L’Università di Macerata segna nuovi importanti sviluppi sul fronte della collaborazione con la Cina. Una delegazione dell’Università Normale di Pechino – composta, tra gli altri, da Xiao Kai, direttore dell’Ufficio Istituti Confucio, e Zhu Ruiping, preside della Facoltà di Lingua e cultura cinese – ha incontrato il rettore dell’Università di Macerata Luigi Lacchè, i direttori dell’Istituto Confucio di Macerata Giorgio Trentin e Yan Chunyou, la direttrice del China Center Francesca Spigarelli e il direttore generale Mauro Giustozzi. Dopo la riunione, gli ospiti cinesi sono stati accompagnati in visita a Villa Lauri, rimanendo favorevolmente impressionati dalla struttura. In cantiere tra i due atenei c’è, infatti, un corso di laurea magistrale a doppio titolo in didattica del cinese, ad alto contenuto professionalizzante. La sede del corso potrebbe essere proprio lo storico edificio maceratese, che potrebbe ospitare stabilmente un college della Normal University. Qui, oltre al corso di laurea, potrebbero svolgersi anche i Tfa (tirocini formativi attivi) regionali per conseguire l’abilitazione all’insegnamento del cinese o, nel caso in cui questi corsi fossero annullati a livello ministeriale, si potrebbe pensare a un potenziamento del corso di laurea di Unimc, che potrebbe diventare anche abilitante e potrebbe contare su un corpo docenti alimentato dalla Normale stessa, che è il primo ateneo in Cina per la formazione degli insegnanti.
La delegazione ha prospettato anche la possibilità di chiedere finanziamenti a grandi imprese cinesi già presenti in Italia, che in questo modo potrebbero contare su personale laureato formato secondo le esigenze di mercato. Vista l’ottima esperienza registrata in questi anni, per l’Istituto Confucio attivato dai due atenei sarà avanzata la richiesta di riconoscimento come “Istituto Confucio Modello”: un nuovo status più avanzato che permetterebbe di ottenere ulteriori forme di finanziamento, con ricadute anche sul progetto di Villa Lauri. «La collaborazione con la Cina attraverso il campo della formazione è strategica per lo sviluppo non solo dell’Università, ma di tutto il territorio – commenta il rettore Lacchè -. L’interesse dei partner cinesi è altissimo e per Macerata costituirebbe una svolta, che dovrà compiersi nel segno di Padre Matteo Ricci».
Il tavolo dei lavori: da sinistra, Francesca Spigarelli, Mauro Giustozzi, Giorgio Trentin, Luigi Lacchè
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Continua la penetrazione cinese….
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-istituti-confucio-avamposti-di-pechino-in-italia-8072.htm
http://www.libreriadelledonne.it/_oldsite/Stanze/Paradiso/Nespole/Manifesto23052009_cinq.htm
http://it.clearharmony.net/articles/a113778-Il-consiglio-del-Distretto-Scolastico-di-Toronto-pone-fine-alla-collaborazione-con-l-Istituto-Confucio.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Istituto_Confucio
Secondo diverse testate, al di là dell’operazione culturale cui sono devoti, gli Istituto Confucio fungono da organo avanzato di propaganda del Partito Comunista Cinese, ovvero “cercano di modificare l’immagine di Pechino agli occhi del mondo.”.
Le accuse mosse nei confronti dell’operato degli Istituti Confucio è quella di edulcorare la visione che diversi paesi del mondo hanno del regime cinese e nel contempo quello di porre dei veti più o meno palesi nei confronti di iniziative culturali sgradite al Partito Comunista Cinese, pur se effettuate fuori dalla Cina.
Sui diritti umani e politici negati e calpestati in Cina qualche parola o gesto dovrebbe pure arrivare almeno ogni tanto dalla terra natale di Matteo Ricci o preferiamo coltivare indifferenza nel nome dell’amicizia e del rispetto?