Otto comuni, otto bandiere. Il Maceratese si vede confermare per il 2015 il vessillo arancione che premia il territorio per cultura, accoglienza e bellezza. Lo ha annunciato oggi il Touring Club Italiano, promotore dell’iniziativa, che ha rivelato le assegnazioni alla presenza di Piero Fassino, presidente Anci, Franco Iseppi, presidente Touring, 130 sindaci e alcuni rappresentanti delle Regioni. In tutto sono 209 le bandiere arancioni dello Stivale. Cinque quelle nuove certificate: Gerace e Bova in provincia di Reggio Calabria, nel Parco Nazionale d’Aspromonte, Specchia e Corigliano d’Otranto in provincia di Lecce e Troia nel foggiano. Nelle Marche sono 19 le Bandiere arancioni che vedono per la provincia di Macerata: Camerino, Montecassiano, Montelupone, Pievebovigliana, San Ginesio, Sarnano, Urbisaglia e Visso. Tutte località già premiate anche nel 2014 (leggi l’articolo). Contemporaneamente, viene confermato, per il triennio 2015-2017, il riconoscimento a 204 località sottoposte a verifica: la Toscana conferma il proprio primato di Regione più arancione d’Italia, seguita da Piemonte ed Emilia-Romagna. Sempre nelle Marche, la bandiera arancione va ad Acquaviva Picena (AP), Corinaldo (AN), Genga (AN), Gradara (PU), Mercatello sul Metauro (PU), Mondavio (PU), Monterubbiano (FM), Offagna (AN), Ostra (AN), Ripatransone (AP) e Staffolo (AN).
L’assegnazione della bandiera arancione al comune di Camerino. Da destra Leo Marucci, Donatella Pazzelli, Roberto Lucarelli
Scopo dell’assegnazione delle bandiere è rilanciare e rafforzare le identità territoriali che caratterizzano il nostro Paese stimolando la crescita sociale ed economica, attraverso lo sviluppo sostenibile del turismo, valorizzando le risorse locali, incentivando la cultura dell’accoglienza, l’artigianato e le produzioni tipiche e dando impulso all’imprenditorialità locale. Il marchio ha una validità temporanea, ogni tre anni i Comuni devono ripresentare la candidatura ed essere sottoposti all’analisi del Tci che verifica la sussistenza degli standard che hanno determinato l’assegnazione del marchio e garantisce così ai turisti un costante monitoraggio della qualità dell’offerta turistica certificata e alle amministrazioni comunali un continuo stimolo al miglioramento. Simbolo di una Italia minore ma non marginale che lavora in rete puntando sulla qualità nelle politiche turistiche e di sviluppo del territorio, sull’innovazione e sul rapporto diretto tra pubblico-privato-terzo settore la bandiera arancione è l’esempio di un’Italia che funziona.
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Ci manca Corridonia con la sua antenna, voluta dalla sindaca ad esaltazione del bene monumentale degli Zoccolanti e del bene paesaggistico della città. Che dovrebbe cambiare ulteriormente nome, diventando “Calvigionia”.
E Tolentino????????????? ahahahahahahahaha