di Marco Ribechi
Pianti, abbracci e addii in via Mameli dove tutto il quartiere ha accolto con grande dispiacere la notizia dell’imminente chiusura dello storico supermercato rionale attivo da oltre 30 anni. Il supermercato per ora non riaprirà e l’idea ha gettato nello sconforto l’affezionata clientela, per gran parte formata da persone anziane, senza patente e spesso sole. «Sembrerebbe una cosa da niente ma sono giorni che qui è un pianto continuo – dice Paolo il cassiere dell’attività – vengono persone ad abbracciarci, a chiederci il numero di telefono per restare in contatto. Il 70% della clientela è formata da persone anziane, spesso sole, che potevano venire a piedi per comprare qualche prodotto. Ora i più vicini sono la Coop in zona Don Bosco o il Contadino in corso Cavour, ma come fanno a fare tutta questa strada a piedi? Per me è un gran problema perché se non sarò reinserito rischio di restare senza lavoro, ma c’è anche un dramma sociale che affligge i clienti».
E mentre Paolo racconta la situazione molti clienti curiosi si fermano a fare un saluto o per un abbraccio. «Per molti sarà impossibile fare la spesa, dovranno farsi accompagnare da un famigliare o addirittura pagare una badante – ci dice la signora Luisa residente in via Barilatti – come fanno ad andare all’Oasi? E’ impossibile attraversare, almeno ci fosse una navetta, ma pure con la navetta i disagi sarebbero enormi». La signora Patrizia di via Brigata Macerata invece fa il punto sulla qualità «Vengo qui perchè nei supermercati grandi tante cose non le trovo, hanno i loro prodotti, magari più economici ma con meno qualità. Poi per me era comodo, esco dall’ufficio e in un attimo sono qui. Bisogna considerare che il clima qui è famigliare, molti sono soli e vengono anche solo per parlare, fare due chiacchiere. La chiusura aumenterà il disagio di questi anziani». «Questa era una famiglia aggiunge il signor Alfredo – questo era un ritrovo perchè siamo tutte persone del quartiere. Il personale è stupendo, cortese, sarebbe necessario mantenere questa attività».
Tante parole di conforto ma nel coro c’è anche chi è arrabbiatissimo come la signora Carla Agostinelli, residente in via Valerio: «Questo è un quartiere residenziale e non c’è più niente. Io vengo due volte al giorno, i commessi sono gentilissimi, piango da stamattina. Ma che sistema è? Non si manda via la gente in questo modo». Non mancano neanche le polemiche nei confronti dell’amministrazione come afferma il signor Giancarlo di via Fontescodella «Il problema è tra due privati, logico che il Comune non può far molto. Però ha dato la concessione a tre supermercati in via dei Velini e noi che ne abbiamo bisogno restiamo senza. Il quartiere resterà nudo e scalzo, non c’è più niente». Del problema, molto sentito soprattutto tra i più anziani, saranno vittime anche le attività commerciali limitrofe che da sempre agivano in sinergia con il market. E’ il caso della tabaccheria i cui proprietari sono preoccupati per il futuro «I disagi sono molti, alcuni clienti non hanno possibilità di muoversi, la chiusura colpisce soprattutto gli anziani – dice Marco Sileoni titolare della tabaccheria – dovranno chiedere aiuto ai vicini. Noi crediamo di perdere un 20% della clientela ma in generale il quartiere si sta desertificando».
Anche la signora Anna, residente in via Brigata Macerata vuole dire la sua «C’era da fare una petizione, io l’ho sempre detto. Poi l’hanno sconsigliato perchè tanto se due privati non si mettono d’accordo non si può fare niente. Ma qui ci si conosce tutti, si esce anche solo per fare due chiacchiere, non si può stare senza supermercato, come faranno gli anziani?». Preoccupata anche la gestione della pizzeria “Buon Gusto” «Per noi è grave, senza dubbio – dicono Natalia e Olga – la zona sarà sempre meno servita, eravamo tre attività che si sostenevano a vicenda. Anche le mamme ad esempio venivano al supermercato per fare spesa poi si fermavano anche per un caffè o per una pizza. Per qualcuno la chiusura è una vera tragedia».
A chiudere in maniera lapidaria è il signor Anselmo di via Valerio, profondamente amareggiato: «Venivo qui perchè vicino e potevo fare due passi che mi fanno anche bene.Non andrò mai in via Borghi come ci suggeriscono, ora che dovrò prendere la macchina andrò dove mi pare, ma di sicuro non in via Borghi». Tra rabbia, tristezza e disappunto forse c’è ancora una speranza che arriva proprio dai soci della Coala, gestori del supermercato, che fa sapere: «La difficile situazione di mercato, il notevole calo dei consumi, la certezza di costi insostenibili, il proliferare dei supermercati, la diminuita presenza dei residenti del quartiere, ci costringono, con sommo dispiacere, a cessare la gestione del supermercato di Via Manzoni e riconsegnare l’esercizio alla proprietà – la cooperativa Coal di Camerano – la quale dovrebbe dar luogo, secondo le intenzioni, ad una importante e razionale ristrutturazione per il rilancio dello stesso. Dopo oltre trent’anni lasciamo l’attività con infinito rammarico ma con il profondo orgoglio di avere svolto un notevole servizio agli abitanti del quartiere con sacrificio, impegno e serietà professionale».
