di Laura Boccanera
E’ “guerra fredda” fra la dirigenza delle Farmacie comunali presieduta da Carlo Centioni e l’ex direttore del magazzino e presidente dell’ordine dei farmacisti Luciano Diomedi. Fra i due la distanza sarebbe ormai incolmabile esacerbata da un provvedimento disciplinare rivolto a Diomedi, che rischia una sospensione di dieci giorni, nel quale si contestano alcuni comportamenti e scelte messe in atto dallo stesso. L’accusa sarebbe quella di vendere i farmaci contigentati a farmacie esterne in modo da creare maggior profitto nonostante la domanda sostanziosa, spesso inevasa, da parte delle farmacie comunali con conseguenti disservizi per l’utenza. Motivazioni che sarebbero «Pretestuose» secondo il presidente dell’ordine tanto da parlare di un provvedimento ad personam, «L’azione di un singolo contro di me» e di numeri irrilevanti nella media annua e assolutamente nella norma. Ad insospettire e mortificare Diomedi anche l’uscita e la diffusione del provvedimento il giorno stesso della votazione per il rinnovo alla presidenza dell’ordine professionale avvenuto ieri. «Dopo due mandati, il rinnovo dell’incarico e quindi la riconferma della fiducia dei colleghi sono motivo di grande soddisfazione per me – commenta Diomedi – e per l’importante azienda a cui appartengo. E’ stato un voto plebiscitario che conferma la grande passione e lealtà che mostro verso tutta la categoria. Lealtà che non ho visto in questi ultimi tempi nei miei confronti da parte di qualcuno.
Mi sembra chiaro infatti che un provvedimento disciplinare interno, sorretto da motivazioni pretestuose, peraltro ancora non definitivo, venga diffuso il giorno conclusivo delle elezioni nello sterile tentativo di pregiudicarne l’esito». Rammarico viene espresso anche per il ridimensionamento in atto, da direttore del magazzino a direttore della farmacia comunale numero 2 senza nessun tipo di preavviso. «A questo punto dimostrerò la correttezza del mio operato in tribunale – aggiunge – con Centioni non ho alcun rapporto umano, rimane solo il mio presidente». Diomedi si concentra poi sui numeri: «Abbiamo ridotto gli acquisti nei confronti dei distributori intermedi (dal 28% al 22%) marginalizzando in maniera evidente a favore della nostra azienda. Grazie alla disponibilità dei colleghi in farmacia abbiamo raggiunto importanti accordi con le ditte fornitrici che ci hanno assicurato premi per oltre 50mila euro. Premi di cui, negli anni precedenti, l’azienda non usufruiva. Abbiamo differenziato e potenziato l’attività del magazzino espandendoci su clienti esterni raggiungendo fatturati considerevoli con utili certificati superiori, nel 2013, ad 80mila euro. Perché questa attenzione nei miei confronti in prossimità della chiusura del bilancio aziendale? La vicenda ha davvero un risvolto solo interno all’azienda o è legato anche alla mia funzione di Presidente dell’Ordine? Perché proprio dopo la mia legittima richiesta di inquadramento al livello contrattuale superiore mi è stata tolta la direzione del magazzino e si è arrivati a contestarmi addebiti disciplinari?» Le farmacie comunali di Civitanova scaldano anche il consiglio regionale: la consigliera Franca Romagnoli ha presentato un’interrogazione nella quale chiede informazioni all’assessorato competente e chiede un interessamento dell’Asur per un’indagine. «Da quanto si apprende – scrive Romagnoli – si contesta all’ex direttore del magazzino, l’inosservanza delle procedure e norme da seguire sia per l’acquisto di beni e servizi da parte della società nei confronti dei fornitori esterni, che per l’approvvigionamento delle singole farmacie dal magazzino stesso, ipotizzando una condizione di vantaggio in favore delle farmacie esterne(clienti dell’ azienda civitanovese) rispetto a quelle comunali».
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Tieni duro Luciano…questi signori che Ti accusano non sanno cosa significhi gestire tale struttura.
QUESTO È’ L’ESEMPIO DI COSA DEVE SUBIRE CHI NON SI GENUFLETTE DAVANTI AI BARONETTI CHE OGGI COMANDANO A CITANO’
Se e’ vero quanto scritto dai giornali, vi rendete conto della estrema gravita’ di avere fatto mancare i farmaci contingentati che spesso sono anche “salvavita” alla popolazione civitanovese???
E oltretutto avere cosi avvantaggiato farmacie concorrenti???
Scusate, ma lavoro in una azienda privata: e’ assurdo solo il pensare di poter avvantaggiare un concorrente….se nelle aziende private un dipendente operasse in questa maniera, sarebbe immediatamente tagliato fuori, senza tanto discutere…..
Ribadisco che se sono vere anche solo in parte le accuse rivolte a Diomedi, le cariche istituzionali da lui ricoperte costituiscono una aggravante!
Mi complimento con la consigliera regionale Romagnoli che si e’ interessata al caso, augurandomi che sia fatta piena luce sulla questione, ad esclusiva tutela della salute del cittadino.
Io ritengo di conoscere abbastanza bene sia la la struttura che la sua gestione …. a me non dispiace affatto che finalmente qualcuno abbia “fatto tana” al signore in parola e lo chiami a rispondere del suo operato. Io non ritengo affatto che il suo operato sia cristallino, e non solo per quello di cui è accusato. Io stesso in più occasioni sono dovuto ricorrere alle farmacie private per rifornirmi di un farmaco di cui ho fatto uso ( il farmaco fa sicuramente parte della lista che all’estero costa più che in Italia ) … anzi, visto che le farmacie comunali sono dei civitanovesi, se è vero che l’operato del farmacista in parola ha portato nocumento, all’azienda e alla sua immagine, i cittadini stessi potrebbero costituire una class action e chiedere il risarcimento dei danni se non lo fa chi è delegato alla gestione
Caro Rinaldo forse chi lo accusa non sa che significa gestire la struttura, lui però lo sapeva così bene che ha pensato di fare impunemente gli affari propri e, anche se da appurare, forse anche a danno dei “proprietari” – ripeto i cittadini civitanovesi –
Ma quale genuflessione a baronetti….ma se questo signore ha le mani in pasta a destra, sinistra e chi piu ne ha più ne metta…è eletto nelle liste PD ma ha “amici” molto rinomati a destra che ogni tanto qualche colpettino ben assestato gliel’hanno già dato…
Qui se c’è un baronetto che fa il buono e il cattivo tempo a quanto leggo , e saranno le autorità competenti a stabilirlo non di certo la piazza, è proprio questo signore.
Ora sono curioso di vedere quanti mestieranti politici si scaglieranno in suo pubblico aiuto.
Che schifezza il mondo della prostit.. hemm volevo dire la politica.