di Marco Ribechi
E’ tornata a scuola e ha fatto lezione regolarmente anche nella classe dell’alunna che avrebbe aggredito spingendole addosso il banco. La professoressa denunciata per lesioni (leggi l’articolo) questa mattina era all’istituto comprensivo Lucatelli come ogni mercoledì di lezione. E c’era anche la classe di seconda media dove è accaduto l’episodio ora al vaglio della procura e dell’Ufficio Scolastico Regionale. A seguire la lezione insieme agli alunni c’era anche la preside Mara Amico che aveva segnalato l’episodio agli uffici competenti sin da subito(leggi l’articolo). I genitori hanno voluto mandare i figli a scuola, d’accordo con la dirigente scolastica. Questa la soluzione adottata per ora dall’istituto comprensivo in attesa che si decida le sorti dell’insegnante che verrà ascoltata sul fatto il 9 aprile, direttamente dall’ufficio contenziosi del provveditorato regionale. La scelta al momento sembrerebbe l’unica possibile per tranquillizzare i genitori degli alunni e allo stesso tempo aspettare i tempi delle istituzioni, chiamate in causa per analizzare la singolare situazione. La docente denunciata continua a svolgere il proprio lavoro, come ha sempre fatto fino ai giorni precedenti le accuse mosse nei suoi confronti e ancora tutte da accertare. Oggi la lezione è trascorsa senza problemi. «La scuola ha già preso tutti i provvedimenti possibili – spiega la preside Amico – non possiamo fare altro che segnalare il caso agli organi competenti, come ho già fatto, e che accerteranno la veridicità dei fatti». Nonostante il rumore infatti non è stato ancora appurato con certezza assoluta cosa sia successo in classe. La ragazzina, dopo l’episodio del 4 marzo, è finita al pronto soccorso dove le è stato rilasciato un certificato che proverebbe la lesione di due costole e la ferita ad un seno. «L’istituto può solamente sospendere un docente per una decina di giorni, ma questo non risolverebbe il problema – continua la dirigente come già specificato neo giorni precedenti a Cronache Maceratesi – se i fatti verranno appurati le sanzioni saranno prese dall’ufficio scolastico regionale e sicuramente saranno ben più pesanti. Intanto insieme ai genitori abbiamo optato per affiancare sempre l’insegnante, in modo che non resti sola con gli alunni».
In attesa che si pronunci l’Ufficio Scolastico Regionale l’insegnante potrebbe decidere una pausa ma solo se motivata da un certificato medico, per malattia. A scuola la situazione è tesa. «Non è affatto un momento facile, i ragazzi comprendono l’accaduto – confida la preside – devo ammettere che tutti sono stati molto collaborativi, si è discusso molto, abbiamo organizzato degli incontri e la soluzione adottata, quella di continuare a far venire i ragazzi a lezione è stata condivisa dalla scuola e dai genitori». Anche il rapporto con gli altri insegnanti sembra ormai compromesso: tutti si dimostrano molto vicini alla dirigenza ma la professoressa denunciata vive in una sorta di isolamento. Il problema potrebbe essere il riproporsi di avvenimenti simili, che potrebbero suscitare grandi polemiche. «La scuola ha fatto tutto quello che era in suo potere – conclude la preside – La situazione è stata messa in evidenza e abbiamo adottato delle soluzioni consone. Da ora in poi la responsabilità è personale e penale, se dovesse accadere qualcos’altro sarebbe solo la docente ad assumersi le conseguenze delle proprie azioni, però sottolineo che continuo ad usare il condizionale finché non avremo una risposta certa dagli organi superiori». Sulla vicenda c’è anche una interrogazione parlamentare (leggi l’articolo).
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Era un tempo quando la maestra ti dava un ceffone , e se lo dicevi alla mamma ne prendevi altri 4 se tutto andava bene.oggi se addirittura gli soffi arriva la mammina che li denunciano….. Ma imparate l’educazione ai vostri figli invece di viziarli.
Un ceffone ci può anche stare???…ma che discorsi sono?? Ma rieduchiamoci un po tutti noi adulti prima di pensare di poter educare figli, studenti ecc….
sig. Romagnoli, non esageriamo. passiamo da un eccesso ad un altro. se i fatti raccontati sono veri, la professoressa non solo si deve vergognare ma ritengo che debba risarcire la ragazza per danni morali e fisici, poi anche l’amministrazione per danno d’immagine, e poi debba essere sospesa per un periodo ed infine assegnata a diverse mansioni.
vero è che i prof sono la categoria più a rischio di esaurimento nervoso a causa di insufficiente formazione ed informazione e sostegno e, soprattutto, a causa di una generazione di fenomeni di genitori che non danno il buon esempio, anzi, educano dei futuri bulli e criminali, ma da qui a dare i ceffoni ce ne passa.
il suo commento, pur ironico, è alquanto deplorevole.
se a mio figlio qualcuno torce un capello, se sto ancora in sensi e in ragione, lo denuncio ai carabinieri.
altrimenti gli rendo pan per focaccia.
Complimenti a chi ancora pensa che si educhi picchiando… ma vi rendete conto di ciò che dite???????Vi auguro soltanto che se avete figli vengano trattati come è successo a questa ragazza e poi vediamo se siete così “aperti”(VERGOGNA!!!!!!!!!!!!!!!!)
La cosa più assurda: l’insegnante potrebbe prendere una pausa se motivata con certificato di malattia!!!!!!!! Cioè gli si paga pure l’errore facendola rimanere a casa pagata!!!!!!!! Che schifo!!!! Italia vergognosa!!!!!! sospensione senza salario!!!!!!!!!!!!
Stefano credo che tu non abbia letto nulla circa le lesioni subite dalla ragazzina… due costole lesionate e una ferita al seno. non mi sembra si tratti di “un ceffone”…. se poi ci aggiungi che la stessa prof già era sotto la lente di ingrandimento per atteggiamenti troppo duri già denunciati in precedenza, non ci vuole molto a capire che (forse) non sia molto adatta all’insegnamento… magari ha le conoscenze per insegnare ma di sicuro non i modi.
Se è stressata, la prof, si dovrebbe accertare e porvi rimedio.
Comunque sia sembrerebbe (da quello che si legge) essere un soggetto INABILE all’insegnamento e pertanto non dovrebbe stare in cattedra…