Fondazione Carima, è stato ricordato oggi, con oltre il 60% dei fondi necessari già accantonati negli anni passati. Si tratta di una struttura di circa 100 posti il cui progetto ha già visto la sottoscrizione di un protocollo di intesa tra Fondazione e Regione Marche. “E’ un obiettivo nato nel passato e che andrà a colmare un vuoto nel territorio – ha spiegato la Del Balzo – dando sostegno agli anziani, combattendo la solitudine e creando posti di lavoro.” Cambiamento dunque, le parole più ascoltate questa mattina, non tanto negli obiettivi della Fondazione ma nel modo di raggiungerli, e l’ancoraggio ad una società che cambia in fretta e che chiede cambiamenti ad ogni livello. C’è solo una cosa, però, che non si può chiedere alla nuova presidentessa, di abbandonare la Croce Rossa. “Per me – ha detto con grande passione – la nostra associazione che dirigo da oltre dieci anni è come una figlia.”
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
L’amico Renzo Borroni ha puntualizzato perfettamente… La Dottoressa Del Balzo Ruiti, che per nostra fortuna non lascerà la guida della Croce Rossa, ha avuto il lampo di genio basato sulla realtà: diventare autori di qualcosa di vivo, palpitante e gestito in casa. Se son rose come la Croce Rossa, allora fioriranno.
La dott.sa Del Balzo Ruiti… attualmente, come dirigente….???!!!!! la persona giusta al posto…giusto..!! in questi periodi di sbandamenti e sfiducia, nella politica, particolarmente quella sociale…, che rasenta uno stato al limite della Civiltà…., a 180° dall’estrema sx a l’estrema dx….! Da un…….SX, cara dott.ssa, mi auguro che le ultime residue speranze, per uno Stato Civile, ed Equo, nel rispetto, Umilmente, ognuno dei propri ruoli …. non vadano, perse…….!!!! in bocca al lupo…..DOTTORESSA…..!!!!!!!!!!!!!