Ricordato in Israele Mosè Di Segni,
medico partigiano impegnato al fronte

A Tel Aviv In occasione della giornata della commemorazione dell’Olocausto e dell’eroismo, è stata consegnata la cittadinanza onoraria ai figli dell'eroe settempedano

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DiSegni

I fratelli Di Segni, cittadini onorari di San Severino, con il sindaco Cesare Martini

In occasione della giornata israeliana di commemorazione dell’Olocausto e dell’eroismo, così è definita la giornata che viene tradizionalmente celebrata una settimana prima della festa dell’indipendenza, l’Ordine dei Medici di Israele ha organizzato, a Tel Aviv, un convegno in ricordo e in onore dei medici impegnati nell’assistenza delle vittime dell’Olocausto e dei combattenti. Per rappresentare l’immagine del medico impegnato al fronte è stata scelta la figura di  Mosè Di Segni, medico e partigiano che, in fuga da Roma, trovò rifugio, dopo la caduta del regime fascista del 1943, a Serripola di San Severino. Arruolatosi nel “Battaglione Mario”, il dottor Di Segni salvò molte vite umane non solo di settempedani impegnati nella Resistenza ma anche di civili. Nel 2011 il Comune ha concesso ai figli – il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, il medico israeliano Elio, e la scrittrice Frida – la cittadinanza onoraria. Durante la serata di Tel Aviv, accanto al ricordo dell’opera del dottor Di Segni, è stato messo in evidenza il contributo della città di San Severino alla guerra di Liberazione e si è sottolineato  che la formazione partigiana del “Battaglione Mario” fu una delle prime e delle più significative formazioni partigiane in Italia. Per una felice coincidenza quest’anno le date della commemorazione israeliana dell’Olocausto, della lotta contro il nazifascismo e la festa dell’Indipendenza, sono molto vicine al 25 aprile. In Israele è stata pubblicata un’edizione ebraica del libro “Mosé Di Segni, medico partigiano”, pubblicazione realizzata, nella versione originale, dall’Anpi, dal comune di San Severino ed edita dalla Riserva naturale regionale del monte San Vicino e del monte Canfaito, con il contributo della Comunità montana. All’edizione ebraica, che segue fedelmente il testo italiano, è stata aggiunta una introduzione destinata a far conoscere e spiegare il significato della lotta partigiana nel Maceratese e il contributo della popolazione settempedana a questa lotta. Il libro rafforza la documentazione conservata nel Yad Vashem, il Museo dell’Olocausto, dove si parla  del ruolo di San Severino nella lotta di Liberazione e nella protezione degli ebrei e di altri perseguitati.



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