Iscrizioni ancora aperte per il corso di sceneggiatura

MACERATA - Al via il 17 gennaio "Dall’idea al soggetto alla scrittura del film" con Valentina Capecci, Barbara Petronio, Massimo Puliani e Alessandro Valori

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Da sinistra: Lucia Biagioli, responsabile Confesercenti Macerata, Valentina Capecci, sceneggiatrice, Alessandro Valori, regista

Dal 17 gennaio a Macerata, prenderà il via il corso di sceneggiatura, “Dall’idea al soggetto alla scrittura del film”, organizzato da Confesercenti Macerata, in collaborazione con la regione Marche. Un corso professionale della durata di 120 ore, dove docenti di fama nazionale come le sceneggiatrici Valentina Capecci e Barbara Petronio, coadiuvate dal professore dell’Accademia di Belle Arti di Macerata Massimo Puliani e dal regista Alessandro Valori, guideranno gli allievi nella stesura di una sceneggiatura.

Per comprendere meglio lo spirito e la finalità del corso, abbiamo chiesto ai docenti di rispondere a qualche domanda, iniziando da Massimo Puliani. Come si traduce lo scritto in immagini? E quanto questa trasformazione condiziona la scrittura? «“Trascrizioni” osservava Pasolini. Dalla sceneggiatura (progetto testuale) alla scrittura cinematografica (progetto visivo) c’è un passaggio da un codice all’altro. Quindi sono due cose distinte seppur interconnesse, cioè “dialoganti”. L’Autore del film è incondizionato dalla sceneggiatura. Ma la stessa può essere seguita in modo rigoroso e come riferimento della narrazione. Una buona sceneggiatura è già un buon film. Un buon film potrebbe avere una sceneggiatura anche inesistente». Alessandro Valori, qual è l’obiettivo di questo corso? «Questo corso è stato pensato per arrivare alla stesura di una vera e propria sceneggiatura, primo passo per la realizzazione di un lungometraggio tratto da un romanzo, Lavoricidi, scritto da 15 autori marchigiani… un libro corale che parla delle alienazioni del mondo del lavoro nella nostra regione. In pratica l’idea è quella di coinvolgere il territorio, raccontando la provincia dall’interno».  A Valentina Capecci, sceneggiatrice di I Cesaroni, Il commissario Manara, Provaci ancora Prof, chiediamo: qual è l’importanza di una sceneggiatura in un film o fiction? «Beh, se posta a uno sceneggiatore, è come chiedere all’oste se il vino è buono. Va da sé che ti rispondo che la sceneggiatura è importantissima. Poiché si tratta del supporto imprescindibile su cui poggia e si costruisce in seguito il relativo film (o fiction). Certo, un abile regista e degli ottimi attori, dei buoni direttori della fotografia, scenografi, truccatori, autori di musiche e, soprattutto, montatori, possono migliorarla, (come anche peggiorarla) ma se il copione è brutto o non funziona nessuno di loro può fare miracoli». Infine da Barbara Petronio, sceneggiatrice di Romanzo criminalela serieRis, Il mostro di Firenze, vogliamo sapere quali sono i segreti per scrivere una sceneggiatura di successo. «Curiosità, passione, mestiere. Non so se valgano come ingredienti fissi di una sceneggiatura di successo, di sicuro sono elementi che servono a ogni sceneggiatore. La curiosità è fondamentale, senza di essa non c’è la scintilla creativa, non c’è il motore che ti spinge a osservare e se non osservi, non sei in grado di conoscere e raccontare la realtà. La passione è anche essa fondamentale perché ti consente di non desistere, di continuare, di riprovare… potrei dire semplicemente la tenacia ma non è la stessa cosa perché la passione passa per il cuore, per la parte emotiva e non solo per quella cerebrale. Il mestiere… è quella cosa che acquisisci col tempo e con le prove, quando ce l’hai ti risolve i problemi, ti fa vedere le cose in maniera più semplice. C’è chi ci nasce e chi lo acquisisce, ma è comunque indispensabile».

Gli interessati potranno trovare tutte le informazioni su www.confesercentimc.it. Per iscriversi cescotmc@yahoo.it oppure 0733 240962

 

 



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