“Fabrizio Castori uno di noi”. Con la stessa espressione già utilizzata per altri personaggi del mondo dello sport, da Alberto Giuliani il giorno della vittoria del terzo scudetto consecutivo nel volley a Giacomo “Jack” Bonaventura mentre indossava la maglia del Milan, Cesare Martini, il sindaco di San Severino, saluta con gioia la conquista della massima serie da parte di Fabrizio Castori trionfante per aver portato in A il Carpi (leggi l’articolo). Nato a San Severino l’11 luglio 1954, Castori ha ricevuto anche la cittadinanza onoraria in passato. “Fabrizio è un allenatore che si è fatto veramente da solo, che non è mai sceso a compromessi con nessuno, che non ha mai perso la propria identità di professionista perfezionista. Uno che non si è mai tirato indietro davanti al sacrificio, che ha allenato e vinto in ogni categoria e che ha cresciuto generazioni di giovani portandoli alla vittoria in vari campionati. Nel suo palmares ci sono tantissime promozioni, un titolo giovanile regionale, una Coppa Italia di Serie C, uno scudetto dei Dilettanti, diverse partecipazioni ai playoff”. Per il mister del Carpi, settempedano di origini, c’è stato anche il conferimento del premio “Regina del Calcio”, proprio a San Severino, del “Seminatore” come miglior tecnico della C e del premio nazionale “Sportilia – Sezione Memorial C. Viola” che gli è stato consegnato con l’eloquente motivazione “Umiltà, tenacia e coraggio per un sogno-realtà”. “E’ partito da lontano Castori, da quando calcisticamente è cresciuto nel settore giovanile della Settempeda partecipando alla finale del campionato Juniores in Campania nel 1973 ed indossando la fascia di capitano nelle giovanili – com’è scritto negli atti del Comune che hanno accompagnato il conferimento della cittadinanza onoraria di San Severino – Le esperienze nella Berretti della Maceratese e con il Corridonia in Prima categoria hanno circoscritto l’attività agonistica. E’ poi bastata la sollecitazione di un collega di lavoro, nel proporgli di allenare a tempo perso, per cominciare un’avventura che mai nel 1980 avrebbe pensato potesse portarlo a conoscere da vicino dimensioni sempre maggiori”.
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fossi io il bravo Castori, visti i precedenti, in futuro non dormirei sogni tranquilii.
vista la fine che hanno fatto Bonaventura ed il suo Milan e Giuliani con la sua Lube, dopo aver ricevuto dal sindaco Martini l’appellativo di “uno di noi” , Castori deve considerarsi fortunato che gle lo ha detto solo dopo che ha vinto il campionato, gle lo avesse detto prima non credo che a Carpi si sarebbe festeggiata una storica vittoria.