Una stagione da record, la numero 50 della lirica allo Sferisterio, che ha fatto il pieno di pubblico e d’incassi come non succedeva dal 2004 e con il più alto risultato al botteghino per un’opera proposta nell’area maceratese. Dati che significano attirare visitatori a Macerata e che sono stati presentati questa mattina a Milano, alla Borsa internazionale del turismo (Bit), dal direttore artistico Francesco Micheli nello stand della Regione. I numeri, tutti d’un fiato: 31.425 gli spettatori (che salgono a 33.854 con il concerto di Renzo Arbore), il sold out per l’Aida e La traviata, un incasso totale di un milione e 188mila euro, con una media di 103mila euro a serata (era di 90mila nel 2013 e di 95mila nel 2012).
Il record assoluto di pubblico è stato quello dell’Aida con 2.439 spettatori nella recita del 10 agosto che ha battuto la Traviata del 2009 quando i melomani presenti erano stati 2.374. Ultimo record è quello della serata del 9 agosto quando con i 122.134 euro incassati al botteghino dalla Traviata è stato registrato il primato assoluto per un’opera andata in scena allo Sferisterio. Il precedente record era, sempre della Traviata, ma nella versione proposta nel 2012: 120.875 euro. Numeri che, a livello nazionale, collocano il Macerata opera festival (Mof) al terzo posto in Italia dopo Milano e Verona e prima dei teatri di Roma, Torino, Napoli, Parma e Torre del lago.
Questi i numeri, di una edizione finanziata con il 50% di contributi pubblici e il 50% da privati. Intanto è già tutto in moto per la prossima stagione, dal titolo “Nutrire l’anima”, con un programma che fa l’occhiolino ad Expo 2015. La grande fiera di Milano secondo le previsioni segnerà per il nostro Paese l’inizio di una forte crescita del turismo internazionale. Rigoletto, il dittico “verista” dei Pagliacci di Ruggero Leoncavallo e della Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni sono le opere in programma insieme alla ripresa della fortunatissima La bohème del 2013.
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Bravo Micheli, a dispetto dei gufi!!!
Un grandissimo risultato , questo , che va riconosciuto alla presente amministrazione, in quanto ha saputo cogliere lo spirito di rinnovamento di cui necessitava il nostro teatro lirico. Non c’è che dargliene atto, e ringraziare per gli eccellenti risultati.
Macerata terza dopo Milano e Verona ( enti lirici) e prima dei vari napoli o torre del lago puccini o caracalla.
Complimenti a micheli.
W l’opera, W lo Sferisterio, W Macerata. Grazie Micheli.
Va da se che i successi al botteghino sono “relativi”…
Verona ha più biglietti da vendere, per singola serata, che Macerata… Ovvio che incassi di più
Ci sarebbe semmai da vedere qualche risultato complessivo.
Perchè se da noi si fanno ipotizziamo 4 serate di un opea (x mero esempio: 1.000 biglietti venduti a serata a 10 euro venduti) si guadagna X (cioè ipotizziamo € 40.000).
Ma se un altro luogo operistico, con meno spettatori, ne fa 20 di serate ( 600 biglietti venduti a 10 euro) di serate, l’incasso complessivo sarà X+N, cioè incasso complessivo più alto che a Macerata, per singola opera (cioè € 120.000 complessivi)
Oppure ci sarebbe da vedere quanto costano gli allestimenti e i cantanti, oppure dove si fa la pubblicità e che ritorno c’è…
Dare questi numeri, parziali, che sembrano un terno a lotto, ha poco senso…
Altri teatri spendono assai più del nostro (ovviamente avendo miglori cantanti e migliori scenografie e migliori registi e migliori maestri, ecc.): avessimo anche noi i denari che hanno i grandi teatri nazionali faremmo anche noi delle Opere da fantascienza…
Gianfranco, ti do una notizia. PARE, che siano stati inventati i dati assoluti e i dati relativi, il metodo di rilevazione statistica , l’analisi dei dati e tanto altro ancora , per poter procedere ad una comparazione.
Quindi questi non sono numeri parziali, ma di sintesi.
Trattandosi poi di una classifica quantitativa, e non qualitativa, conta il numero degli spettatori complessivi e gli incassi complessivi, non quanto hai speso, nè la qualità delle rappresentazioni.
Infatti, se poniamo a Verona non fosse piovuto come è piovuto in tante serate, probabilmente avrebbe avuto più spettatori e più incassi, ma sempre prima sarebbe stata per la capacità di pubblico e numero di serate rispetto ad altri teatri; se viceversa, relativamente alla capienza del suo teatro e al numero di rappresentazioni , fosse piovuto a Macerata come a Verona, può darsi che sarebbe scesa di posto.
Ma questi sono stati i dati, e su questo si basa il posizionamento di ognuno.