(foto di Guido Picchio)
Cornicioni, pericolanti, intonaco cadente, vetri rotti e porte danneggiate. Il cimitero di Macerata mostra tutti i segni del tempo. La struttura cade a pezzi mentre abbandono e degrado prendono il sopravvento. A segnalare la rovina in cui sta versando l’area è un lettore, Oberdan Meldolesi, che in una lettera dettagliata inviata al primo cittadino Romano Carancini fa un lungo elenco dei danni causati dal tempo e dall’incuria. Una lista di urgenze, che parte dall’ingresso all’area, a cui provvedere per rendere l’area più sicura oltre più decorosa. «Ai lati del viale dell’ ingresso nuovo – scrive Meldolesi – è possibile notare muri con vaste porzioni di intonaco mancante e, o cadente, pilastrini in muratura con la parte superiore pericolante, a ridosso dei quali, qualcuno previdente ha delimitato con transenna la porzione di passaggio. Quasi tutte le porte a vetri dei blocchi nuovi risultano con la molla di chiusura automatica rotta e pertanto a causa del vento, soprattutto di questi ultimi giorni, sbattono violentemente provocando anche la rottura dell’intero cristallo (due o tre porte) con spaccature sul vetro pericolose perché ad altezza d’uomo. Inoltre non impediscono l’ingresso di acqua, polvere e quant’altro – quasi sempre semi allagato con fanghiglia il piano terra del primo blocco – e creano disagio (freddo e vento) a chi vi si reca per rendere omaggio ai propri cari defunti. Ed ancora, più di una porta, è abbellita con filo di ferro al posto della maniglia mancante».
Un declino che è già intuibile dalle condizioni dell’ingresso dove già a partire dai cancelli, il nostro lettore fa notare lo stato di abbandono dell’area: « Il cancello d’ingresso principale, fratello di quelli politici di piazza Annessione, a differenza di questi necessiterebbe solo di una passata di carta vetrata una mano di vernice. Ora che è stata finalmente regolarizzata la viabilità della zona con semafori, attraversamento pedonale e scala con scivolo, segnalo la pericolosità della scala di accesso situata più a valle, i cui gradini, o meglio ciò che rimane di questi, creano pericolosità a chi la utilizza». Infine Meldolesi si concentra sul rispetto dell’area, frequentata nei giorni festivi e pre festivi da un mendicante di stanza al cancello d’ingresso già segnalato da un altro cittadino alla redazione di CM (leggi l’articolo).«Per il decoro e il rispetto del luogo riprendo per concludere la segnalazione fatta a Cronache Maceratesi poco tempo fa, da un cittadino che lamentava la presenza di un mendicante, falsamente disabile, all’interno del cimitero o a ridosso del cancello di ingresso nonostante un regolamento lo vieti. Aggiungo che questi indisturbato ogni giorno festivo, o semi festivo, o quando vuole seguita tale attività, munito di seggiolina con cuscino, finta stampella e via dicendo. Fidando che tali segnalazioni vengano prese in considerazione soprattutto da chi deve provvedere all’ordinaria manutenzione, indubbiamente meno costosa rispetto a soluzioni rimandate al futuro si invitano l’assessore, il dirigente e quanti altri preposti a verificare quanto specificato».
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Sig Mendolesi in 5 anni non si può fare tutto ,rivotatelo e vedrete che sistemerà anche il cimitero…….forse
Dopo 5 anni di abbandono è normale che sia ridotto così.
EGREGIO SIG. MELDOLESI
APPROVO E CONDIVIDO QUASI TUTTO DI QUELLO CHE HA SCRITTO E FOTOGRAFATO.
QUELLO CHE NON CONDIVIDO E’ QUELL’UOMO CHE E’ DAVANTI AL 2°INGRESSO,E CHIEDE L’ELEMOSINA.SECONDO UNA MIA IDEA,MIO PENSIERO,LA COLPA NON E’ DEL NOSTRO SINDACO.E’ CHE NON CI SONO CONTROLLI DI CHI DI DOVERE.
MI FACCIA SAPERE
E quali sarebbero i compiti di chi riveste la carica di Sindaco di una Città? Presenziare a cerimonie varie e quant’altro o cercare di mantenere l’incarico gestendo bene la città impartendo debiti indirizzi ai suoi dirigenti e cosi via? In merito poi a segnalazioni come questa, a prescindere da come segnalata, penso che chi svolge attività di Pg con un po’ di iniziativa possa intervenire a reprimere situazioni comportamentali che, non menzionando altri casi analoghi, non danno altro che ulteriore degrado.