da Milano
Marina Verdenelli
(foto-servizio di Lucrezia Benfatto)
Il capolavoro di Leonardo visto sotto la luce di Recanati. E’ stato inaugurato oggi il nuovo e rivoluzionario impianto di illuminazione per l’Ultima Cena, il dipinto a parete di epoca rinascimentale di Da Vinci, studiato e creato da iGuzzini che hanno così deciso di adottare l’opera dipinta a tempera e conservata nell’ex refettorio del convento dei frati adiacente al santuario di Santa Maria delle Grazie a Milano. Un investimento pari a 200mila euro per l’azienda recanatese, leader nei sistemi di illuminazione e già con esperienze di studi luce per opere d’arte quale il Louvre di Parigi, il tempio di Luxor in Egitto e città come San Pietroburgo. Nel capoluogo lombardo oggi pomeriggio si è spostata tutta la stampa nazionale ed internazionale per la novità che apre le porte anche all’Expo. Sessanta giornalisti accreditati provenienti da Italia, Francia Svizzera, Germania e Inghilterra. Piccolo inconveniente per la stampa marchigiana partita da Recanati questa mattina e che ha dovuto fare i conti con un incidente stradale lungo l’autostrada 14 per raggiungere Milano (leggi l’articolo). Al polo museale del Cenacolo Vinciano milanese il lancio e l’ufficializzazione dell’adozione de iGuzzini e di Recanati il cui nome è rimbalzato più volte nel corso della presentazione dove è intervenuto anche Dario Franceschini, il ministro dei Beni e delle Attività Culturali.
«La luce è come l’acqua – ha commentato Adolfo Guzzini, presidente dell’omonima azienda prossima a compiere i 60 anni di età – ha un ruolo sociale e noi vogliamo avere questo ruolo nella cultura e per la cultura. Per sei mesi abbiamo studiato il progetto, nato a settembre. Ad ottobre avevamo già iniziato la parte scientifica e oggi finalmente ci siamo. “Light is back”, questo è il nostro motto per l’opera di Leonardo ». E’ tornata la luce quindi sull’Ultima Cena, stando allo slogan. Il nuovo sistema è entrato in funzione già dalla mattina. «Sono tutte luci al led – prosegue Guzzini – che hanno la capacità di abbassare il calore prodotto nella stanza e quindi di aumentare la conservazione del dipinto. In più l’impianto è in grado di ridurre dell’80% i costi energetici aumentando allo stesso tempo la percezione visiva totale dell’opera con una maggiore percezione anche dei colori caldi come il rosso».
L’inaugurazione della nuova luce per l’Ultima Cena inaugura di fatto con quasi due mesi di anticipo l’Expo 2015. «E’ molto importante per Milano – ha detto il ministro Franceschini che durante la visita al dipinto l’ha fotografato con il proprio cellulare twittandolo pochi minuti dopo il giro – perché cade alla vigilia di un evento che di fatto può dirsi già iniziato con l’opera di Leonardo, fiore all’occhiello per la città che potrà mostrare le sue bellezze e il lavoro fatto per decenni. Questa illuminazione ha valorizzato molto i colori del dipinto che era già stupendo, ora sarà più bello. Purtroppo lo potranno vedere solo chi ha prenotato, per tempo, la visita».
Le richieste di accesso al polo museale per vedere l’Ultima Cena di Leonardo illuminata da iGuzzini hanno già registrato il tutto esaurito a Milano fino alla durata di Expo (da maggio ad ottobre). Con il nuovo impianto gli attuali 1.200 visitatori giornalieri potrebbero crescere però di numero visto il minore impatto di calore che i led garantiranno.
E’ già allo studio una analisi per capire se l’accesso al dipinto, di proprietà dello Stato, potrà essere garantito aumentando l’orario di apertura anche per la sera. «La collaborazione tra pubblico e privato – ha aggiunto il ministro – ha un valore aggiunto. Siamo tutti possessori pro tempore del patrimonio artistico. Certo è che va fatto di più dalla parte pubblica perché senza quel contributo solo il privato non può farcela. Abbiamo bisogno di più aziende come quella di Recanati». A spingere iGuzzini ad adottare l’opera di Leonardo, l’impianto e la successiva manutenzione è tutta a spese dell’azienda recanatese, è un ritorno d’immagine ma non solo. «Non è speculativa – ha sottolineato Guzzini – ma culturale. Un ritorno per la comunicazione». La luce al led, sette i fari posizionati a scomparsa che non intralciano la visuale del visitatore, va a sostituire i tubi fluorescenti adottati in occasione dell’ultimo restauro del dipinto terminato nel 1999. L’impianto è stato installato d’accordo con la Soprintendenza per i Beni architettonici e Paesaggistici di Milano. Fuori a protestare contro il ministro Franceschini i sindacati, Cgil, Cisl e Uil per la mancata riforma delle Sovrintendenze.
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