L’ingresso dell’Istituto San Giuseppe a Macerata
di Erika Mariniello
(foto di Lucrezia Benfatto)
Maria Ortenzi, insegnante
Ampliare il percorso di studi degli alunni che frequentano la scuola dell’infanzia e la primaria San Giuseppe di Macerata fino alla secondaria di primo grado. E’ questo l’ambizioso progetto, nato da un’idea di alcune insegnanti e genitori dell’Istituto, portato avanti in questi mesi dalle maestre di alcune classi della primaria – Maria Ortenzi e Federica Cerquetella che stanno costituendo una cooperativa che si occuperebbe della della gestione della nuova scuola dal punto di vista amministrativo – e che da settembre, potrebbe diventare realtà. «Dopo la chiusura dell’anno scorso dei Salesiani abbiamo pensato di mettere mano ad un progetto per dare la possibilità a chi studia in questa scuola di proseguire le lezioni anche alle medie – commenta la maestra Maria Ortenzi – Dopo aver proposto l’idea alle suore della sede centrale di Torino, ci siamo attivate subito per accelerare le tempistiche, sperando che già dal prossimo anno scolastico si possa dare il via a questo percorso di studi». Classi ampie e attrezzate, un’area dedicata alla mensa, una palestra per le ore di ginnastica e sport: gli spazi, ricavati in un’ala inutilizzata dell’Istituto, sono già a disposizione per ospitare almeno tre classi. Ora manca solo il raggiungimento del numero minimo di venti iscritti.«Per ora abbiamo ricevuto una decina di adesioni, ma speriamo di riuscire, entro il 15 febbraio (compilando un modulo disponibile a scuola) a raddoppiare il numero di alunni – ha aggiunto l’insegnante Maria – Il nostro vuole essere un progetto finalizzato a dare un’alternativa ai genitori che cercano una scuola cattolica che da sempre porta avanti un progetto educativo con l’intento di sostenere gli studenti e le famiglie garantendo una buona preparazione nel rispetto della persona e dei valori più importanti. Ci stiamo informando per costituire una cooperativa che si occuperà della gestione amministrativa dell’Istituto, speriamo di poter partire a settembre». Il nuovo corso di studi, oltre ai rientri pomeridiani già sperimentati alla scuola primaria, propone anche la possibilità di aderire ad attività didattiche collaterali, dai corsi di teatro ai laboratori, fino alle lezioni di potenziamento delle lingue straniere e agli antichi mestieri come il cucito e il ricamo.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
scusate in via verdi dove ora cè solo un mini asilo ci sono 2 piani inutilizzati da anni o meglio regalati alle piu fantasiose associazioni umanitarie e non,perche non ripristinare quell edificio alla sua vera funzionalita’ovvero edificio scolastico e magari visto che il centro si lamenta perche’ è sempre vuoto mettere questa associazioni in piazza cosi si rivitalizza la citta’?so che centra poco con l articolo ma passandoci tutti i giorni e vedere le luci accese senza nessuno dentro mi da un po fastidio
Come faranno le famiglie “bene” di Macerata, rimaste orfane dei Salesiani, se questo progetto non dovesse andare in porto? Forse saranno costrette ad iscrivere i loro pargoli nelle comuni scuole pubbliche dove noi comuni cittadini mandiamo i nostri figli??
Che peccato vedere scambiato il desiderio di genitore di cercare sempre, dovunque e comunque le condizioni perché il proprio figlio/a possa venire fuori nel modo più vero con la scelta di una cosidetta “famiglia bene” di condurre in proprio figli in una scuola non pubblica. Non posso non chiederle, sig. Sili, di sostare con la sua attenzione sul fatto che la Scuola di Stato è una preziosa risorsa per tutti. Ma non è comprensibile allo stesso modo quale diritto possa ledere o fastidio portare al Popolo la presenza di realtà che provano a porre alla radice della loro esistenza e chiara proposta la formazione scolastica non come fine ma come mezzo per la crescita e l’affermazione della persona. Proprio perché la realtà non è fatta dalle istituzioni ma dalle persone, perché costringere chi è interessato a tale proposta a sentirsi come “lunare” di fronte ad una scelta che, magari anche solo in alcuni casi, assorbe le possibilità economiche che alternativamente potrebbero essere utilizzate in mille altri modi? La saluto cordialmente.
ma scusate, non conosco le due maestre di cui parla l’articolo, e chiedo a voi: questa cooperativa nuova sarebbe di comunione e liberazione?
nulla c’entra con comunione e liberazione.
Tutte le iniziative e le idee vanno accettate…….purchè sostenute con mezzi propri e non si ricorra, prima o poi, alle nostre tasche di cittadini.