Cinghiali anche in zona Vergini
Atc: “In provincia danni contenuti
rispetto all’anno scorso”

MACERATA - Un lettore ha avvistato un esemplare tra via Galasso e via Carpi riaccende la polemica sulla gestione della specie. Il presidente dell'Ambito territoriale di caccia Chiaramoni risponde alle accuse della Coldiretti: "Abbiamo applicato i regolamenti regionali"

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Foto d’archivio

«Di notte a Macerata ci sono  cinghiali nel quartiere Vergini, precisamente dopo il cimitero in prossimità dell’incrocio di via Galasso da Carpi con la strada che scende verso Piediripa». E’ precisa la segnalazione di Paolo Monachesi, lettore di Cronache Maceratesi allarmato per l’incontro fatto con un esemplare di cinghiale nell’abitato urbano di Macerata. «Per fortuna  l’esemplare che ho visto era in procinto di attraversare ed era fermo sopra lo “pseudo marciapiede” altrimenti lo avrei centrato in pieno» Una segnalazione che alimenta il fuoco delle polemiche acceso nei giorni scorsi dalla Coldiretti sulla gestione  ad opera dell’Atc (Ambito territoriale di Caccia). La confederazione degli agricoltori infatti aveva invitato i propri soci ad autosospendersi dall’ambito(leggi l’articolo). Oggi la risposta del presidente dell’ambito territoriale di caccia Val di Chienti Macerata 2 Pio Chiaramoni.

cinghiali«L‘ambito territoriale di caccia Val Di Chienti Macerata 2 puntualizza che di fatto per la gestione della specie cinghiale ha applicato quanto previsto dalla legge riguardante i risarcimenti dei danni prodotti dalla fauna selvatica. I primi incoraggianti risultati si sono avuti subito e in particolare quest’anno con un abbassamento dei danni prodotti da cinghiale grazie alla collaborazione fattiva delle squadre di cinghiale e dei selecacciatori, che hanno approntato opere di prevenzione specifiche (acquistate dall’Atc con un investimento consistente) sulle colture suscettibili  di danneggiamento e rispettato i piani di abbattimento predisposti dal tecnico faunistico incaricato dall’Atc e approvati dalla Provincia. Un grazie va inoltre all’opera encomiabile della polizia provinciale nella persona del comandante Alberto Storani per l’applicazione in tempo reale della legge regionale riguardante il controllo delle specie in sovrannumero ogni qualvolta le associazioni agricole segnalavano un danno causato da cinghiali. Tutto questo finalizzato ad una specifica tutela delle aziende agricole affinché il cinghiale sia una risorsa e non un problema, ed è bene ricordare che il cinghiale, come tutta la fauna selvatica è patrimonio dello stato e va quindi tutelato nell’interesse di tutta la collettività».



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