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I clienti prima di lamentarsi andassero a fare spesa li invece di andare nei centri commerciali…il supermercato ha dimezzato il fatturato in 5/6 anni…i gestori che dovevano fare ?? Carità??
Ci dispiace. Nn c’è più niente in questa via.
Esatto,non penso che sia stato chiuso perché gli incassi siano aumentati.
Che c’entra il Comune?…se per un locale cosi ditemi voi se è normale chiedere 4000 euro al mese di affitto……………..bello campare di rendita
Non sono cliente, má dispiace x lá perdita di stile e del modo di vivere.
Siamo nelle mani dei centri commerciali, tutti uguali….
Perchè la Società CO.STA.CO. s.r.l. Macerata Cooperativa di consumo fra i dipendenti dello Stato e del Comune con una modifica allo statuto, vista la necessità del Quartiere fortemente urbanizzato e senza un supermnercato rileva questo servizio commerciale? Ivano Tacconi Macerata
Non capisco…contro chi sarebbe la protesta scusate?
Conosco personalmente i dipendenti in quanto ero un loro fornitore. Persone speciali grandi professionisti ma con un’umanita’ molto rara nella grande distribuzione organizzata…. Speriamo che il negozio riapra e che si possa riassorbire questa ottima forza lavoro….
E’ inutile che i clienti della della zona si lamentano adesso! Se questa attività chiude è perchè gli abitanti stessi non ci vanno a fare spesa e vanno da altre parti (in particolare in catene più grandi). E adesso fanno lacrime di coccodrillo perchè, comunque fa sempre comodo avere qualcuno sotto casa che c’ ha il pane o il latte se ti sei dimenticato di andarlo a comprare all’ Oasi o al Cytiper.
ma ultimamente questa moria e’ un po’ diffusa purtroppo da camerino due chiusure supermercati san severino uguale ( li una da 1000 metri circa a tolentino uno da 500 mt pero’ c’ e pure da dire che: tante volte bisogna un po’ capire che quando ci sono i servizi che fanno veramente servizio bisogna andarci a fare la spesa comprando piu prodotti non solo quello che fa’ comodo, perche’ altrimenti non riescono a tenere l’esercizio aperto visto il tutto da tasse affitti luce ecc,,, poi in questo settore i margini sono ridotti all’osso e se gli incassi non ci sono, o meglio non bastano a coprire le spese la conseguenza e’ solo la chiusura purtroppo si, e’ pure vero che la colpa e’ dei centri commerciali ecc….come si dice , ma li ci andiamo noi, tutto qui. allora forse va bene andare li , ma sarebbe bene gestire la spesa in maniera diversa in modo tale che tutti riescano ad stare aperti, i servizi cmq si apprezzano solo i quando non ci sono piu’ speriamo che riaprano al piu prestoper ridare di niovo il servizio
Io lavoro nella pescheria di via Mameli 37.sono rammaricata per questa chiusura,ma con ciò spero che i miei clienti nn abbandonino anche noi.Le 7 meraviglie del mare.
son 25 anni che vivo in qst via ho visto tutte le gestioni e mi spiace nonostante andavo altrove per due motivi:simpatia “specie nella prima gestione finita 15 anni fà” e poi comodità “Capitava nei momenti d urgenza di andar li.li significava ascensore attraversavo ed eccoci dentro” cmq in bocca lupo a tuttolo staff specie chi ha figli e rischia di rimaner senza lavoro
Ho abitato in questo quartiere per 28 anni e negli ultimi 10 ho visto chiudere vari esercizi commerciali..situazione molto triste..
Dispiace sempre veder chiudere un esercizio commerciale, soprattutto per le persone che ci lavorano.
Tuttavia, conoscendo bene la zona, ricordo perfettamente che l’apertura di questo piccolo supermercato circa 30 anni fa contribuì a causare la definitiva chiusura dei piccoli negozi vicini: chi si ricorda del negozio di generi alimentari di Arturo e Fiorina in via Manzoni? O del Frutta e Verdura di Ernesto? Piccoli negozi che 30 anni fa non hanno potuto reggere la concorrenza con quello stesso supermercato che oggi non è in grado di essere competitivo con i più grossi Centri Commerciali.
Io ritornerei volentieri a 30 anni fa, ma mi dicono che non sia possibile….
Credo che sia tutta un’operazione per favorire l’Oasi…